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Non multe, ma un piano del traffico

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

3
MAG
2013

 

Mi chiedo come avrebbe reagito il pelide Achille, che di ira funesta se ne intendeva, se gli avessero multato il carro sotto le mura di Troia. «Per tutti i talloni!» avrebbe esclamato l’eroe, acciuffando il malcauto vigile troiano, attaccandolo al carro come i barattoli just married e trascinandolo per nove giorni attorno alla circonvallazione della città. 
Ecco, di fronte a una multa ingiusta anch’io avrei reagito come la sorella climaterica di Godzilla e invece ho fatto emergere l’iceberg che è in me e che al confronto quello del Titanic è tenero come un Calippo sotto al sole. 
Il sospetto che da un po’ di tempo talune incursioni di vigili urbani abbiano come unico scopo quello di rimpinguare le casse comunali non è peregrino: peccato che a fronte di episodici eccessi di zelo, la città viva in uno stato di anarchia automobilistica, in cui l’educazione non proprio elvetica dei martinesi al volante non è che l’aggravante. Non bisogna essere necessariamente gran geni per capire che il problema del traffico può divenire ben serio in un centro urbano dove: 1) poche sono le strade percorribili a doppio senso e fra queste le più importanti (come l’extramurale) sono state costruite a dimensione carretto; 2) la maggior parte delle strade è stata ricavata tra un palazzo e l’altro per gentile concessione di costruttori che in tempi di libertà urbanistica hanno rosicato superficie edificabile ai danni delle strutture e degli spazi di servizio. E se la circolazione è difficoltosa, figuriamoci i parcheggi.
Almeno una volta a settimana con il mercato e più volte al giorno all’entrata e all’uscita dalle scuole, si assiste a scene inenarrabili di caos dove solo i più prepotenti sopravvivono, sotto lo sguardo assente o peggio complice degli stessi vigili. L’origine del male viene da lontano, né si può pensare di radere al suolo la città per costruirne una più funzionale. 
Se la dirigenza della pulizia municipale pensasse più a un serio piano urbano del traffico piuttosto che commissionare contravvenzioni a campione, ne guadagnerebbero tutti. Di contro, portare avanti una politica autoritaria senza dotarsi degli strumenti giusti è deleterio per i cittadini, che non hanno alternative se non il parcheggio sbarazzino e gli ingorghi nelle ore di punta, e per i vigili, costretti a un compito ingrato e incomprensibile. Come in un girone infernale i cui condannati verrebbero multati per le bestemmie pronunciate sotto la pena, allo stesso modo i cittadini –già  obbligati a una cattiva qualità di vita- vengono penalizzati per comportamenti che in qualche modo sono forzati ad adottare.     
 


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