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Il candidato

Categoria: POLITICA

25
GEN
2013

 

Parte ancora da Martina Franca il treno dei moderati per il Parlamento, Gianfranco chiarelli l’unico candidato PDL della Provincia
 
L'odiato-amato "porcellum", odiato sicuramente da quanti avrebbero voluto una riforma della legge elettorale che avesse riconsegnato al Popolo la scelta dei candidati, e soprattutto dai tanti esclusi,  ma evidentemente amato da chi nei  partiti gestisce nei fatti  un potere immenso, pressochè illimitato, ha colpito ancora. Taranto in generale ha subito, su tutti i fronti, il colpo di mannaia inferto da una sistema Roma-Bari centrico. Pochissimi i candidati del territorio in posizione di sicura eleggibilità. Clamorosa, in casa PD, la vicenda che ha coinvolto importanti esponenti locali, a causa di un sistema di selezione affidata a deroghe "ad personam" e a primarie dalle regole, diciamo così, di difficile comprensione, che hanno aperto ampi varchi a candidati calati dall'alto. Difficoltà anche sull'altro fronte: in  casa PDL si sono vissuti momenti davvero convulsi, con trattative estenuanti che si sono concluse solo a pochi minuti dalla consegna delle liste. Per quanto ne sappiamo Raffaele Fitto ha dovuto più volte battere i pugni sulla scrivania che vedeva riuniti i componenti di un comitato molto ristretto, per ottenere il massimo risultato possibile;   e alla fine le liste sono state completate inserendo solo uomini pugliesi. Fino a poche ore prima della consegna sembrava che Taranto, così come è accaduto per  Brindisi, non dovesse avere alcun  candidato in posizione utile, poi è andata come sappiamo;amarezza per una rappresentanza limitata, soprattutto se si pensa che quella di Chiarelli  è  l'unica per tutta la provincia,  ma grande soddisfazione per Martina Franca, che vede confermata la sua vocazione di fucina di eccellenze, che interessano anche la politica, e in particolare l'universo dei moderati. Solo un mese fa avevamo intervistato Chiarelli, al quale evidentemente abbiamo portato fortuna; alla domanda se si sentiva in corsa per Roma ci aveva risposto: "Come esponente del PDL, oggi consigliere regionale, e dirigente locale del Partito, mi sento sempre in prima linea nel contribuire prima alla costruzione dei programmi, quale interprete delle istanze che provengono dalla Gente, e poi nel realizzarle attraverso una costante presenze sul territorio. Se però la sua domanda punta a sapere se sarò candidato allora le dirò: nessun partito ha voluto veramente cambiare il "porcellum". Questo va assolutamente chiarito; è noto a tutti peraltro che il PD ha sempre opposto un netto no alla reintroduzione delle preferenze. Votiamo quindi con la vecchia legge e sarà compito dei vari organi  del partito individuare i candidati da presentare. Auspico che ciò avvenga con la massima partecipazione e condivisione possibile, e senza ricorrere a forme illusionistiche di democrazia di facciata come le primarie che la sinistra sta mettendo in scena in questi giorni. Ho sempre ribadito che per me la politica è una scelta di servizio, distinta dall'attività lavorativa che da decenni mi vede impegnato con soddisfazione nell'avvocatura. In questa ottica posso solo garantire la mia disponibilità laddove il partito mi chiedesse un impegno nuovo rispetto a quello attuale. Confermo comunque la mia piena adesione alla linea politica che il PDL pugliese intende sostenere."  Coerentemente, da quella data (era il 28 dicembre 2012), l'avvocato martinese ha mantenuto un profilo basso senza mai intervenire sulla questione composizione delle liste; anzi, nella circostanza della pubblicazione di alcune esternazioni personali da parte di esponenti del partito aveva richiesto una sorta di silenzio stampa sull'argomento. Siamo tornati ad intervistarlo all'indomani della sua designazione.
 
Avvocato Chiarelli soddisfatto?
«Ho avuto già modo di esporre la mia posizione, e il mio stato d'animo, nel corso della riunione di qualche giorno fa del coordinamento provinciale; la vicenda composizione delle liste va valutata attentamente sotto il profilo politico e non personale. Se partiamo dal rammarico per la scarsa presenza di rappresentanti del territorio nelle liste, non solo quelle del PDL, dobbiamo riferirci innanzitutto alla legge elettorale che, ancora una volta, ha impedito che la scelta avvenisse direttamente dalla base dei militanti dei vari partiti, e da oggettive valutazioni, avallate dai sondaggi, di una ipotesi, allo stato attuale, di riduzione degli eletti nelle file del centro destra. Guardando alla mia candidatura, a parte la soddisfazione personale che sarebbe improponibile  nascondere, credo sia legittimo l'orgoglio di essere l'ennesimo martinese che viene chiamato a rappresentare la provincia in Parlamento». 
 
