MENU

Il giullare non ride più

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

5
GIU
2015
E’ bastata la folata di vento di una mini tornata elettorale amministrativa, che ha riguardato un terzo delle regioni italiane e poco più di 17 milioni di elettori aventi diritto al voto, su 45 milioni, per far perdere il sorriso sardonico che da sempre aleggia sul viso del giullare fiorentino. Ha perso il sorriso ma non di certo l’arroganza. L’arroganza è una cattiva consigliera perché stravolge la realtà dandone una lettura parziale e mistificatoria. Come spesso accade nella vita pubblica italiana, tutto è riconducibile e assimilabile a una partita di calcio: centro sinistra 5, centro destra 2. Il punteggio fa pensare a una schiacciante vittoria per manifesta inferiorità. In realtà una lettura più attenta del risultato elettorale ci presenta una possibile diversa realtà. Il primo dato, in assoluto il più rilevante, è quello dell’astensionismo: il 48% degli aventi diritto al voto non ha esercitato questo diritto e ciò significa, semplicemente, che la prima forza politica del Paese, e di gran lunga, è il così detto partito del non voto. Come ho avuto occasione di puntualizzare nel mio editoriale della scorsa settimana, l’astensione porta a due risultati: chi non vota non conta nulla come effetto diretto mentre indirettamente rafforza i partiti che conservano nella base una forte connotazione ideologica, obsoleta ed anacronistica, per la quale si vota per quei colori a prescindere. Il secondo dato è l’oggettivo ridimensionamento del Partito Democratico che passa dall’effimero trionfo delle europee dominate con il 415 ad un più realistico 25% di questa tornata elettorale, il tutto in un anno durante il quale Renzi ha vissuto da Dominus assoluto della vita politica nazionale. Tra migliaia di proclami e promesse non mantenute, dopo aver sequestrato il Parlamento, con la complicità di molti, per far approvare leggi inadeguate quando non chiaramente dannose, dopo aver collezionato una serie impressionante di figuracce a livello internazionale, tali da farlo considerare un inutile bamboccio dalle leadership e dai media del pianeta, il giullare avrebbe quantomeno dovuto chiedersi se ed in cosa sta sbagliando. Ma, come dicevo, l’arroganza è una patologia che porta alla cecità e in questo senso Renzi è un disabile conclamato. Peraltro se Sparta piange, Atene non ride. Le opposizioni, vere o presunte, sono appiattite su una assoluta incapacità di iniziativa politica che parli concretamente dei problemi dei cittadini, proponendo soluzioni alla valutazione degli stessi. Da questo panorama depresso si sollevano due realtà tanto antitetiche quanto più vitali: la Lega Nord, con un discreto contributo di Fratelli d’Italia, e il Movimento 5 Stelle. Nondimeno è difficile ipotizzare che le due formazioni possano candidarsi realisticamente alla guida del Paese, almeno nel breve termine, più possibile che svolgano il ruolo dei cani da caccia che stimoleranno, con il loro fiato sul collo, la volpe (metafora per il governo) a correre di più. A patto che il giullare dedichi qualche ora in meno alla PlayStation e qualche ora in più ai problemi veri dei cittadini.     
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor