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Dario Iaia/La Sava che corre

Pubblicato da: Categoria: POLITICA

9
NOV
2012

 

Intervista al Sindaco del comune ionico che, forte di netto consenso elettorale, ha l’ambizione di trasformare la sua in una comunità dinamica e digitalizzata, e che «non si limita più a trascinarsi»
 
In molti annunciavano certa la sua elezione alla guida del paese, lei cosa pensava?
«Di certo in politica non c'è nulla. Indubbiamente, sentivo attorno alla mia figura e alla mia squadra di amici un grande consenso e una certa simpatia, ma non avevo e, non poteva non essere così, la certezza di nulla. Peraltro, credo che sia importante evidenziare come la vittoria della mia coalizione, che abbiamo voluto denominare "Patto per Sava", non è stata il frutto di una situazione occasionale o di un colpo di fortuna che si è venuto a determinare, ma rappresenta il raggiungimento di un risultato fortemente voluto,  del lavoro e dell'impegno di tanti uomini e donne che hanno creduto fermamente in un progetto, di una passione che viene da molto lontano».
Possiamo dire che la sua vittoria ha prodotto un taglio netto con il passato?
«Certamente sì. I cittadini savesi ci hanno votato perchè hanno avuto fiducia in noi e nel nostro programma, che è un programma di rinnovamento vero. La nostra vittoria ha fatto sì che andasse a casa una intera classe politica che occupava le stanze del potere da decenni ormai. Indubbiamente una vittoria di questo genere e in questi termini ci carica di responsabilità che non possiamo e non dobbiamo deludere. Ci rendiamo conto che le aspettative sono innumerevoli, così come le difficoltà e gli ostacoli che ci troviamo tutti i giorni dinanzi. Ma non ci scoraggiamo, perchè siamo consapevoli che piangerci addosso non serve a nulla. Oggi, come sempre, occorre reagire ed è ciò che stiamo facendo a fronte di un sistema che non funzionava e non funziona ancora come noi vorremmo. Anche se, per il futuro, sono ottimista perchè la mia è una amministrazione giovane, capace, competente che sta lavorando quotidianamente per individuare le soluzioni migliori. Oggi, siamo impegnati nella organizzazione e nella programmazione che sono alla base di ogni progetto per il futuro». 
Quale è stata la ricetta giusta per ottenere il 70% del consenso elettorale?
«Credo che non ci sia una ricetta giusta. Occorre conoscere profondamente il proprio territorio e la propria gente. Sentirne i desideri; interpretarli e cercare di dare una risposta che sia quanto più concreta possibile. Oggi la gente cerca trasparenza, chiarezza, lealtà. Gli italiani sono stanchi dei partiti, di tutti i partiti, perchè, giustamente, si sono sentiti presi in giro; utilizzati per i propri scopi e poi gettati via, con i disastrosi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Per cui, quello che noi abbiamo cercato di fare e di realizzare è stato appunto un progetto civico che andasse al di là degli steccati ideologici che oggi lasciano il tempo che trovano, presentando un programma chiaro, semplice, fondato su un codice etico e sulla legalità».
In questi pochi mesi di gestione, quali sono state le iniziative e gli atti fondamentali emanati dalla sua amministrazione?
«Di atti ne abbiamo posti in essere diversi. Il nostro primo impegno è stato quello di sbloccare quei cantieri pubblici che erano fermi da mesi o che dovevano partire da mesi , vale a dire i lavori di ristrutturazione di Piazza Risorgimento, la realizzazione della pista ciclabile, della pubblica illuminazione e di una circonvallazione che da via Trento conduce alla strada statale 7 ter. Inoltre, ci siamo impegnati per rendere la nostra cittadina più pulita e decorosa, con un piano di pulizia. Particolare attenzione abbiamo prestato rispetto al cimitero comunale che era stato ridotto a discarica a cielo aperto. E tutti questi interventi sono stati realizzati con un risparmio di risorse notevole rispetto al passato. Tuttavia, proprio per comunicare tutto ciò che è stato fatto ho organizzato un incontro pubblico con i cittadini per il 18 novembre prossimo alle ore 18.00 in piazza san Giovanni».
Quali sono i rapporti con le forze politiche di opposizione?
«I rapporti sono abbastanza buoni, anche perchè il rinnovamento ha riguardato anche le forze di opposizione. Noi crediamo che il confronto dialettico sia il sale della democrazia, nel rispetto ovviamente dei ruoli e delle responsabilità. Da parte nostra c'è la volontà di fare partecipare le forze di opposizione alle decisioni che riguardano in generale la nostra cittadina. Spero che, in futuro, il dialogo si intensifichi ancora di più». 
Quali sono le prospettive future e i risultati che si augura di raggiungere durante il suo percorso da primo cittadino?
«Questa è una domanda alla quale non è facile rispondere. Noi stiamo mettendo in questa avventura tutto l'impegno possibile, le nostre capacità politiche e professionali,  la nostra passione. Non so francamente dove potremo arrivare, anche se io sono fiducioso, perchè il nostro è un popolo che quando cade è capace di reagire e di rialzarsi. Certamente, non siamo così presuntuosi o inetti da credere che le cose, i modi di pensare e di agire si possano cambiare dall'oggi al domani, ma una spinta propulsiva costante in questo senso non può che fare bene. Il nostro obbiettivo è quello di riuscire a realizzare una città nella quale si possa vivere serenamente, che sia fornita dei servizi essenziali (vedi impianto di depurazione), che abbia luoghi di svago per le donne, i bambini, gli anziani, le classi sociali più svantaggiate; con una imprenditoria che finalmente si liberi delle preoccupazioni legate alla burocrazia e si impegni solo e soltanto a produrre ed a creare posti di lavoro. Lavoro che è il problema dei problemi. E poi una città che sia vicina ai bisogni dei più deboli, al mondo dell'associazionismo. In una parola, noi vorremmo realizzare una Sava dinamica, digitalizzata, che corra e che non si trascini come fa oggi». 
Lei è il primo Sindaco targato FLI, come si sente?
«Benissimo. Mi fa piacere che i nostri concittadini abbiano riconosciuto la bontà del nostro progetto. Essere il primo sindaco di FLI comporta anche delle precise responsabilità e un ruolo all'interno del partito, che cerco di far valere e di far pesare, sempre nell'interesse del nostro territorio. Come Lei ben sa, le scelte strategiche spesso vengono adottate in base al peso politico che ognuno di noi ha nelle sedi in cui queste decisioni vengono prese, per cui avere un ruolo all'interno del mio partito mi aiuta in questo senso, senza che tuttavia vi sia alcuna prevaricazione nei confronti di alcuno».


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