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A lezione di robotica

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

25
MAG
2012

 

I ragazzi di oggi non possono essere più tenuti a pane e lavagna: ecco perché cambiano i metodi didattici e le materie di studio. All’ITIS “Majorana” ne sanno qualcosa
 
È opinione piuttosto diffusa tra i ragazzi di oggi nati nell’era digitale che  la scuola tradizionale, fatta di libri, lezioni frontali e le solite attività nelle aride aule non propone nulla di allettante per i giovani abituati a tastiere, mouse e display, così abili nel maneggiare l’elettronica ed altrettanto  sorprendenti conoscitori degli strumenti che la tecnologia offre nel quotidiano. Così non è tra i banchi dei laboratori dell’ITIS “Majorana” dove alcuni tra i migliori alunni delle terze e quarte dell’indirizzo Informatica stanno partecipando al primo corso di robotica previsto nel Piano dell’ Offerta Formativa di quest’anno. L’ideatore e progettista del corso è il prof. Piero Raguso che, sostenuto dalla Dirigente prof.ssa Anna Caroli, particolarmente attenta ai bisogni delle nuove generazioni di tecnici e alle loro future competenze, sta portando avanti il progetto con grande entusiasmo per i risultati che stanno emergendo e  soprattutto per il grande consenso che sta riscuotendo tra i giovani studenti dell’Istituto.  “Si tratta di una grande novità che ci permette di avvicinare la didattica alla vita reale dei giovani di oggi,  - dichiara soddisfatta la dirigente - e porta una ventata di modernità nei programmi di studio dei ragazzi delle ultime generazioni, sempre meno propensi a studiare sfogliando manuali ma sempre  più predisposti ad accostarsi alla pratica, all’imparare facendo e a dare rilevanza a tutto quello che si può rapportare al quotidiano”. Nel concreto gli studenti costruiscono prototipi di robot del kit LEGO Mindstorms in grado di eseguire determinate funzioni come per esempio seguire autonomamente un tracciato, controllare un’area allontanando eventuali oggetti estranei dopo ripetuti avvisi, uscire autonomamente da un labirinto evitando ostacoli. “Il tutto è stato possibile attraverso l’applicazione di competenze acquisite in discipline tecnico-scientifiche quali: matematica, sistemi, elettronica, informatica - ci spiega il prof. Raguso, - creando un contesto d’apprendimento altamente  motivante. Grazie alla robotica è stato possibile accrescere l’interesse e recuperare la motivazione anche verso quelle discipline tradizionali che difficilmente accade in altri contesti educativi. È notorio che in didattica le attività di  problem solving facilitano l’apprendimento basandolo sul concreto piuttosto che operando solo su formule astratte. La stessa manualità - continua il prof. Raguso - abbinata al ragionamento indotto dalle materie scientifiche coinvolte rende più tangibile la realizzazione del progetto con la creazione di oggetti concreti. In altre parole, è difficile descrivere l’entusiasmo manifestato dai miei alunni, le attitudini creative inaspettate emerse durante il corso per non parlare della consolidata capacità di collaborare in un progetto comune, evidenziando quanto efficace possa essere la forza del lavoro di gruppo. Tutti i dettagli tecnici ed il percorso didattico si possono trovare sul blog http://didatticamatica.blogspot.it/”. Tanto eclatanti sono stati i risultati che lo stesso progetto di robotica è stato proposto durante le giornate dell’accoglienza promosse dall’istituto per i nuovi iscritti, futuri alunni del Majorana. Ogni settimana  per tre settimane gli alunni delle scuole medie di Martina Franca si sono avvicendati nel prendere parte concretamente alle attività didattiche proposte nei laboratori del “Majorana”, dando loro la sensazione di “sentirsi già a casa”, offrendo loro un saggio di quello che faranno in un futuro ormai dietro le porte attraverso alcune lezioni sia di robotica con il prof. Raguso e di informatica con il software Scratch per la realizzazione di animazioni e videogiochi con il prof. Donato Oliva. Non è escluso che in futuro la collaborazione continui, magari valorizzando qualche ragazzo del posto. Le nostre porte sono aperte».


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