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Rianima-azione/E la psiche ringrazia

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

6
SET
2013
Nasce a Taranto un centro dedicato al benessere interiore e all’aggregazione socio-culturale. L’iniziativa, ideata da cinque psicologhe pugliesi, è collegata al servizio di Psicologia Sostenibile
 
 
Il corpo per essere in salute ha bisogno, tra le altre cose, di una sana alimentazione; parallelamente, l’anima va nutrita adeguatamente, per mantenere un equilibrio, e per rispondere al meglio al contesto critico  in cui viviamo. Oggi non è solo il corpo a necessitare di rianimazione. Così, è nato a Taranto il Centro di rianima – azione socioculturale (https://www.facebook.com/CentroDiRianimaAzioneSocioculturale ) fondato da alcune psicologhe pugliesi, con l’intento di offrire un sostegno al territorio e proporsi come spazio aperto per chi vuole vedere realizzate le proprie idee.
Con queste parole la dottoressa Monica Bonavoglia, presidente dell’associazione, mi presenta il Centro: «Io e le mie colleghe (Letizia Buccolieri, Francesca Fabrizio, Claudia Perrini e Carla Settembre) siamo cinque psicologhe cliniche (età media 31 anni), ognuna delle quali con esperienze, attuali o pregresse, nel settore sociale, in particolare con tossicodipendenti e minori. Stiamo facendo un percorso di specializzazione post-lauream presso la Scuola di specializzazione in psicoterapia Gestalt di Lecce (attualmente siamo iscritte al secondo anno) ed è proprio lì che ci siamo conosciute. Condividendo il background culturale e professionale, l’attuale percorso formativo, nonché attitudini e interessi, abbiamo deciso di sviluppare un progetto comune e di creare quindi un contenitore che permettesse a tutte noi di esprimere le nostre potenzialità e dove poter spendere le nostre competenze».
Scelta rischiosa e impegnativa, la loro, considerando anche la specificità di una terra, come il sud Italia, in cui non sempre è viva la consapevolezza del rispetto e dell’importanza che meritano le pratiche connesse alla psicologia. Perciò, spiega la dottoressa Bonavoglia, «è necessario fare rete tra noi giovani professionisti del settore, soprattutto in un momento storico come questo. Da questi presupposti è nata l’idea di costituirci come associazione, l’idea è che proprio in un momento di crisi come questo si fa più forte la necessità di avere spazi, o delle vere e proprie nicchie, in cui, attraverso la creatività, l’auto-conoscenza, l’aggregazione, lo scambio, si possa cominciare a ricostruire, a piccoli passi, un mondo fatto di relazioni».
E proprio in risposta al diffuso disagio economico, che purtroppo a volte diventa anche sociale e affettivo, che assume un ruolo significativo un servizio come quello di Psicologia Sostenibile, offerto dal Centro di rianima – azione socioculturale. L’idea di ospitare questo servizio è «nata da un nostro compagno di corso, Fabio Specchiulli che, appoggiato da docenti della nostra scuola, ha partorito questo bel progetto. Si tratta di una rete di professionisti, sparsi in tutta Italia, che scelgono di aderire a questa sorta di consorzio. Psicologia Sostenibile consiste nel rendere i servizi di psicologia (consulenze individuali, colloqui di sostegno, gruppi di sostegno e di auto-aiuto, gruppi di crescita personale) più sostenibili economicamente, e quindi più accessibili a tutti, adeguando il compenso alla condizione economica del paziente (la domanda è “quanto sei disposto a spendere per il tuo benessere?”,  confidando così anche nel senso di responsabilità di chi si ha di fronte.)». 
Insomma, il benessere dell’individuo è il frutto dell’integrazione e concomitanza di più elementi tra loro armonici, che disegnano un omogeneo stile di vita, all’interno del quale rientrano tutte le attività che sollecitano e sviluppano il talento e la specificità di ognuno. «Puntiamo molto sull’aggregazione, sulla relazione e sullo scambio. Per questo mettiamo a disposizione la nostra sede anche a chi ha delle belle idee da proporre e da realizzare. A partire da settembre, per esempio, la nostra sede ospiterà corsi di lingua straniera, cineforum, percorsi di crescita personale, corsi di dizione e teatro ... ospitiamo e collaboriamo anche con altre associazioni, come Ammazza che piazza, che settimanalmente conduce dalla nostre sede una trasmissione radiofonica o come la compagnia teatrale Anna de Bartolomeo».
Monica Bonavoglia è l’unica tarantina del gruppo, e per quanto riguarda le altre, due sono di Lecce, una di Ostuni e un’altra di Corato. La scelta di costituire il Centro nel capoluogo jonico ha quindi avuto una valenza molto precisa. “Abbiamo deciso di costituire l’associazione a Taranto perchè attualmente è la città pugliese che più di tutte necessita di una rianima-azione, appunto. E' una città fortemente traumatizzata, e quindi ha sete di iniziative del genere, che vengono accolte sempre con curiosità e interesse, anche se poi la risposta è molto lenta. Noi abbiamo aperto il 24 aprile quindi è veramente molto presto per fare bilanci, però, ripeto, c’è molta curiosità e voglia di conoscerci, ci sono altre belle realtà che stanno scegliendo di collaborare con noi e questo non può che farci crescere. Sappiamo che Taranto ha fortemente bisogno di spazi come il nostro, è una città ricca di energia e io personalmente spero che, seppur lentamente, cominci a rispondere”.
Le buone prassi che nascono in contesti locali sono spesso paragonabili a (piccole) eruzioni vulcaniche: la spinta che le rende possibili è spesso visibile  solo in parte dall’esterno. Ma serbano un nocciolo di forza il cui potenziale è straordinario … a patto che la cittadinanza, il tessuto delle associazioni e delle istituzioni sappiano farlo sbocciare. 
 
 


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