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Categoria: POLITICA
Pentassuglia e Chiarelli confermano il loro ruolo guida nelle rispettive formazioni politiche. Intanto c'è guerra aperta su più fronti. All'interno del centro sinistra e nello stesso PD
Campagna elettorale, quella per le regionali, sicuramente diversa rispetto a quelle passate. A voler sintetizzare potremmo definirla alquanto "complessa". Le questioni interne al centro destra hanno monopolizzato l'attenzione dei media, ma in realtà anche nel centro sinistra si sono sommate fibrillazioni e divisioni, che appaiono ancor più evidenti nei commenti che cominciano ad arrivare a urne chiuse. A livello nazionale le divisioni interne al PD si sono manifestate in tutta la loro ampiezza soprattutto in Liguria; ma se si fa un analisi dettagliata del voto si verifica che Renzi di fatto ha perso circa 2 milioni di voti, e si ritrova due governatori (De Luca ed Emiliano) sicuramente tutt'altro che renziani. In Puglia il dibattito si è ovviamente maggiormente concentrato sul duello Berlusconi-Fitto. Non un semplice scontro generazionale, che pure avrebbe motivo di esistere, ma divergenze profonde su due temi fondamentali: i rapporti interni al partito e le modalità di selezione della classe dirigente, e, soprattutto la linea politica. Forza Italia, nell'ultimo anno almeno, ha avuto atteggiamenti ondivaghi e opachi. Il risultato di una serie di errori strategici è la perdita di oltre 9 milioni di voti nel corso degli ultimi anni. E' apparsa chiara la volontà dell'ex cavaliere di non cedere spazi al libero dibattito nel partito, fino all'estrema conseguenza della divisione che si è verificata in Puglia. Fatta questa premessa di ordine generale occupiamoci di Martina Franca: 42.124 elettori di cui poco più della metà ha votato. A fronte di questo elettorato una quantità sproporzionata di candidati. I risultati parlano in modo chiaro: Donato Pentassuglia è il politico più suffragato a Martina Franca con 5095 voti. Poi Mario Caroli, Forza Italia, 1159 voti; Michele Muschio Schiavone, candidato con i Popolari per Emiliano, che raccoglie 1098 voti, mentre Renato Perrini somma 981 preferenze e Antonio Fumarola ne conta 814. Questi i più suffragati. E' chiaro che a sinistra vince la linea della amministrazione che ha sostenuto compatta Pentassuglia, lasciando a terra i consiglieri uscenti Laddomada e Martucci. Considerando, come da tutti accreditato, il rapporto stretto tra l'on.le Chiarelli e Renato Perrini, sommando i voti dell'altro candidato della lista Oltre con Fitto, appare evidente che il parlamentare si conferma il principale ispiratore del centro destra. Ancor più se si fa una valutazione più ampia e si considera che, partendo proprio da Martina Franca, Renato Perrini arriva in via Capruzzi a Bari, come unico eletto nel nuovo consiglio regionale. E, peraltro risulta il più suffragato degli eletti nel centro destra ionico. Nessun tipo di comparazione può farsi con le precedenti elezioni. Oltre con Fitto nasce un giorno prima della presentazione delle liste, e affronta una campagna elettorale al buio. E' ipotizzabile che gran parte di chi ha preferito il mare al voto, appartenga proprio all'elettorato moderato, che non ha certamente gradito la scissione e le beghe interne. In questo contesto il risultato ottenuto da Chiarelli è prova della piena tenuta della sua leadership. Del resto tutti gli altri candidati martinesi portano a casa risultati da elezione comunale, nonostante si provi da più parti a piantare bandierine da conquistatori. Il forte astensionismo deve far comprendere a tutti, destra e sinistra, passando dal centro, che occorre rivedere totalmente l'approccio nel rapporto politica-elettori. La gente non si appassiona affatto alle questioni interne ai partiti, ma chiede risposte concrete e rapide ai tanti problemi che vive quotidianamente.
