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Martina Franca/MeP da i 15 giorni ad Ancona

Pubblicato da: Categoria: POLITICA

17
GEN
2015

 

L’assessorato all’Urbanistica da sempre nelle mani del Sindaco, la regia occulta del trio Ancona-Scialpi-Micoli e la sempre lamentata (a volte anche da Vito Pasculli ai tempi del suo impegno come capogruppo consiliare PD), mancanza di comunicazione tra Giunta e Consiglio Comunale sono i motivi principali che portano Antonio Martucci e Tommaso Caroli del MeP a chiedere a Franco Ancona l’azzeramento della Giunta che deve partire dalla “volontà, li dove ci fosse, di cambiare rotta. Se la rotta è quella utilizzata fino a questo momento, a noi non ci sta bene. Se non c’è questa volontà, per me, - ha affermato Martucci - allora, è inutile continuare l’esperienza amministrativa insieme a questa maggioranza.

Secco e diretto è l’attacco che Martucci rivolge a Franco Ancona in merito all’assessorato all’urbanistica. “Io voglio dire: a che pro l’assessorato all’urbanistica in mano al sindaco? Chi sei Sindaco? Se devi fare il sindaco, puoi fare il sindaco. Non credo che su 50mila abitanti, tra questi tantissimi professionisti, non abbiamo una persona capace di poter occupare quel posto. Il fatto stesso che uno lo vuole arroccato per sé, a me non convince. Anche perché in fatto di urbanistica fino a questo momento, nulla abbiamo visto.”

Il ruolo dei “tre” e la mortificazione del consiglio comunale.Che cosa è successo in questi tre anni? E’ successo che chi ha comandato e diretto la politica amministrativa è stato un gruppo di tre persone: Franco Ancona, Antonio Scialpi e Lorenzo Micoli; è il gruppo granitico del P.C.I. che noi conosciamo. Perché la giunta di per se risponde a loro tre, noi in consiglio per tre anni abbiamo solo ratificato quello che la giunta diceva che dovevamo fare

E’ vero anche che forse anch’io avrei fatto allo stesso modo; se le forze politiche non si muovono, se le forze politiche non dicono che così è sbagliato, e in questo caso mi riferisco al Partito Democratico che aveva i numeri per poterlo fare. Sono undici, da soli possono governare la città, avrebbero dovuto imporre al sindaco una conduzione politico amministrativa diversa da quella che il sindaco stava conducendo.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Ci sono delle cose che non riusciamo più tenere a freno; l’ultima che abbiamo mal digerito, è stata l’assunzione farsa di un concorso per una persona e ne hanno assunte 24.  Non è segno di trasparenza, non è segno di buona condotta ( se si può usare questa espressione). Noi riteniamo che non abbiamo risposte da dare ai cittadini; riteniamo un atto scorretto al massimo, non vediamo trasparenza  e quindi siamo dalla parte dei cittadini a recriminare contro questo concorso.”

Il moderato. Pacato come nel suo essere persona, l’intervento di Tommaso Caroli che ha raccontato dell’incontro di alcuni giorni fa tra il MeP e il Sindaco: “L’incontro è stato sereno e credo sia stato un punto di partenza per individuare le problematiche che per noi sono fondamentali. Alcuni indirizzi e provvedimenti sui quali noi abbiamo spinto, perché finalizzati alla tutela e agli interessi generali dei cittadini, non sono stati tenuti in considerazione da parte della struttura.”

Tommaso Caroli a questo punto, prima fa l’esempio dell’ufficio tributi che, disattese le loro indicazioni, ha offerto alla cittadinanza (già gravata dall’aumento delle tasse), un disservizio del quale qualcuno dovrà rispondere, poi della Tradeco che, durante l’emergenza neve, non ha reso il servizio così come previsto da contratto.

 “Sicuramente non  è che questa amministrazione non ha fatto nulla – ha dichiarato Caroli - sono state attivate procedure in maniera prospettica per il miglioramento della qualità della vita di questa città. Ma è mancato il collegamento e la condivisione dei percorsi con il Consiglio Comunale che ha prerogativa di fare queste cose. Per tutta una serie di motivi l’attività di alcuni consiglieri comunali è stata mortificata nel tempo. Oggi siamo in un momento di discussione e di confronto che è necessario, e che deve essere fatto anche all’interno dei partiti della  maggioranza.”

I dirigenti. Da anni cavallo di battaglia di Antonio Martucci, la questione dirigenti non poteva mancare nella conferenza stampa odierna. Su questo tema Martucci ha piazzato un “uno-due” devastate: abolizione del premio ai dirigenti e allontanamento da Martina Franca della dirigente di ragioneria Maurizia Merico. “Noi  stiamo chiedendo l’allontanamento della Merico dalla nostra città. La riteniamo una disgrazia per la nostra Martina, per i nostri cittadini. Bisogna trovare i mezzi e ci sono,  per allontanarla; possiamo farne a meno. La nostra città merita ben altro.”

Se la Merico è da tempo nel mirino di Martucci, ecco una “new entry”: Michelina Silvestri neo dirigente ai servizi sociali. Anche su questa nomina si va giù pesante: “è l’ennesimo orrore fatto da questa Amministrazione, o da pochi di questa Amministrazione. Sulla nomina di quel dirigente la maggioranza aveva chiesto al Sindaco di aspettare, di stare fermo,  perché bisognava discutere. Durante l’emergenza neve, ci siamo accorti di avere un  dirigente in più, guarda caso molto, ma molto vicina sempre a alle tre persone alle quali facevamo riferimento prima. Non è che abbiamo mal digerito questa nomina,  non condividiamo il metodo; è come se stessero facendo i fatti loro.”

L’assenza di Pasquale Lasorsa. Insieme ai due consiglieri comunali, non c’era il vicesindaco ed espressione in Giunta del Mep, Pasquale Lasorsa; la sua assenza è stata motivata, da Martucci, in questi termini:

Se Lasorsa fosse stato qui con noi, questo avrebbe significato che tutto il gruppo si stava chiamando fuori definitivamente. La sua assenza invece, sta a significare che noi ancora stiamo dando dei margini, degli spazi al Sindaco. E’ per dire: svegliati, fai qualcosa; azzera e ripartiamo da capo.” L’ipotesi di perdere il vicesindaco in caso di azzeramento, non spaventa Martucci per il quale resta di primaria importanza il cambiamento di rotta. “Se dovessimo perdere il vicesindaco, dobbiamo capire perché lo dobbiamo perdere, per quale motivo, se  i patti iniziali non sono più validi; ma è un fatto secondario. Se non c’è volontà di cambiare rotta,  non ci serve né assessore né vicesindaco”.

L’ultimatum. Martucci chiede un confronto con il Partito democratico per “vedere se l’idea politica per portare avanti l’amministrazione di questa città, è uguale? Abbiamo dei punti di riferimento che ci uniscono? Andiamo avanti. Se non ci sono… abbiamo finito.” I tempi? 15 giorni.




Commenti:

Il gallo biondo 20/GEN/2015

Corsi e ricorsi. Circa dieci anni fa al posto della Merico c'era un altro dirigente e Martucci diceva le stesse identiche cose. Allora con lui c'erano Mariella e Di Giuseppe. Ora c'è il povero Tommaso Caroli, che deve correre dietro i suoi "cambiamenti di rotta". Possiile, scegliendo di appoggiare Ancona come sindaco, un ex missino come lui non si rendeva conto che si "metteva in mano" all'ex P.C.? Allora tutti e tre i politici da lui indicati, coerentemente, siedevano in Consiglio Comunale all'opposizione dell'amministrazione Conserva, mentre lui, che doveva essere un consigliere di maggioranza, già faceva il battitore libero, pur conservando la delega al cimitero (che pare conservi ancora, visto che rivendica al suo operato l'assegnazione di eree cimiteriali?). Ed è da quelle parti che Martucci, con la sua politica, vuole portare tutta Martina. Dopo aver sconquassato l'amministrazione di centrodestra ora ci sta provando con quella di centrosinistra. Se ci riesce di nuovo, complimenti, ma con quali prospettive?

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