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Che fine ha fatto Tornasol

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

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LUG
2017

Fino alla fine sono rimasta nel dubbio: ma Tornasol è femmina? No, perchè solo una rappresentante del gentil sesso, seppur equino, avrebbe potuto scatenare un tale putiferio che la metà basta. Ma procediamo con ordine.
Sembrava un Palio come tanti a Siena quando a un certo punto si capisce che Tornasol, il cavallo della contrada della Tartuca, non ne vuole sapere di entrare fra i canapi. Il suo fantino-allenatore, Luigi Bruschelli, in arte Trecciolino, ci prova e ci riprova ma nisba. Tornasol non entra. Imbarazzo dei due commentatori in diretta televisiva, con il tg che scivola sempre più lontano, i contradaioli sgomenti, il pubblico sfinito. Tornasol non entra. E intanto Trecciolino suda e suda pure il caparbio cavallino, tanto che starci su equivale montare una grande saponetta guizzante di nervi e muscoli. I veterinari, chiamati all'appello, guardano il ribelle come una mucca guarda un treno. Intanto il nostro non perde energie e come un fiero invasato continua a sfidare la piazza. Dagli italici divani si alza un moto unanime di simpatia social per lui: vai Tornasol, entra! vuoi che ti facciano a bistecche? corri Tornasol! entra nei canapi! non vedi gli altri cavalli, addestrati e bardati come te e già pronti a questa corsa aggressiva, competitiva, pericolosa e in fondo senza neanche molto senso, che stai a vedere - quasi quasi - assomiglia alla vita?
Tornasol non entra. Mai successa una cosa del genere. Il cavallo, più tracotante che non spaventato, ha deciso di non correre: nessun altro motivo al di fuori di una ferrea, anzi - ci sta - ferrata volontà. Tutti gli altri cavalli nella direzione verso cui sono proiettate le aspettative generali, lui nel verso opposto. Il Palio andrà avanti, con il suo vincitore e gli sconfitti dietro, che non importa se sei il secondo: sempre perdenti si è. Di Tornasol invece, non si sa più nulla, inghiottito nel buio del ricovero dove controlleranno che il suo stato non sia la conseguenza di artifici vari. A noi piace pensare che questo magnifico animale, nero e potente come tutte le creature luciferine ma con quella macchia bianca che lo direziona verso il bene, abbia insegnato una lezione importante: bisogna amare la propria ribellione se questa ci consente di assecondare la nostra vera natura, qualsiasi essa sia. E se questo atto di volontà significa perdere il Palio, pazienza. Si entrerà, più soli e in strada ignota, dritti o storti, nella storia. Come Tornasol.



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