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MARE NOSTRUM O TRITON PER ME PARI SONO

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

31
OTT
2014
Se dobbiamo attenerci a quanto dichiarato con enfasi dal Granduca di Toscana (al secolo Matteo Renzi) e dal suo lacchè (al secolo Angelino Alfano), dal 1° novembre (domani per chi legge) le operazioni di pattugliamento del sud del Mediterraneo e il recupero dei natanti carichi di immigrati provenienti dal nord Africa dovrebbero essere gestite collegialmente dall’Unione Europea, così da sollevare il nostro Paese dall’onere, ormai insostenibile, dell’operazione sciagurata chiamata Mare Nostrum. Ma dal dire al fare, come si dice, c’è di mezzo il mare ed in questo caso non solo il Nostrum. In una nota della Marina Militare Italiana, e per bocca dello stesso Ammiraglio Filippo Maria Foffi, si afferma che “allo stato attuale non esiste alcun documento ufficiale riguardante l’operazione denominata Triton e che, di conseguenza, Mare Nostrum andrà avanti esattamente come è cominciata”. Ad avvalorare questa nota vi è la presa di posizione ufficiale della Gran Bretagna, uno dei partner annunciati dell’operazione Triton, che dichiara che non darà il suo sostegno a nuove operazioni di ricerca e salvataggio di clandestini nel Mediterraneo. In una risposta scritta ad una interrogazione alla Camera dei Lord, la Signora Joyce Anelay, sottosegretaria del governo di Sua Maestà, afferma che “non sosteniamo le previste operazioni di ricerca e di salvataggio nel Mediterraneo perché il Governo ritiene che esse comportino un non intenzionale fattore di “attrazione” che incoraggia più migranti a tentare la pericolosa traversata con conseguenti tragiche ed ulteriori morti”. Così è servito un nuovo sonoro pernacchio all’ennesima farsa del governo Renzi. D’altro canto, a leggere tra le righe della legge finanziaria, non si capirebbe perché siano stati previsti stanziamenti per 187 milioni di euro, euro più euro meno di quanto speso quest’anno, per gestire il salvataggio dei clandestini se questo dovrà essere a carico dell’intera Unione Europea. Ma, a proposito di conti, non è esercizio vano ricordare quanto costa un immigrato allo Stato e, di conseguenza, a tutti noi, dato che i 178 milioni di cui sopra vanno a coprire solo i costi dell’operazione “Mare Nostrum”. Gli immigrati, una volta registrati, ricevono una diaria per spese personali di 30 euro + IVA, 900 euro netti al mese, più altri 30 euro al giorno che vanno a chi li alloggia, altri 900 euro al mese, più 600 euro al mese che vanno a coprire le spese assicurative. Complessivamente ogni immigrato, e ricordiamo che sono clandestini, costa allo Stato 2.400 euro al mese. Se dobbiamo dare credito alle cifre ufficiali che parlano di 60.000 nuovi arrivi dall’inizio dell’anno, solo per questi in un anno spenderemo 1 miliardo e 700 milioni di euro. Per dare un’idea della follia nella quale siamo stati trascinati da politiche di accoglienza dissennate, l’ISTAT ci ricorda che nel Mezzogiorno una famiglia di 5 persone con un mensile di 2.400 euro scavalla appena la soglia di povertà, stimata in poco più di 2.000 euro mensili. Vogliamo parlare poi del sostegno alle disabilità che si aggira intorno ai 200 euro al mese? O delle pensioni minime che a stento raggiungono i 500 euro mensili? Non ho paura delle parole: il nostro Governo sta attuando politiche criminali che infieriscono sui soggetti più deboli della nostra Società. Al Granduca ed al suo lacchè vorrei solo dire che provare vergogna può essere ancora un valore nel nostro tempo. Vergognatevi!
 


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