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Europee / Avversari inconsistenti, si va dritti verso il trionfo di Salvini

Pubblicato da: Categoria: POLITICA

6
MAG
2019

Mai come negli ultimi anni, l’Italia ha vissuto momenti di profonda crisi di identità a causa dei continui cambiamenti a Palazzo Chigi.

Dalle ultime elezioni appena un anno fa, gli italiani seppur con qualche dubbio di riserva sembravano fiduciosi, il malcontento quotidiano è aumentato e quasi ci si sta abituando a voler continuamente provare di cambiare nella speranza che “sbagliando si impara” e magari arriva il Governo “giusto”. La perfezione non esiste e allora si cerca di vedere il buono in quello che c’è. E da qualche tempo ci si chiede come mai Salvini non abbia ancora fatto cadere anche questo governo. La premessa è obbligatoria dato che tra il 23 e il 26 maggio in 27 Stati membri dell’Unione Europea si terranno le elezioni per il rinnovo dell’Europarlamento. È chiaro che il leader della Lega deve capitalizzare consensi per le elezioni Europee non solo dai leghisti e dal centrodestra, anche tra gli elettori dei Cinque Stelle.

Al momento della formazione del governo i “pentastellati” seppur con mancanza di esperienza si sono aggiudicati ministeri di peso come Lavoro, Sviluppo economico e Trasporti. I primi due sono stati accorpati e affidati al capo politico del M5S, Luigi Di Maio. A Salvini, della Lega, invece il Ministero dell’Interno. Così ha iniziato a chiudere i porti per arginare l’immigrazione e aumentare la sicurezza. Tutto quello che gli italiani volevano, seppur quasi lontanamente realizzabile. La politica assistenzialista dei Cinque Stelle ormai, sembra naufragare nonostante le promesse del “reddito di cittadinanza”.

Le famiglie sono impoverite e l’economia è davvero ferma. Da quando i due partiti di maggioranza sono al governo, la Lega di Salvini ha continuato a crescere a discapito dei grillini che hanno perso consensi strada facendo. Il M5S non ha storia, promuove sé stesso come “libera associazione di cittadini”, è come un albero senza radici, non ha esperienze politiche e non possiede linee guida per formare i suoi militanti. Raccoglie malcontento, delusione, rabbia e i voti ricevuti sono consensi di protesta. La Lega invece è un partito a tutti gli effetti e riesce ad incanalare le proteste in azioni politiche, costruendo alternative accettabili e forse plausibili.

Cosa accadrà allora dopo le Europee tra i due alleati di governo? Se la Lega trionfasse, con un inevitabile tracollo dei Cinque Stelle, Salvini potrebbe far cadere il governo, rimandare alle urne gli italiani e proporsi come leader del centrodestra o alla guida del prossimo esecutivo per governare senza alleanze solo con la Lega. PD e M5S tra “balletti” vari per ottenere una maggioranza potrebbero stipulare un accordo di governo cercando la benedizione del Quirinale. Intanto Salvini continua a mietere consensi anche tra le fila dei pentastellati. Sarà la presa di posizione sulla Tav la carta vincente che consegnerà nelle mani della Lega i voti di una fetta di maggioranza di elettorato pentastellato. Se per Di Maio e company la Tav non è un buon investimento per rilanciare il Paese, Salvini vincerà con la promessa che non appena avrà i numeri per governare farà ripartire l’economia e l’Italia intera, garantendo più sicurezza, legittima difesa, porti chiusi e meno immigrati, meno tasse e più posti di lavoro. Bisogna aspettare fine maggio per capire chi resterà a Palazzo e chi invece tornerà solo a protestare.



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