MENU

Tutto si tiene

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

5
LUG
2013

 

Secondo la teoria dei sei gradi di separazione, qualunque persona può essere collegata a un’altra attraverso una catena di non più di cinque intermediari. Ecco, mi permetto di apportare una variazione sul tema ampliando le categorie dei tramiti: è necessario per arrivare al forasacco partendo dall’Egitto.

1)      Seguo la rivoluzione egiziana da lontano, anche perché non amo i luoghi troppo affollati e a Piazza Tahrir in questo momento si sta come sardine in scatola. Le ultime foto mostrano un immenso cordone umano a protezione delle donne della rivoluzione, oggetto in queste ore di violenze inenarrabili, punizione del loro impegno politico. E questo Paese così tormentato se ne intende di donne straordinarie, regine come Nefertiti o schiave di fantasia (ma sempre figlie di re, seppur etiopi) come Aida.

2)      Aida in realtà avrebbe dovuto chiamarsi Aita, ma siccome “celeste Aita” non era splendido da ascoltarsi, allora si preferì tramutare la t in d. Ma questo importa poco, perché comunque la si fosse chiamata, la protagonista dell’opera di Verdi finisce male, sepolta viva insieme al suo amato Radames. Ecco perché, nonostante le recite dell’opera si sprechino –soprattutto nel bicentenario della nascita di Verdi- io preferisco Rossini, grassoccio e bon vivant, lo stesso che soleva dire: «Per mangiare un tacchino dobbiamo essere almeno in due: io e il tacchino». Quando morì, Verdi gli dedicò un requiem, noto appunto come Messa per Rossini.

3)      Rossini, quando scrisse Il barbiere di Siviglia, fu subissato di critiche perché esisteva già un’opera omonima scritta da Paisiello, che nel 1816 –anno della prima- era ancora vivo. Con buona pace di Paisiello, io preferisco il Figaro più pop, quello rossiniano e infatti l’altra sera andai a vedere la recita allestita alle Cave di Fantiano, a Grottaglie. Location straordinaria, luna ancora pienotta, profumo di pini che fa tanto estate. Poteva una felicità tanto perfetta durare? Giammai. E infatti in tutta quella immensa arena naturale, dove dovevano installarsi i bambini più rumorosi del globo terraqueo? Dietro di me, of course. Titolari di patatine, videogiochi e ugole ancora più potenti di quelle dei cantanti, i temibili fanciulli, simpatici quanto un raduno nazionale di zanzare nella stanza da letto, hanno rotto usque ad effusionem sanguinis fino a che io e il mio gentile accompagnatore non ci siamo spostati verso posti più tranquilli. Barbari più che bambini. 

4)      I bambini, non tutti, non sempre, ma molto frequentemente, risentono di quella deriva permissivista che li trasforma in creature sgradevoli per chi non ne è genitore o parente stretto. Lo diceva l’altro giorno anche la veterinaria, nel cui studio molto spesso scorazzano indisturbati pupi terribili. Ed è difficile –mi spiegava- far notare ai genitori quanto siano maleducati i loro figli e non ci si deve stupire –continuava- se talvolta gli animali possono avere delle reazioni aggressive: se tiri la coda a un gatto è molto probabile che ti graffi. Anche io farei la stessa cosa, fossi gatto.

5)      Il mio gatto invece non graffia mai, neppure quando la dottoressa gli ha tolto un forasacco di tre centimetri e mezzo dall’occhio. Praticamente una trave.  I forasacchi sono le spighe di alcune graminacee, capaci di infilarsi in ogni pertugio anatomico di cani e gatti. E sapete dove si sono avute le prime forme di sfruttamento intensivo delle graminacee? In Egitto, naturalmente. 



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor