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Niente di personale

Pubblicato da: Categoria: POLITICA

20
APR
2012

 

Nuovo colpo di acceleratore per l’assunzione in mobilità di diverse figure professionali, mentre per i problemi quotidiani la gestione commissariale, tira il freno a mano.
 
 
E’ più importante avere una città che funzioni, almeno il minimo indispensabile, o avere un messo in più a Palazzo ducale? Secondo gli ultimi “movimenti” che si registrano nei piani alti di Piazza Roma, ipotesi accreditata è senza dubbio la seconda. Infatti, a giudicare dagli atti prodotti, sembra che l’attività del commissario straordinario Calvosa si sia concentrata sulle procedure di mobilità per funzionari e dipendenti da assumere al comune di Martina Franca. Già nel numero dello scorso dieci febbraio avevamo messo in risalto questa particolare propensione a voler riempire i posti vacanti negli uffici comunali, in quel caso si trattava di una “chiamata” per cinque dirigenti, e l’inopportunità di tale scelta a poco più di due mesi dalle elezioni. Così qualche giorno dopo dalle stanze dei bottoni, arrivò lo stop alla procedura con conseguente marcia indietro. Però qualcosa, o qualcuno(?), da sistemare c’è ed ecco che con una nuova improvvisa accelerata compaiono due avvisi pubblici per il reclutamento, a mezzo mobilità, di quattordici figure professionali che vanno da un messo di categoria “A” fino all’importantissimo dirigente del Settore Finanziario. E’ particolare che tra le cinque categorie e profili professionali precedente richiesti e poi messi a “dormire” sia stata tirata fuori solamente proprio quella del settore finanziario sulla quale si concentrano molte attenzioni  e l’indicazione, da voci di piazza, di un solo nome. Qualcuno sostiene che questa nuova accelerazione del commissario Calvosa, ha evitato la tipica speculazione da campagna elettorale; ma come motivazione è un po’ deboluccia. Potrebbe anche essere una sfida inopportuna alla “politica” perché, guarda caso, il termine ultimo per presentare le istanze di partecipazione è fissato per l’undici e il diciassette maggio proprio a pochi giorni dalla fine della prima tornata elettorale. Le ipotesi sono tante ma la verità, come al solito, è una e sconosciuta ai più. Ancora una volta la fretta la fa da padrona dando l’impressione che, come in altri casi verificatisi in questa gestione commissariale, nel bene come nel male queste assunzioni si devono fare. “Cui prodest”? I candidati, per esempio, saranno oggetto di una valutazione a punti e se una laurea certificata con una valutazione 110/110 e lode vale cinque punti, un generico “curriculum vitae” ne può valere fino a dieci. Cosa dire poi della prova orale quotata un massimo di trenta punti ma che è affidata al parere soggettivo di tre commissari? Se tanta solerzia e tanto interesse fosse stato dedicato anche per risolvere i problemi più “spiccioli” della città, sicuramente il quartiere Sant’Eligio non sarebbe al buio come lo è da giorni così come da dicembre scorso, cioè oltre quattro mesi, lo è via Villa Castelli. E questo giusto per fare un paio di esempi.  
 


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