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Scuola/Cultura bella perché varia

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

10
GEN
2014
Una piccola delegazione dell’Itis Majorana conquista la Turchia e ne viene conquistata
 
 
Siamo messi alla prova con sfide quotidiane che ci invitano all’accoglienza del prossimo, sia esso un disperato alla ricerca di un posto per vivere degno di questo nome, o un rifugiato in fuga dalla guerra. Eppure, spostando lo sguardo sulle istituzioni scolastiche europee, è fermo e inarrestabile il processo di educazione verso la creazione e l’accettazione di una cultura pluridimensionale, che abbraccia le coscienze di ogni uomo, superando i limiti del proprio campanile e dell’appartenenza  territoriale. I propositi educativi dei programmi europei Lifelong Learning hanno principalmente lo scopo di promuovere la consapevolezza che non si è soli, cercando di scardinare quel sentimento egoistico e autoreferenziale che non ci permette di andare oltre il confine della nostra casa, di percepire quanto sia variegata e plurale l’esistenza umana. 
Grazie a questi programmi che rinsaldano la dimensione europea anche nel campo dell’istruzione per adulti, la scuola offre possibilità di incontro e opportunità educative come la recente esperienza vissuta dalle studentesse del corso Sirio dell’ ITIS Majorana, Maria Rosaria Ruggieri, Barbara De Vito e Angela Liuzzi che, accompagnate dalla dirigente scolastica, prof. ssa Anna Caroli e dai docenti proff. M. Antonietta Candio e Mattia Rana, hanno potuto conoscere culture nuove nel quarto meeting di partenariato Grundtvig svoltosi in Turchia, a Turgutlu. Oltre alla visita alla settima meraviglia del mondo, la città di Efeso, di Smirne, e all’incontro con gli altri stati partner del progetto (Francia, Spagna, Estonia, Lituania e Romania), le rappresentanti della delegazione Italiana hanno presentato un lavoro sui riti e sulle tradizioni legate alla settimana santa. «Oltre alle svariate escursioni guidate in posti tipici della più antica tradizione turca – è il commento delle alunne partecipanti - abbiamo visitato luoghi che ci hanno riportato indietro nel tempo, più di duemila anni fa, abbiamo conosciuto usi e costumi così lontani dal nostro modo di vivere, ma altrettanto affascinanti. La gente accogliente dei villaggi e dei centri urbani visitati ci ha mostrato antiche tecniche artigianali, del ricamo e della pittura del tutto sconosciute, ci ha servito cibi tipici cotti sul fuoco, come nelle più antiche tradizioni. Siamo state coinvolte nelle tipiche danze del posto, mostrando nei nostri confronti simpatia e un calore umano fuori dal comune».
 


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