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Sempre più in alto

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

20
LUG
2017

Se lo definissi solo un idrocaccia monomotore monoposto in effetti il livello di poesia crollerebbe rasoterra. In realtà il Macchi M.5, costruito dalla Società Anonima Nieuport-Macchi, poi Aeronautica Macchi, a Varese, fu un glorioso Made in Italy che a partire dalla fine della seconda guerra mondiale dominò i cieli ben oltre gli italici confini, visto che fu adottato anche dalla Marina statunitense. Erano tempi di leggendarie trasvolate compiute con mezzi di legno, corda e tela, tempi di uomini tanto più in alto tanto più soli, tempi in seguito passati attraverso il setaccio di una demonizzazione politically correct ma che andrebbero storicamente rivalutati e contestualizzati. In realtà è solo in patria che si fa fatica a metabolizzare correttamente il periodo bellico e i suoi protagonisti, buttando sotto il tappeto dell'inconscio collettivo il trauma delle guerre: peccato, se anche il Giappone ha celebrato il Macchi M.5 in un film del grande Miyazaky, Porco rosso, e in Italia invece non un film, nè una fiction, nè una qualsiasi opera pop capace di rivolgersi al grande pubblico e non solo agli studiosi o agli appassionati.
Per questo noi di Extra siamo felici e orgogliosi di aver contribuito alla (ri)costruzione di un M.5 promossa dell'Aeronautica militare a opera del personale della SVTAM a Taranto, su impulso del Comandante Francesco Turrisi. Il sogno è che questo sia il primo passo verso la fondazione di un Museo dell'Aeronautica proprio a Taranto, città di grande tradizione militare che proprio nella tesaurizzazione e valorizzazione del proprio passato deve ritrovare forza, fiducia e sviluppo per il proprio futuro.



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