MENU

Letture trasversali/Tre autrici all´opera

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

12
LUG
2013
Sarà "Crispino e la Comare" l'opera con la quale si inaugurerà la XXXIX edizione del Festival della Valle d'Itria. Intanto la Fondazione Paolo Grassi continua nel suo tenace intento di educare il pubblico del Festival a una fruizione consapevole e “allargata” delle opere in cartellone
 
Sarà "Crispino e la Comare" l'opera con la quale si inaugurerà la XXXIX edizione del Festival della Valle d'Itria e la Fondazione Paolo Grassi, nel suo tenace intento di educare il pubblico del Festival ad una fruizione consapevole ed “allargata” delle opere in cartellone, anche quest’anno con “Mettiamoci all’opera” ha voluto offrire nuove occasioni di lettura trasversale dei testi musicali. Con questa iniziativa, che si snoda in tre incontri,  scrittori e scrittrici offrono al pubblico la propria chiave interpretativa e sollecitano il confronto fra musica e parola. Per questa edizione si sono scelte solo scrittrici, nell’ordine: Vittoria Coppola, Maria Pia Romano e Flavia Piccinni che racconteranno le opere, cercando di ricongiungere due realtà, quelle della letteratura e della musica, attraverso personali chiavi di lettura, confrontandosi con gli artisti che da vari giorni sono al lavoro per le produzioni del 39° Festival della Valle d’Itria.
E’ stata Vittoria Coppola la prima delle tre scrittrici che ha animato l’incontro svoltosi il primo luglio presso la sede della Fondazione, che ha avuto come oggetto, appunto, “Crispino e la comare”. Il plot di quest’opera, riletta dall’autrice salentina, ha lanciato due messaggi forti : 1) l'arricchimento facile e il bisogno di rivalsa sociale non allargano l'orizzonte, anzi l'ottundono; 2) le donne possono fare molto per aiutare a guardare lontano, e non necessariamente devono essere "fate" o "maghe".
Vittoria Coppola, scrittrice salentina, che ha esordito nel novembre 2011 con il suo primo romanzo dal titolo “Gli occhi di mia figlia”, edito da Lupo Editore che, tra i tanti successi che le ha portato, è stato eletto dalla Redazione del TG1- Focus Billy il vizio di leggere, “Libro sotto l’albero” il 25 dicembre 2011.A distanza di un anno dal primo successo c’è stata l’uscita ufficiale di “Immagina la gioia”, che le ha già portato la vittoria del Premio Letterario Nazionale Il tombolo-Città di Cantù e continua a a premiarla.
In “Crispino e La Comare” Vittoria Coppola ha scorto “un classico che vede scorrere la vita di persone umili, le quali recuperano i rapporti e aprono lo sguardo (seppur dopo tentennamenti) sull’importanza delle persone e del quotidiano”. Temi, questi, che anche alla Coppola stanno a cuore, come si può leggere tra le righe dei suoi romanzi che parlano di storie familiari, di rapporti e di verità che fanno crescere.
“L’avvicinamento del mondo letterario a quello dell’Opera, credo sia reso possibile dalla straordinarietà insita nell’Arte. Attraverso una  rappresentazione - sia essa lirica, teatrale, musicale, letteraria o di altro genere - l’autore parla utilizzando linguaggi che, grazie ai fruitori, oltrepassano i confini. E i confini a cui mi riferisco, possono essere territoriali ma anche privati e personali. L’arte aiuta ad aprire la mente e il cuore. [...] Il recupero del tempo, attraverso l’arte... che non ha tempo.
Questo può essere eternamente raccontato. Dunque: ben venga un libro, lunga vita all’Opera.”
Ad animare il secondo incontro che si svolgerà questa sera (12 luglio) sarà invece Maria Pia Romano, altra scrittrice salentina, del cui ultimo romanzo “La cura dell’attesa”, ci ha parlato lei stessa in un’intervista  (Extra Magazine del 11 gennaio 2013). Carica dell’entusiasmo e della passione che la connotano, Maria Pia Romano si “immergerà” nella lettura della terza opera in programma, “Maria di Venosa” di Francesco d’Avalos, che sarà rappresentata in prima mondiale il 19 luglio ed ha già suscitato grande attesa anche per la coincidenza dei 400 anni dalla morte di Carlo Gesualdo, Principe di Venosa, compositore, figura controversa e misteriosa, nonchè protagonista del dramma che riprende le vicende passionali di Maria d’Avalos, moglie, appunto, di Carlo Gesualdo, fatta assassinare dal marito perché scoperta in flagrante adulterio.
Autrice di quattro raccolte di poesie che vantano l’inserimento nel Museo della Poesia di Perla Cacciaguerra a Cesa, Maria Pia Romano,  dopo “L’anello inutile”(Besa Editore), finalista del premio Nabokov, consigliato da il Sole24ore e recensito dalla rubrica del TG1, Billy il vizio di leggere, ha dato alla luce il romanzo, “La Cura dell’Attesa” (Lupo Editore). 
 
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor