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UN GOVERNO DI CODARDI

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

13
MAR
2015
 
Il dizionario della lingua italiana alla voce “codardo” recita: aggettivo, persona paurosa che non affronta ciò che lo spaventa. Marchio di infamia. Sinonimi: fifone, vile, vigliacco, pusillanime, debole, pauroso. Riflettendo in questi giorni sul caso dei nostri Marò, ostaggi da più di tre anni di un Paese nel quale i più elementari diritti umani vengono sistematicamente violati, e sul comportamento tenuto dal nostro governo in questi lunghi 37 mesi, l’aggettivo codardo è il solo che riesca a coniugare per sintetizzare questa vergogna. Badate bene che la mia non è una difesa aprioristica di due ragazzi italiani, una forma di nazionalismo che non mi appartiene, ma è determinata dal fatto che è stato ampiamente dimostrato, con prove che appaiono inconfutabili, l’estraneità dei due militari ai fatti delittuosi contestatigli. Di fronte a questa palese e reiterata violazione del diritto internazionale da parte dell’India, il nostro governo che cosa ha fatto? Nulla! I nostri governanti si sono dimostrati, ancora una volta, lupi famelici con i più deboli e agnelli tremolanti con i più forti, pronti a sacrificare l’onore dei nostri militari e del nostro Paese per non irritare il gigante economico orientale. Qualcuno potrebbe obbiettare che l’Italia non ha altri strumenti se non l’azione diplomatica per riportare alla ragionevolezza il governo indiano. È una parte della verità. Ma la diplomazia, per essere efficace, deve essere affiancata da azioni coraggiose ed incisive per far intendere alla controparte che non si può sopraffare impunemente la dignità di un Popolo. Ma come dicevo abbiamo un governo di codardi che non ha pensato ad intraprendere, ma neanche minacciato di intraprendere, tutte quelle possibili iniziative che ogni altro paese avrebbe attuato. Alcuni esempi? Ritiro del nostro Ambasciatore e contestuale espulsione dell’Ambasciatore indiano; congelamento di tutti i beni indiani presenti nel nostro Paese; blocco delle esportazioni e delle importazioni per e dal paese asiatico. Ma si possono ipotizzare altre misure ancora più stringenti. Sapete quanti italiani vivono in India e quanti sono invece gli indiani immigrati nel nostro Paese? I nostri connazionali sono circa mille contro i circa 150 mila indiani residenti in Italia. E se rimpatriassimo i nostri connazionali e cominciassimo ad espellere gli ospiti indiani? Che dire poi delle organizzazioni internazionali delle quali facciamo parte e che ci hanno lasciati soli in questa grottesca quanto dolorosa vicenda. Unione Europea e Nazioni Unite non hanno mosso un dito per difendere i diritti calpestati dei nostri ragazzi, ad ulteriore dimostrazione della misera considerazione che godiamo presso i  nostri partner internazionali nonostante il giullare fiorentino voglia farci credere di avere credito presso le cancellerie europee e mondiali. Povero servo sciocco! Un Paese e un governo che si rispettino avrebbero immediatamente annullato tutte le missioni militari in cui fossero impegnati nel Mondo ed avrebbero riportato a casa tutti i loro soldati. Ma come si diceva, appunto, un Paese ed un governo che si rispettino. Purtroppo finché avremo questo governo e questo Capo del governo siamo condannati ad essere, come mi suggerisce Don Lisander, un “vaso di coccio tra vasi di ferro”.


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