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Amministrazione "Art Attak"

Pubblicato da: Categoria: POLITICA

16
NOV
2012

 

Sfornati in questi primi mesi una serie di regolamenti che hanno un unico comune denominatore: sono copiati
 
Che cosa avranno in comune città come Biella, Campobasso, Novara, Monopoli e Villaricca? Tra di loro probabilmente nulla, ma con Martina Franca qualcosa di sicuro c’è: i regolamenti. Infatti, nell’ordine, ci accomunano: con Novara, quello per la Toponomastica; con Monopoli quello per la Disciplina del Commercio su Aree Pubbliche; con Biella e Campobasso quello IMU; con Villaricca quello per le Riprese Audiovisive. In pratica, tutti quelli redatti (?) dalla nuova Amministrazione. Si dirà che dopo anni di attesa qualcosa si è fatto e anche in poco tempo, peccato però che tanta solerzia nasconde un “peccato originale”: i regolamenti sono tutti inequivocabilmente copiati, alcuni “pari-pari”, altri in stile patchwork. Succede così che utilizzando il classico e ormai diffusissimo “copia e incolla”, oltre a essere additati dagli primi estensori come i “furbetti del regolamento”, ereditiamo le stesse sbavature e gli stessi errori degli originali ma, soprattutto, se ne creano di nuovi che, se irrilevanti in qualche caso, possono dare origini a problemi, come con il Regolamento IMU. Prove del plagio? Più di una. Iniziando dagli “errori veniali”, eccone qualcuna: nel Regolamento per la Toponomastica (originale quello di Novara) all’art. 5 sono stati “incollati”  gli stessi inutili tre trattini, mentre per la fretta negli art. 14 e 17 è rimasta la menzione di un Ufficio Toponomastica che il comune di Martina non ha mentre negli articoli precedenti è stato correttamente citato l’Ufficio servizi demografici. Il Regolamento per le riprese audiovisive invece, uno di quelli copiati “pari pari”, si chiude con l’art. 12 (“entrata in vigore e pubblicità”) e un rimando all’art. 39, ultimo comma, dello Statuto Comunale. Però se nel caso del Comune campano l’ultimo comma dell’articolo in questione parla di “Regolamenti divenuti esecutivi”, l’ultimo comma del nostro Statuto invece, recita: “In caso di impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso del Sindaco, la Giunta decade e si procede allo scioglimento del Consiglio”. A questo punto ci piace immaginare Franco Ancona alle prese con riti scaramantici. Cominciano a complicarsi le cose con il Regolamento per la disciplina del commercio su aree pubbliche del quale ci piacerebbe conoscere soprattutto l’autore della relazione tecnica che lo introduce. Sarà una pura coincidenza, ma anche questa è “pari pari” la relazione che precede il regolamento di Monopoli datato 15/03/2004. Però se a distanza di vent’anni si può tollerare ancora qualche riferimento a processi di ammodernamento risalenti agli anni ’90, sconcertante è leggere quanto riportato nelle considerazioni finali: “il numero degli esercizi al dettaglio è, da alcuni anni, in incremento nel Mezzogiorno e nella Puglia in particolare modo. Questo vuole significare che aumentano gli esercizi di vicinato: il trend nel Comune di Martina Franca è in linea con quello regionale.” Ma da quanto tempo questa gente non fa un giro in città? E a tal proposito invito a dare una lettura all’articolo di Ottavio Cristofaro a pagina 12. Capita anche di leggere all’art. 9: “Si applica anche al sub ingresso nelle autorizzazioni di tipo B quanto disposto ai commi precedenti 3, 4 e 5.” Peccato che questo passaggio è compreso proprio nel comma 3 che, di conseguenza, non può precedere se stesso nè tantomeno il 4 e 5. Questo accade perché, nel copia e incolla, è stato “promosso” al terzo posto il comma 7 del regolamento monopolitano. Ancora e per chiudere questo capitolo, nel nostro regolamento se è consentito vendere anche in posteggi fuori mercato e con delle autorizzazioni stagionali, angurie, meloni e pomodori, altrettanto non si può dire dei funghi.  Di questi ultimi, nessuna traccia. Ed eccoci al Regolamento IMU già giustamente criticato dal consigliere comunale Michele Marraffa e dagli suoi ex colleghi Franco Mariella e Franco Scialpi il quale, come noi, si è “divertito” nella caccia al copia e incolla. Anche in questo caso, in fase di copiatura, non hanno tenuto conto che, prendendo un articolo da una parte, un paragrafo dall’altra, un comma da chissà dove, l’ordine finale cambiava e di conseguenza tutti i rimandi e i riferimenti. Così all’art. 2 comma 3 troviamo un rimando all’art. 12 (invece quello giusto è l’art. 11 quello dedicato ai versamenti); all’art. 16 si fa riferimento al comma 9 dello stesso articolo quando, nel complesso, i commi sono solo tre; sempre all’art. 16 nuovo errore al comma 3 che rimanda nuovamente all’art. 12 e non all’art. 11; in riferimento a quest’ultimo, nuovo svarione sui commi 4 e 7 che in pratica sono gemelli; poi c’è il comma 2 dell’art. 14 che recita: “Non si procede all’accertamento e alla riscossione qualora l’ammontare dovuto… non superi, per ciascun credito, l’importo di euro 12,00.” Domanda: se non si procede all’accertamento, come si fa a stabilire a quanto ammonta l’importo dovuto?  Ma, in fondo, questa è una facezia. Per chiudere in bellezza il capitolo IMU, è arrivato il marchiano errore della delibera di Consiglio Comunale, approvata con i soli voti della maggioranza, che aumenta l’aliquota ordinaria (quella sulla seconda casa) di 1,5 punti percentuali e non già di 0,15 punti percentuali. Questo erroraccio, ancora non corretto, fortunatamente per i martinesi non può trovare applicazione altrimenti l’IMU sulla seconda casa sarebbe del 2,26% praticamente un incentivo a lasciare le chiavi infilate nella toppa e scappare. Purtroppo però in tema di tributi, ricordando il caos accertamenti e cartelle SOGET, spiace constatarlo questo non è l’unico errore commesso e qualcuno dovrebbe adottare le giuste misure per evitare che tutto ciò accada nuovamente. Magari potrebbe farlo cominciando a chiedersi, di chi è la responsabilità. Comunque anche se copiati, i regolamenti sono stati discussi e approvati; ma saranno mai applicati? Per esempio, sarebbe interessante sapere quali provvedimenti adotterà l’amministrazione alla luce dello scempio del post Fiera di San Martino e a quanto, a tal proposito, è riportato nel regolamento: “è fatto obbligo al titolare della concessione del posteggio di asportare gli imballaggi ed ogni genere di rifiuti.”
Questo continuo ricorrere al copia e incolla, sarà un segno dei tempi? Visto il cambio generazionale che abbiamo avuto nell’ultima tornata amministrativa tutto può essere. Pensate, i vecchi amministratori sono cresciuti davanti al video con il maestro Alberto Manzi e le sue lezioni di alfabetizzazione nella trasmissione “Non è mai troppo tardi”; le nuove generazioni invece, sono venute su con le quintalate di colla vinilica del buon Giovanni Mucciaccia e il suo “Art Attak”. Così se proprio si deve attribuire la colpa a qualcuno o a qualcosa, forse sul banco degli imputati bisogna far salire, detta alla Karl Popper, la “Cattiva Maestra Televisione”.


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