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La vergogna e il dolore / Morire fragile, impotente di fronte alla gogna mediatica

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

15
SET
2016

Dopo lo scandalo hot, il dramma. La giovane protagonista di un video a luci rosse non ha retto l’urto della curiosità dei compaesani né una buona dose di insulti via social: ha scelto il suicidio. E intanto qualche webete gioisce.

Si chiamava Tiziana Cantone. Aveva 31 anni. Una bella ragazza napoletana dall'aria fiera, bruna con gli occhi verdi, che si è fatta riprendere con un telefonino mentre faceva sesso orale con un ragazzo diverso da quello con cui stava. Questo gentiluomo, grosso modo un anno e mezzo fa, ha messo in rete il filmato, diventato rapidamente (c'era da dubitarne?) virale. La sua vita ne è stata travolta: si è trasferita in Toscana, ha cercato di cambiare nome, di far perdere le sue tracce, ha perfino ottenuto dal giudice un'ordinanza di cancellazione dalla rete di quel video. Inutile: è ancora lì, a disposizione dei voyeur, pronto ad essere condito delle invettive, delle volgarità, delle gradassate inutili e feroci di chi è costretto ad immaginare che le donne siano tutte perverse prostitute, normalmente perché non riesce ad averne una nemmeno per sbaglio. Il perfetto esempio della micidiale trappola di una società che, incapace di dimenticare, è incapace di perdono. La sua vita si è fermata per sempre a quel giorno, a quell'atto di malintesa trasgressione, di malintesa disinvoltura, forse persino di malinteso amore. Sul sito di dailymotion una sua immagine sorridente reca in sovrimpressione l'insinuazione che forse il video faceva parte dell'astuta strategia promozionale di una aspirante pornostar. Parrebbe di no, visto che si è legata un foulard intorno alla gola e si è impiccata nella casa dove viveva con sua madre. Riposa in pace, Tiziana cara. Nessuno pagherà per il tuo stupro e per il tuo assassinio, anche se le mani che hanno stretto quel foulard intorno al tuo bel collo sono state davvero tante. Ti sia lieve la terra.



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