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Una ceretta a lume di candela

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

20
OTT
2016
Diceva Jerry Seinfeld: “Uno dei grandi misteri riguardo alle donne rimane il fatto che riescano a versarsi della cera bollente sulle gambe, strapparsi i peli alla radice e che poi abbiano ancora paura di un ragno”. Vero, abbiamo fatto passi da gigante nel progresso e nel miglioramento della condizione umana, ma di fronte a un paio di gambe femminili non depilate la società occidentale scatena strane reazioni. Così pensavo l’altro giorno, quando su Facebook mi appare la foto di una ragazza che evidentemente non metteva piede da un bel po’ in un centro estetico. L’immagine, con milioni di visualizzazioni e altrettante condivisioni, era per nulla volgare nè orrida: la protagonista era anche carina e in posizione relativa composta. Ma non era depilata. E forse non lo aveva mai fatto. La sequela dei commenti era impressionante: il popolo dei social, abituato a imbattersi in video più che cruenti, di fronte a un paio di gambe femminili naturali si indigna e proclama a gran voce il proprio disgusto. C’è chi ci ha costruito una fortuna su questo diktat sociale (come Warren Buffett, azionista di maggioranza della Gillette, che amava ripetere di andare a letto felice ogni sera consapevole che dei peli stessero crescendo sul viso di miliardi di maschi e sulle gambe di donne in tutto il mondo mentre lui dormiva), imposizione che risale alla notte dei tempi, a giudicare dal fatto che già in alcune fonti antiche si descrive l’abitudine di bruciare i peli o anche strapparli “come ciuffi di mirto”. Probabilmente l’accanimento sui peli femminili (accaniti loro stessi, che ricrescendo tenaci ci impongono questa fatica di Sisifo) nasce dalla necessità di accentuare le differenze con l’altro sesso, ecco perchè - volendo fare gli ambigui - la prima cosa che fanno i maschietti metrosexual è fare tabula rasa. E difatti se la stragrande maggioranza delle donne non ama i maschi depilati, allo stesso modo la stragrande maggioranza dei maschi depilati non ama le donne.
D’altronde il nostro senso estetico è così assuefatto che effettivamente un corpo femminile al naturale ci ispira sempre sensazioni negative, al netto della familiarità, s’intende, tanto che si sa, al primo appuntamento le donne pongono particolare attenzione alla depilazione. Ceretta a lume di candela, è proprio il caso di dire. Con il tempo invece diventiamo meno formali e i maschietti di casa non gridano allo scandalo se l’appuntamento con l’estetista salta. Ecco quindi che depilarsi si rivela per quello che è, un codice sociale condiviso che tende a obliterare un carattere sessuale (i peli sono il primo indicatore di maturità) salvo esaltarlo come evocatore di sensualità (la famosa foto con la Loren che sollevava il braccio a mostrare una trionfante ascella naturale o la dichiarazione programmatica di un personaggio cult come Cetto Laqualunque, interamente fondata sul pilu).  
Quindi, maschi, la conclusione è questa: vi lasceremo portare ancora i pantaloni ma solo quando noi ragazze non avremo potuto depilarci.


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