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La pedagogia della lumaca

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

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LUG
2013

 

Strana sorte, quella dei giovani nati negli anni Ottanta: bambini ai tempi dello yuppismo, dell’opulenza chiassosa e spensierata, sono entrati nel mercato del lavoro proprio quando per questo è iniziata una fase di grave sofferenza, tra gli inizi e la metà del Duemila. Così, in un momento in cui per (r)esistere nel mondo del lavoro bisogna essere anche un po’ “equilibristi”, trovare la propria strada significa in primo luogo avere il coraggio d’immaginarla, anche al di fuori di sentieri già tracciati. E soprattutto, puntare sul lavoro di squadra, di persone visionarie, capaci di tradurre i sogni in nuove realtà. Questo è lo spirito che ha dato vita e che nutre la cooperativa sociale Mettere le Ali Onlus (http://www.mettereleali.it/), nata nel 2009 e con sede operativa a Minervino di Lecce.

A raccontarci la storia di Mettere le ali sono i soci fondatori Alessandro Rizzelli (legale rappresentante della cooperativa e coordinatore pedagogico, classe 1982) e Donatella De Vito (assistente sociale della cooperativa, classe 1980).  Tutto comincia nel 2007, quando si conoscono in occasione di un progetto nell’ambito di Poggiardo (Le), coordinato dalla cooperativa “La Strada” di Lecce. Il caso vuole che, intanto, si verifichi un passaggio di consegne: un minore seguito da Donatella, per nuove esigenze educative, viene affidato ad Alessandro. Inizia così, ci spiegano, «un dialogo che ha aperto l’analisi dalla storia singola a esigenze diffuse, da un nucleo a un territorio […] Il dialogo a due è diventato scambio con i servizi, per finire in un calderone dal quale trarre un’idea innovativa per tutto il territorio regionale». Nello stesso periodo vengono avviati gli incontri informativi sul Bando Principi Attivi della Regione Puglia, e loro partecipano alla presentazione presso il comune di Diso (Le). Decidono di concorrere, e il loro progetto viene ammesso ai finanziamenti: si costituiscono quindi in cooperativa nel febbraio 2009. In una prima fase lavora con loro Maria Antonietta D’Amico, invece Donatella Leomanni (assistente sociale), spiega Alessandro, «ci ha seguito da lontano per poi avvicinarsi durante i primi mesi di lavori per ristrutturare casa». Al gruppo si è poi unito Salvatore Gemma (qualifica in Operatore presso l’Istituto per i Servizi Sociali di Galatina),  «oltre ad aprire una nuova struttura con lui avevamo un estremo bisogno di figure educative maschili». Tutti i componenti della “squadra” sono nati tra l’80  e l’85.

Mettere le ali porta avanti la propria attività con molteplici progetti dislocati nella provincia di Lecce, senza tuttavia perdere di vista una prospettiva geograficamente più ampia. Come ci raccontano, infatti  «attualmente portiamo avanti le attività del Gruppo Appartamento a Minervino e stiamo completando i lavori per l’apertura di una seconda sede a Cutrofiano. Accanto a questo promuoviamo un’altra pedagogia, ispirata al lavoro teorico del prof. Gianfranco Zavalloni (La pedagogia della lumaca) attraverso le attività estive denominate  Le settimane lente per bambini dai 3 agli 11 anni in diversi luoghi della provincia (quest’anno a Santa Cesarea Terme, a Uggiano la Chiesa e a Collepasso). E poi ancora manteniamo viva la dinamica progettuale partecipando a diversi bandi per l’avvio di nuove prospettive, in collaborazione con altre realtà del territorio e realtà del nord Italia, come l’APPM di Trento».

Dovendo individuare poche parole d’ordine in grado di caratterizzare il percorso che questi ragazzi hanno scelto di costruire, viene in mente quello stesso concetto di straordinaria normalità intorno a cui hanno deciso d’impostare il progetto educativo incarnato dalla cooperativa. La forza di un’idea mossa dalla passione sta nei gesti concreti che è capace di innescare. «Ogni progetto parte dal dove siamo e attorno all’idea si costruisce la rete: collaboriamo strettamente con le aziende per offrire possibilità di lavoro per i ragazzi  ospiti, in rete con le associazioni del territorio offriamo servizi, partecipiamo ad eventi con le attività di animazione, viviamo la quotidianità con la gente comune che ci offre una mano semplice, regalandoci un po’ di frutta, o portando ai ragazzi un vassoio di dolci la domenica, chiacchieriamo con i genitori dei compagni di classe dei nostri ragazzi per dare ascolto, accoglienza al loro bisogno di sfogo,  condividiamo strategie educative con le famiglie del territorio e proviamo ad essere aggancio per chi ha bisogno d’aiuto, fra la vita e i servizi».

Ne vale la pena?, si starà chiedendo forse chi legge. Come ci spiegano, la risposta è sempre tra le pieghe dei dettagli, “momenti brevi, soddisfazioni semplici, evanescenti … sono la confessione di un minuto, una stretta di mano, uno sguardo che dice mi fido di te come di nessuno mai, sono la firma di un tirocinio professionale, una pagella discreta, una lacrima che era tenuta premuta sotto una lamina d’orgoglio granitico e irrefrenabile viene fuori con te”. Il loro compito, insomma, è per certi versi simile a quello del contadino che lavora la terra, con la differenza che, accompagnare bambini e adolescenti verso l’espressione consapevole e libera di sé, riserva molte più incognite (ma gioie anche molto più grandi, viene da dire). «Ciò che è doloroso e difficile è lavorare con la consapevolezza del seminatore che getta semi, anche in abbondanza, senza la certezza del raccolto ma con la consapevolezza che fra gramigna, erbacce e terreno scarso ben poco verrà fuori e comunque i tempi di maturazione sono così lunghi che la pianta di quel seme germoglierà ben lontano da te». 

 

La cooperativa sociale Mettere le Ali Onlus (http://www.mettereleali.it/), ha sede operativa a Minervino di Lecce e gestisce servizi sociali anche residenziali, sanitari, educativi, di studio, di formazione e addestramento professionale finalizzati a fornire al territorio strumenti concreti per affrontare il disagio familiare e sociale, e le problematiche connesse con la condizione minorile.

In foto: 1) Alessandro Rizzelli e Donatella De Vito alla presentazione di Mettere le Ali il 20 dicembre 2009 presso Palazzo Marchesale, a Botrugno (Le). 2) La struttura in cui è ospitato il servizio di Gruppo Appartamento per adolescenti che non possono restare/rientrare in famiglia. 3) Donatella De Vito e una bambina durante una delle attività del Campus Estivo delle “Settimane Lente 2013” presso Tricase (Le). 4) L'attività estiva per eccellenza; i vicini di casa insegnano ai ragazzi ospiti del Centro a preparare la salsa di pomodori. 5) Una delle passioni dei ragazzi è  lavorare sui motori, attività in cui vengono seguiti da Alessandro Rizzelli. Molti di loro inoltre svolgono tirocini presso officine specializzate.

 



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