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VOGLIONO FARE I GANZI

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

26
APR
2013

 

Vogliono fare i ganzi

Cataclismi inenarrabili che al confronto l’Odissea è un campo scout. Sfighe planetarie e congiunzioni astrali così clamorosamente avverse che i Maya hanno pensato bene di estinguersi prima («Cavoli vostri –avranno pensato- e non dite che non ve l’avevamo detto»). E siccome non ne avevamo abbastanza, almeno non più di quanto un cuore di elettore possa umanamente sopportare, ci toccano in sorte pure i parlamentari ganzi, quelli che hanno votato Rocco Siffredi, Veronica Lario, Fiorello e altri illustri componenti dell’immaginario collettivo pop e anche un poco def. E a chi dice che so’ ragazzi e che in fondo è il parlamento più giovane della storia repubblicana, rispondo che no, l’idiozia non è una tara generazionale perché solo un individuo piuttosto agée avrebbe potuto votare il Conte Mascetti, quello della supercazzola con scappellamento a destra. O Sofia Loren, ora dedita a inaugurare navi da crociera più che a entrare prepotentemente nei sogni di giovani e testosteronici connazionali. Come nei film di Pierino, ci mancava solo che toccassero il derrière della Boldrini o che spiassero le colleghe nella toilette di Montecitorio. Tutta questa euforia da scuola media, lautamente retribuita dai contribuenti, cosa avrebbe potuto produrre se non un ritorno al punto di partenza? E saremmo mai pronti noi a elezioni presidenziali dirette? Non vi è alcun bisogno di consultare il Barbanera per delineare uno scenario futuro: il netto rifiuto a candidati di svolta, la necessaria coalizione tra forze diverse, un governo di larghe intese e breve vita, la vittoria in pugno di un Berlusconi silenzioso e sornione come Beep Beep di fronte a quel malpelo di Wile Coyote. E mentre a Roma i compagni di merende fanno la gita in Transatlantico, l’economia si restringe come un golfino di lana dopo la centrifuga. Le attività chiudono, lì dove ci sono gli stipendi comunque non bastano e le prospettive occupazionali sono raso terra, come l’umore. E questi problemi non si risolvono chiamando Striscia la notizia.  Ha un bel dire la Costituzione che ognuno debba concorrere al progresso della società secondo le proprie possibilità e la propria scelta: non tutti hanno la possibilità di crearsi da soli nuovi posti di lavoro o nuove prospettive, ed ecco che la politica diventa quindi il mezzo per concretizzare l’assunto costituzionale del diritto al benessere e all’attività più consona alle proprie aspirazioni. Questo impegno dovremmo pretendere dai nostri rappresentanti, magari non gli stessi della supercazzola. 




Commenti:

Aldo 26/APR/2013

Splendida rappresentazione di una tragedia che non avrà mai fine...quella dell'italiota.

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