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In Russia vacci tu Ovvero: perché è meglio rimanere sul divano di casa propria per capire dove va la palla, piuttosto che a Sochi a lavarsi con l´Evian

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

7
FEB
2014
Piena solidarietà agli atleti e a tutti coloro che a vario titolo partecipano ai giochi olimpici a Sochi, in Russia. Anche a voler passare sopra al rischio terroristico, all’erba dipinta (vero: lì dove è secca spruzzano vernice verde), all’intolleranza contro gli omosessuali, ai cani randagi rastrellati e uccisi, quei poveretti stanno facendo i conti con il senso dei russi per l’ospitalità: alberghi approntati in tutta fretta, senz’acqua (e se c’è è gialla e fredda), lettini stipati in camere squallide e schifosette. Un’inviata della Cnn si consola: si lava con la Evian, manco fosse una delle sorelle Kardashian. E mi ricorda tanto Caterina di Russia – tedesca di nascita, imperatrice per matrimonio e scaltrezza - quando nel XVIII secolo si rallegrava, come annotato nei suoi diari, che nessuno avesse perso il naso o le orecchie per il gran gelo durante i viaggi di stato in quelle terre fredde e inospitali. Evidentemente non molto è cambiato da allora. Non è un peccato quindi che molti capi di stato abbiano disertato l’evento sportivo, in evidente dissenso con i metodi spicci di Putin. È un peccato invece che ci vada Letta, che in questi giorni ha fatto pratica di incontri – come dire - bizzarri, esercitandosi con emiri ricchi, buzzurri e in ciabatte (vero anche questo: in pendant con la tunica, ma innegabilmente ciabatte), cercando di attirare investimenti su italico suolo. A quale prezzo non è dato sapere. D’altronde, anche la scusa da abatino («Vado a Sochi per protestare contro le leggi liberticide e omofobe») non convince molto, ma ben più concreto è l’accordo sul gasdotto che porterà gas in Europa e una cifra spropositata nelle tasche di Putin. 
Io boicotterò le Olimpiadi non degnandole di uno sguardo e mi consolerò con quei bei figliuoli della nazionale di rugby, impegnati nel 6 Nazioni: non ho ancora ben capito di preciso quale sia lo scopo del gioco e dove sia necessario portare la palla, ma i giocatori sono belli come kouroi greci ed è uno spettacolo vederli tutti sporchi d’erba e fango senza doversi preoccupare se le macchie verranno mai via.  
 


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