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IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

25
SET
2015
Solo una settimana fa, da queste pagine, mi sono convintamente speso nell’esaltare la tempra fisica e morale delle donne d’Italia, anche perché personalmente considero che il genere femminile rappresenti molto più dell’altra metà del cielo nell’universo della nostra specie. Ma come accade per tutte le medaglie lucenti, anche questa ha il suo rovescio. Avrete certamente capito, da spettatori e protagonisti attenti delle vicende nazionali, che sto andando a parare sull’elezione di Miss Italia. Molto sinceramente che Alice Sabatini, la nuova Miss, abbia individuato negli anni della seconda guerra mondiale il periodo storico nel quale avrebbe voluto vivere (per vedere di nascosto l’effetto che fa, come avrebbe detto Iannacci), o che abbia indicato in Michel Jordan il personaggio storico italiano (!) per lei più affascinante, lo considero un piuttosto frequente, purtroppo, episodio di banale “ignoranza” (nel senso di non conoscenza) e non mi provoca particolari turbamenti. Più delicato il problema, se allarghiamo il discorso ad intere generazioni di ragazzi e ragazze di età variabile dai 16 ai 25 anni, in merito agli strumenti che questa nostra Società mette a loro disposizione per maturare una coscienza civica, etica, morale e culturale che gli consenta di affrontare con successo le sfide, difficilissime, che questo nostro tempo pone loro. Cosa hanno fatto in questi ultimi tre decenni almeno, e cosa stanno facendo oggi le istituzioni ed i governi che si succedono ma anche i media, i mezzi di informazione, i network pubblici e privati, per consentire a questi nostri ragazzi di diventare cittadini consapevoli, attenti ai processi culturali che muovono il pianeta e che non sono più ristretti agli angusti perimetri nazionali? Nulla è la risposta deprimente. Addirittura, se possibile, la situazione si è costantemente degradata. A cominciare dall’istituzione scolastica, lasciata imputridire nelle mani di ministri incompetenti, superficiali ed oltremodo dannosi per aver sperperato il patrimonio di uno dei sistemi scolastici, il nostro, più avanzato tra i paesi occidentali. Riforme scolastiche raccapriccianti, compresa l’ultima ed ennesima di questo governo, che hanno mortificato sia gli alunni che le loro famiglie, che i docenti. Che dire poi dei media in generale e della televisione, pubblica e privata in particolare. Nel periodo adolescenziale ci troviamo in presenza di una fase più avanzata di elaborazione e decodificazione delle parole e delle immagini da parte dei ragazzi, merito anche dell’azione educativa della scuola, ed il linguaggio del corpo assume una grande rilevanza formativa nella crescita psicosomatica dei giovani. Siccome nei programmi televisivi di intrattenimento leggero, a mio avviso, viene comunicato un linguaggio del corpo deviato, i guasti sono sotto gli occhi di tutti. Le ragazze nella fascia d’età che va dai 13 ai 17 anni attivano i processi di identificazione con le discinte signorine grandi forme, così che le indagini sociologiche ci rivelano con finto stupore che una percentuale bulgara delle future donne di questa nazione ha la massima aspirazione di diventare velina piuttosto che una Maraini se non proprio una Montalcini. Per i ragazzi della stessa fascia d’età si prefigura uno scenario se possibile ancora più fosco. Nella migliore delle ipotesi avremo stuoli di tronisti che permetteranno a Maria De Filippi di non subire nei prossimi decenni l’onta della disoccupazione, come accade per milioni di nostri connazionali; nella peggiore per le strade, nelle metropolitane, nei parchi, nelle periferie delle nostre città si aggirerà un piccolo esercito di potenziali stupratori. Non possiamo poi stupirci se a rappresentare la bellezza italica, in senso lato, ci ritroviamo una Alice Sabatini qualunque.
 


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