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Andrà lontano/Come un messaggio in bottiglia

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

18
OTT
2013
Dopo aver macinato migliaia di chilometri torna, ricevendo risposta, al luogo da cui è partito: così gli oggetti creati da Div.ergo hanno varcato i confini nazionali. Ecco l’esperienza di un laboratorio artigianale che valorizza la diversa abilità
 
Un’esplosione di colore, calore e gioia. Un concentrato di vitalità. Questo rappresentano le creazioni artigianali del laboratorio Div.ergo, che ha sede a Lecce e a Santeramo in Colle (Ba). Portachiavi, segnalibri, complementi d’arredo, ceramiche decorate e pupazzetti sono solo alcuni dei manufatti prodotti da questo felice – e speciale – progetto a cui ha dato vita l’Associazione C.A.Sa. 
La Comunità Animatori Salesiani è nata del 1988 da un gruppo di giovani animatori dell’Oratorio Salesiano di Lecce, con l’obiettivo di “stare dalla parte dei giovani e dei piccoli, qualunque sia la piccolezza che riconosciamo intorno a noi, farlo con la sensibilità educativa di don Bosco - maestro dei giovani - e secondo l’antropologia che traspare dal volto di Gesù di Nazareth”. Progressivamente l’associazione si è ampliata, costituendo nel 1999 una nuova sede a Santeramo in Colle e quindi, nel 2011, un’altra a Bari. «L’attività dell’associazione – spiegano - si sviluppa in tre direzioni: una a diretto contatto con i preadolescenti, adolescenti e giovani, nello spazio del volontariato in pediatria e con i diversamente abili e nell’esperienza di gruppi intorno a un linguaggio (teatro, musica, cinema), l’altra rivolta agli educatori, attraverso corsi e scuole di formazioni per formatori, l’ultima volta a promuovere la Cultura della Vita nel vastissimo campo che la città e i media ci permettono di abitare in dialogo con molti altri».
Il laboratorio creativo Div.ergo affonda le sue radici nel settembre 2002, quando l’associazione C.A.Sa. avvia il progetto Part time, per dare la possibilità a cinque giovani con diversa abilità mentale di mettersi in gioco attraverso un’esperienza lavorativa, insieme a un’equipe di otto volontari. «I destinatari del progetto, già appartenenti a un gruppo di adolescenti con cui avevano condiviso il tempo libero del sabato, terminate le scuole superiori, non avevano una direzione per il proprio futuro, se non attività sporadiche e la compagnia dei familiari. La produzione e la vendita di piccoli oggetti di artigianato di semplice realizzazione consentiva, dedotte le spese per le materie prime, di offrire loro un piccolo compenso. Nel corso degli anni l’impostazione è stata la stessa di quella originaria: due ore di lavoro al giorno, nel pomeriggio, dal martedì al venerdì. Ciò che mutava pian piano, nel tempo, era invece il clima di lavoro, la capacità di creare una solida collaborazione tra tutti i partecipanti al progetto, la possibilità di ideare e costruire spazi relazionali in cui far emergere e valorizzare l’umanità, le bellezze e i limiti di ciascuno e di donare tutto ciò agli altri, ai colleghi di lavoro». Con il tempo il progetto ha acquistato ulteriormente respiro, registrando una sensibile crescita quantitativa e qualitativa dei manufatti realizzati; inoltre sei anni fa Div.ergo è approdato a Santeramo in Colle, impegnando altri cinque lavoratori e nel 2008 è stato creato uno spazio ad hoc per l’e - commerce. 
Nel 2009 l’associazione C.A.Sa. ha presentato il progetto al Comune di Lecce, e questo ne ha riconosciuto la rilevanza sociale mettendo gratuitamente a disposizione un locale nel centro storico, (Corso Vittorio Emanuele II), che attualmente ospita il laboratorio di Div.ergo. Ciò ha avuto una duplice valenza: «dare visibilità al progetto ma anche collocare nel cuore della comunità cittadina le persone con diversa abilità e la loro voglia di vivere costruttivamente». Div.ergo è nato l’8 dicembre del 2009, e a oggi è costituito da 15 giovani con diversa abilità mentale che lavorano per 30 ore settimanali. Le creazioni esposte nel laboratorio vengono cedute ai visitatori in cambio di un’offerta in denaro, che poi viene utilizzata per finanziare il progetto stesso e per un compenso simbolico ai 15 giovani. 
Ma come nasce il nome Div.ergo? Questo «rimanda alla diversità e al lavoro. Divergere cioè aprire una strada nuova in città per i diversamente abili e offrire loro una realtà più dignitosa, più vivibile, più soddisfacente, a misura d’uomo, chiunque egli sia». Div.ergo è quindi al tempo stesso una scommessa e una buona prassi che dimostra come per i diversamente abili «è possibile un futuro lavorativo se si ha l’attenzione a pensare lavori adatti alle loro specificità e a offrire loro un ambiente stimolante, guardandoli nella loro interezza di persone con i propri limiti e le proprie qualità».
L’entusiasmo e la vitalità sono contagiosi: si moltiplicano rimbalzando, per contatto. Così le creazioni firmate Div.ergo hanno varcato i confini nazionali toccando i cinque continenti: dalla Nuova Zelanda all’Uruguay, dall’Egitto alla Scozia, dal Giappone agli Stati Uniti. E chissà che emozione deve essere stata per i ragazzi ricevere la foto che ritrae una loro bambola in braccio alla nuova proprietaria… a Sidney. Come un messaggio nella bottiglia che dopo aver macinato migliaia di chilometri torna, ricevendo risposta, al luogo da cui è partito. 
 


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