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SVENDITA ITALIA

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

2
OTT
2015
È ufficiale! La casa d’aste più prestigiosa del Paese formata da Quirinale, Montecitorio e Palazzo Chigi , per tramite dei rispettivi amministratori delegati Mattarella, Boldrini e Renzi hanno dato il via alla più imponente svendita di una nazione, l’Italia, un tempo di proprietà di un nobile e fiero popolo, gli Italiani, oggi purtroppo decaduto e in miseria, con la benedizione del Principe della Chiesa venuto dalla fine del mondo. Molti di Voi penseranno che chi vi scrive è ormai preda di una irreversibile forma di demenza senile. La cosa è possibile, tuttavia cercherò di argomentare. Da molti anni ormai gli studiosi di statistiche demografiche ci informano del progressivo invecchiamento della popolazione italiana e, contestualmente, della costante decrescita della natalità, molto al di sotto di quella che fisiologicamente è la soglia di mantenimento rappresentata dalla media di 2 figli per coppia. I sociologi, ed in Italia ne abbiamo finanche troppi, ci spiegano che il calo della natalità è determinato principalmente dalla difficoltà delle famiglie italiane, nella contingenza economica che stiamo vivendo, di programmare la nascita di uno o più figli. In soldoni significa che i figli costano, più dei gioielli, dei viaggi e delle macchine (libera citazione da una celebre canzone della Vanoni, ndr) e coloro i quali più di altri ne subiscono le conseguenze sono le coppie giovani inchiodate al dato drammatico del 44,2% di disoccupazione giovanile, dato che pare non interessare nessuno se non a fini statistici. Molto spesso le giovani coppie sono obbligate a vivere in casa con i genitori ed a loro si affidano anche per condurre un decente tenore di vita. E allora c’è un valore economico, tra i tanti, che taglia la testa al toro nell’escludere la possibilità di programmare una gravidanza: l’affidamento ineludibile dei bambini al nido d’infanzia prima ed alla scuola materna poi ha un costo mensile che varia, da città a città, da 350,00 a 500,00 euro. Quanti oggi possono permettersi un tale esborso? Ed è così che la trimurti su menzionata, Mattarella, Boldrini, Renzi, con l’avallo di Papa Francesco, hanno lanciato la “campagna” di ripopolamento del Paese con lo slogan “Gli italiani non fanno più figli? Accogliamo quanti più migranti è possibile così che, con i loro lombi, possano reintegrare la popolazione infantile che ci manca”. Geniale! Ma c’è un “ma”, grande come una montagna che chiede una spiegazione. Perché lo Stato paga € 1.600,00 mensili per ogni migrante minorenne e € 1.200,00  mensili per ogni migrante adulto che raggiungono il nostro Paese, cifre che diventano di dimensioni ragguardevoli se ci pensate, piuttosto che allocare queste risorse per il sostegno delle famiglie giovani, favorendo il loro ingresso nel mondo del lavoro, facilitandole nell’assegnazione delle case popolari, azzerando i costi di nidi e scuole materne? Se fossi malizioso, e lo sono moltissimo, mi verrebbe da pensare che, in tal modo, si manderebbe a carte quarantotto un business di molti milioni di euro che va a rimpinguare le tasche, pardon le casse, di cooperative bianche, rosse, di ogni altro colore nonché tante povere istituzioni religiose. Chissà se qualcuno vorrà darmi una risposta e chiarirmi questo dubbio (molto poco amletico in verità). Per non dire poi, sempre in merito all’accoglienza indiscriminata, che di certo avremo una robusta immissione di nuova popolazione ma altrettanto certamente andremo all’estinzione della popolazione autoctona. Che sia il caso di trovare un nuovo nome per il Paese? Potrebbe essere un’idea ribattezzarlo Italianistan o preferite Repubblica Islamica dello Stivale?
 


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