MENU

Giovanni Cassano: «A fare opposizione siamo bravi tutti»

Categoria: POLITICA

18
MAG
2012

 

L’imprenditore martinese dice la sua a proposito di colleghi bistrattati, presunti rivali, politici che fanno il doppio gioco e un candidato sindaco (Ancona) un po’ troppo “rosso” per una città che ha bisogno di riscatto
 
Giovanni Cassano, imprenditoria e politica si sono intrecciate più volte durante questa campagna elettorale, anche in maniera piuttosto manifesta…
«Io non sono l’unico imprenditore di Martina, grazie al cielo ce ne sono molti, anche se si fa di tutto per farli andare via. Sono rimasto amareggiato per come è stato trattato Domenico Nardelli nel corso di una manifestazione pubblica organizzata dai sindacati, quando lo stesso imprenditore è stato messo alla gogna, certo, non letteralmente, ma comunque con tanto di cartello sulla sua foto che recitava: “inaffidabile”. Io non sono amico di Nardelli, nel senso che non c’è un rapporto di frequentazione, ma sento di prendere le sue difese se non altro come rappresentante della stessa categoria: il nome di Nardelli, il suo brand e le sue produzioni sono conosciute in tutto il mondo e mi sembra ingiusto che vi sia questo atteggiamento nei suoi confronti. Il momento di difficoltà lo stiamo vivendo tutti, non è che noi imprenditori ci alziamo la mattina e decidiamo di licenziare senza criterio. Ecco perché ho preso posizioni nette nei confronti di una certa sinistra ed ecco perché sono sempre più convinto che se al governo di questa città dovesse salire Franco Ancona, non ci sarebbe sviluppo.»
 
La tua posizione è stata chiara fin dall’inizio riguardo i candidati a sindaco. 
«Per carità, Ancona sarà sicuramente una brava persona, ma sono le persone che gli stanno intorno che non reputo adatte ad amministrare la città. A fare l’opposizione siamo bravi tutti, ma le responsabilità di governo sono ben altra faccenda: qui ci vogliono persone in grado di creare posti di lavoro e nessuno meglio di un imprenditore sa come fare.»
 
Ci sono stati episodi che ti hanno particolarmente colpito in questi giorni? 
«In questa campagna elettorale ho sentito certi discorsi che davvero mi hanno disgustato. Fra i tanti, un certo politico va dicendo che la contrapposizione tra me e Stefano Scatigna (Due Esse, ndr.) porterebbe allo stallo della città: questo politico naturalmente si è offerto da tramite fra me e il mio presunto “rivale” per mettere pace e far così prosperare la città. Parliamo dello stesso politico che, come tanti altri, non esita a chiedermi aiuto, salvo poi parlare pubblicamente dei poteri forti e degli effetti nefasti che hanno sulla città. Ebbene, sfatiamo questo mito: non c’è nessuna rivalità tra me e chicchessia, semmai fa comodo agli altri pensare che questa rivalità ci sia, se non altro per addossare le colpe che invece vano attribuite ad altri. I politici fanno talvolta il doppio gioco ma non sono gli unici, sia chiaro.» 
 
Si è molto parlato di poteri forti in questi giorni. E tu sei uno di questi. 
«Io sono martinese e qui io vivo insieme alla mia famiglia ma, diciamolo forte e chiaro, almeno da un paio d’anni ho spostato il mio business altrove. Qui ci sono troppe difficoltà, e paradossalmente siamo noi imprenditori a essere poco tutelati: un giorno ti danno i permessi, il giorno dopo invece sorgono i divieti. Ora sono impegnato con un progetto a Surbo, ed è un peccato: avrei potuto assumere molti martinesi se avessi potuto costruire qui. Come ho già avuto modo di dire, i veri scempi non sono quelli di un capannone, ma quelli di un’industria come quella di Taranto che ci avvelena da anni. Quelli sì che sono i veri disastri. E ataranto regna la sinitra»
 
Insomma, che aria tira a Martina in questi giorni? Destra o sinistra? 
«Io ho lavorato anche 16 ore al giorno, vengo da una famiglia umile e non mi è stato mai regalato nulla: ho guadagnato tutto quello che possiedo e pago le tasse. Ecco perché mi sta a cuore la città, il suo futuro e le sue prospettive politiche. Io non mi riconosco in Franco Ancona, ripeto: sarà anche una brava persona, ma non credo che un bancario possa creare sviluppo e lavoro. Un bancario e per di più di sinistra, molto sinistra. Michele Marraffa ha creato un’impresa sana, anche a lui non è stato regalato nulla ma ha saputo costruire una realtà che dà lavoro a molte persone. Io mi identifico in lui, con il suo ottimismo, la sua forza di carattere, la sua determinazione. Era davvero l’unico a poter raccogliere questa sfida, non è stata una candidatura imposta ma un confronto che lui ha accettato di sostenere. 
A sinistra troppe teste, troppi che vogliono comandare con i metodi della sinistra, pur essendoci persone che vengono dai partiti più disparati. Vedo troppe persone che la politica non la fanno per passione, perché per passione non si rinnegano le proprie idee e non si salta da un partito all’altro: a sinistra vedo molti, troppi, che la politica la fanno sì, ma di mestiere.»
 
 
 
 
 
    
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor