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Quando il diamante neanche da morto

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

27
OTT
2016
Scriveva Tom Antongini ne L'immorale testamento di mio zio Gustavo, (1948): "Due ragioni mi hanno sempre reso simpatica la cremazione: la prima, adoro il caldo; la seconda, la prospettiva di fregare i vermi". Già avrete capito che l'argomento è per stomaci forti, ma d'altronde, fra gli accadimenti inevitabili questo ci tocca. L'alternativa era il referendum.
La notizia è questa: "la Chiesa - si legge in un documento vaticano - non scorge ragioni dottrinali per impedire la prassi della cremazione, poiché questa non tocca l'anima e non impedisce all'onnipotenza divina di risuscitare il corpo e quindi non contiene l'oggettiva negazione della dottrina cristiana sull'immortalità dell'anima e la risurrezione dei corpi". Quindi la cremazione è accettata a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana. In questo caso "si devono negare le esequie, a norma del diritto" perché la Chiesa "non può permettere atteggiamenti e riti che coinvolgono concezioni errate della morte, ritenuta sia come l'annullamento definitivo della persona, sia come il momento della sua fusione con la Madre natura o con l'universo, sia come una tappa nel processo della reincarnazione, sia come la liberazione definitiva della 'prigione' del corpo".
Comprensibili, davanti a questa visione della morte, le ragioni della Chiesa, che continua a preferire la sepoltura poichè "si mostra una maggiore stima nei confronti del defunto". In realtà la cremazione nelle civiltà occidentali non ha nulla di purificatore com’è forse in altre civiltà. È solo una pratica più sbrigativa e meno ingombrante della sepoltura, che a sua volta non è più un ritorno alla terra ma una cementazione, per più motivi. Da qualche decennio infatti, probabilmente a causa della diversa alimentazione, all'estrazione delle salme per il trasporto nell'ossario la sorpresa è quella di trovare molto spesso il contenuto se non intatto almeno lontano dallo stato di totale decomposizione. Da qui la carenza di posti e lo strazio emotivo dei parenti. La cremazione diventa quindi una necessità, ed ecco l'apertura della Chiesa. Attenzione però: se siete fra coloro che avrebbero voluto trasformare le ceneri del marito in diamante (si fa, si fa) o anche tenersele sul comodino, sappiate che dal Vaticano arriva la diffida. Ciò che resta dev'essere conservato nei cimiteri, quindi nessun spargimento in acqua o nel vento ma a disposizione della pietas di chi rimane. Perchè, in fondo, le tombe sono fatte più per i vivi che non per coloro che del corpo non se ne faranno più nulla, in qualsiasi forma sia conservato.
 


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