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Martina Franca - Quello che Area Popolare non dice

Pubblicato da: Categoria: POLITICA

22
MAR
2015

Se è vero che in amore come in guerra tutti i mezzi sono validi, possiamo dire che altrettanto vale anche per la politica.

Incamerato il risultato positivo sul DPP, ora Sindaco, Giunta e maggioranza, sempre che non arrivi uno stop da qualche aula di tribunale,  si apprestano a vivere la “Fase 3” che porterà al nuovo PUG.

Nel frattempo le forze politiche presenti in consiglio hanno iniziato a inviare a tutto spiano le loro valutazioni sull’approvazione del DPP.

Naturalmente trionfalistiche quelle del Partito democratico, come non potevano non essere critiche quelle del Coordinamento Cittadino di Area Popolare (il testo integrale lo trovate nell’allegato) che in realtà, come si dice dalle nostre parti, racconta “mezza messa”.

In apertura del comunicato, dopo delle brevi considerazioni, si legge: “Abbiamo espresso un voto contrario al DPP… in quanto…”

Questo non è completamente vero perché proprio il capogruppo consiliare di Area Popolare, Martino Miali, non ha espresso un voto contrario bensì si è astenuto, ma questo nel comunicato non c’è scritto; perché?

In una situazione normale a quest’ora Martino Miali sarebbe già un ex capogruppo, ma Area Popolare non ne parla e fa finta di nulla e ciò avvalora la tesi da noi espressa ieri leggi qui che  tutto questo “movimento” serve a creare le condizioni per un ingresso in maggioranza di Muschio & C., pronti a prendere il posto di MeP o in ogni caso ad allargare e rinforzare una coalizione che inizia a perdere pezzi e a traballare.

Sono davvero poche le probabilità che quella in atto sia un’iniziativa personale di Miali fatta a esclusivamente “pro domo sua”. I suoi colleghi di “Area” sono politici navigati e non  “ninnarelli” alla prima esperienza.

Da che mondo è mondo, ha sempre funzionato così: si fa avanti un “pontiere” che, fino a conclusione dell’operazione, ufficialmente agisce in nome e conto proprio pur lavorando, in realtà, per tutto il gruppo.

Se Martino Miali avesse avuto solo ambizioni personali, a quest’ora sarebbe seduto tra i banchi della maggioranza da un bel pezzo; ma questo non è successo.

Si lavora su più tavoli cercando, fin quando è possibile, di tenere il piede in due scarpe. Basta guardare ai Moderati e Popolari di Martucci e il gioco è fatto. 



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