Perchè il PDL non ha fatto le primarie come altri partiti della sinistra?
«A quali primarie si riferisce? vuol dire che il PD ha consentito davvero ai propri iscritti di scegliere i candidati? provi a chiedere a quei consiglieri regionali a cui non sono state concesse le deroghe; lo chieda a chi ha dovuto cedere il posto alla Finocchiaro a Taranto piuttosto che alla Bindi in Calabria; o forse si riferisce alle liste composte on line senza alcun tipo di garanzia e controllo, con accesso alle candidature ai soli fedelissimi del lider maximo? Siamo seri, le primarie sono uno strumento di grande rilevanza ma allo stesso tempo, senza regole precise, possono trasformarsi in un grande imbroglio. Noi del PDL le primarie le abbiamo fatte davvero  invece; innanzitutto con regole che hanno previsto poche deroghe e che hanno consentito un  ampio rinnovamento all'interno delle liste. Per quanto riguarda Taranto il coordinamento provinciale, allargato a tutti gli amministratori locali e ai dirigenti, rappresentanti diretti della volontà degli iscritti, ha espresso una ampia rosa di possibili eventuali candidati, tra cui il sottoscritto,  ad integrazione delle possibili ed auspicate riconferme; avremmo voluto un risultato migliore ma la mia designazione è da ritenersi frutto di una precisa indicazione unanime da parte del partito, che ovviamente ringrazio per la fiducia accordatam».
 
Un mese appena per convincere soprattutto gi indecisi a votare PDL, come crede di riuscirci?
«Sono ottimista e la mia fiducia cresce ogni giorno di più assistendo a quanto accade a sinistra e nel sedicente centro. Il PD, che ha condizionato in modo chiaro, e tragico per i cittadini italiani,  la politica dei professori, e che ci ha accusati di aver tolto la spina a Monti, oggi è in prima fila nello scontro con   il premier e la sua  eterogenea coalizione; a dire il vero ho il dubbio che in molti casi ci sia del teatrino e che in realtà vi siano accordi per far fuori Vendola. Alla fine ciò che si evidenzia è un'assoluta confusione di idee, di ruoli, di posizioni. L'alternativa ad un asse Bersani-Monti con le stampelle di Casini e Fini, potrebbe essere una alleanza, improbabile ma da non escludere, Bersani-Vendola-Ingroia con un governo fortemente sbilanciato a sinistra, anzi  alla estrema sinistra. In ogni caso ciò che domina il campo degli avversari è la totale mancanza di chiarezza. Scegliendo il PDL invece gli elettori sapranno con chiarezza chi li governerà e con quali programmi. Noi siamo chiaramente moderati, chiaramente liberali, chiaramente contro l'IMU sulla prima casa, chiaramente a favore dello sviluppo del Paese, per la crescita delle imprese, che vuol dire benessere ed occupazione».
 
Tornando alle cose di casa nostra cosa sente di dire ai martinesi? 
«Come ho già detto ritengo che tutti i martinesi debbano essere orgogliosi del fatto che, ancora una volta, la nostra città è chiamata a rappresentare con un suo uomo l'intero territorio al Parlamento; come ho avuto modo di affermare in altre occasioni Martina è fondamentalmente una città a vocazione moderata e liberale; oggi è governata dalla sinistra per una serie di circostanze a noi  sfavorevoli che hanno radici in oggettivi errori commessi nel passato e in una deleteria frammentazione del centro destra. Se poi pensiamo al fatto che, nell'ambito dei grandi partiti, la mia candidatura è l'unica reale opportunità per i martinesi di aver un proprio rappresentante in Parlamento, credo legittimo chiedere a tutti di votare avendo presente  questa importante possibilità».
 
Il PDL ha ricostruito l'alleanza con la Lega Nord, come si concilia con la sempre irrisolta questione meridionale?
«La questione meridionale si risolverà quando non  si parlerà più di questione meridionale ma di questione Italiana; è chiaro che molte rivendicazioni della Lega Nord, di cui conosciamo da tempo le modalità iperboliche di comunicazione, hanno sapore propagandistico. Tuttavia occorre mettere da parte gli aspetti formali e talvolta folcloristici  e andare alla sostanza; un federalismo che si fondi innanzitutto sulla perfetta perequazione tra Nord e Sud, che parta da un riequilibrio delle attuali differenze e fondi il futuro sul principio di responsabilità, potrebbe essere una buona soluzione. La questione è avere la forza di determinare le migliori condizioni perché si definiscano strumenti normativi adeguati. La strada è una sola, ovvero quella che il Sud abbia  più forza in Parlamento; quindi ancora una volta lo strumento è il voto ed è in mano ai cittadini. Per inciso, ma non come aspetto secondario, la coalizione di centrodestra si compone anche di forze che hanno nella difesa specifica del Sud la loro ragion d'essere».
 
Avremo modo nei prossimi giorni di approfondire le tante questioni che riguardano il territorio, a cominciare dalla vertenza Ilva, dalla emergenza sanità, e soprattutto da quella del lavoro. Per il momento un ultima domanda: come sarà la sua campagna elettorale?
«Sicuramente sobria; cercherò di ascoltare quanta più Gente possibile predisponendomi a definire una agenda che riporti le priorità del territorio. Non intendo realizzare una  campagna elettorale fatta di promesse che durano appunto il tempo della sola propaganda. Confido nel lavoro di tutti i moderati che vogliono un governo che tuteli innanzitutto la libertà, che riduca le tasse, che rispetti la famiglia, il lavoro, garantisca benessere diffuso. Non sarà la mia campagna elettorale ma la campagna elettorale di tutti. Già in questi giorni ho rilevato la nascita di gruppi su facebook nati a sostegno della mia candidatura; ringrazio gli amici che hanno promosso queste iniziative. Nei prossimi giorni si insedierà un gruppo di lavoro fatto di giovani, di donne, di vari esperti che sarà a disposizione di  tutti i cittadini per ascoltare; ecco la mia sarà una campagna elettorale di ascolto e di impegni concreti per favorire la soluzione dei tanti problemi  e le tante emergenze che affliggono la nostra comunità».
 
 
 


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