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Tasse/Occhi aperti!

Pubblicato da: Categoria: POLITICA

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LUG
2013
A Palazzo ducale è in atto il valzer della TARES che graverà, senza dati certi, sulle già esangui tasche dei martinesi
 
La Tradeco presenta il conto e il cittadino paga. Potrebbe essere il titolo di un film anni settanta, di quelli che riempivano le sale cinematografiche che tifavano, almeno si spera, per il commissario Walter Grandi (Henry Silva) piuttosto che per lo spietato Giulio Sacchi (Tomas Milian). Purtroppo però è la realtà che si apprestano a vivere i martinesi che  si troveranno a pagare una tassa, la TARES, senza sapere se questa venga calcolata su basi certe, ma soprattutto senza che l’Amministrazione comunale sia dalla sua parte piuttosto che dalla parte dell’impresa. E’ di 8 milioni 357mila e rotti euro il conto economico presentato dalla Tradeco, la società che ormai da un ventennio (un altro triste ventennio) si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti a Martina Franca, al Comune. Questa volta, contrariamente a quanto successo in precedenza, il conto economico è stato presentato così come prevede la legge, ovvero con i conti disaggregati. Ma sono giusti, chi li ha controllati? Gli assessori competenti in materia, Stefano Coletta e Lorenzo Basile, possono garantire a Giunta e consiglio comunale che, per esempio, i dipendenti impiegati dalla Tradeco (una delle voci che incide maggiormente nella determinazione del costo del servizio) sono realmente quelli riportati nei conti presentati o che i mezzi siano quelli ma soprattutto a norma e idonei al servizio? In una relazione risalente al 2012 il dirigente all’ambiente, allora l’ing. Bartolomeo Zizzi, parlava di 59 dipendenti, mentre ora ne risultano solamente 25; qual è il numero giusto, ma soprattutto, qual è il costo giusto? Nel bilancio 2012 si partiva con un costo presunto del servizio di 7milioni e 800mila euro, per arrivare a un finale di 8milioni e 400mila euro (così come relazionato in maniera confusionaria dai revisori del conto) con una spesa nettamente superiore al 2011; eppure nel 2012 sono state conferite in discarica 680 tonnellate in meno di rifiuti così come nei primi sei mesi del 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, (per il vistoso calo dei consumi che si è registrato) sono state  810 le tonnellate in meno arrivate presso la CISA di Massafra. Considerando che il costo medio del conferimento in discarica si aggira sui 140 euro a tonnellata, a oggi si dovrebbe registrare un risparmio di oltre 100mila euro. Eppure si chiede ai martinesi di pagare di più; perché? A proposito di quantità di rifiuti in discarica: c’è qualcuno che controlla, almeno a campione, il peso di quanto viene conferito? E se no, perché? Questi dovrebbero essere gli interventi “di peso” a favore della collettività, non le raccolte differenziate estemporanee e auto premianti che lasciano il tempo che trovano, ma che soprattutto non servono a far decollare la differenziata. Ancora, da contratto nel 2005 il servizio costava circa 5milioni di euro; cosa è cambiato in questi otto anni tanto da far lievitare il costo di oltre il 70 per cento? Qualcuno potrebbe farcelo sapere? Un’ultima annotazione su quanto questa amministrazione, in un momento di forte crisi lavorativa ed economica come quella che stiamo attraversando, abbia a cuore le sorti tanto degli operai quanto degli imprenditori martinesi. Tra le varie modalità di pagamento, ne sono state previste esclusivamente due: il bonifico bancario (da 0,50 a 5,00 euro il costo) al bollettino postale (1,30 euro di costo). Eppure la TARES, sempre che l’amministrazione lo voglia, si può pagare anche con il Modello F24 che presenta un enorme vantaggio: la compensazione con altri crediti vantati verso l’erario. I lavoratori che hanno perso il lavoro e oggi sono costretti a presentare il modello Unico anziché il modello 730 (che avrebbe consentito il rimborso immediato) potrebbero compensare la TARES con i crediti d’imposta (derivanti per esempio dalle spese mediche) che l’Agenzia delle Entrate rimborserà minimo tra due anni; mentre gli imprenditori, il cui importo da versare è sicuramente da considerare in migliaia di euro,  potrebbero compensare il dovuto con l’IVA o altre imposte a credito, garantendosi così quella liquidità necessaria anche al pagamento degli stipendi dei dipendenti. La stessa Amministrazione ne trarrebbe un vantaggio perché, con il pagamento a mezzo F24, non ci sarebbe da riconoscere nessun agio alla SOGET e le casse del comune godrebbero di un maggiore introito. Eppure il Sindaco è reduce da una lunga carriera di bancario oltre a essere un cultore d’impresa e queste cose dovrebbe saperle. Ma nella “Martina bella” può succedere anche questo, perché… That’s Martina. 
 
 
 


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