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Marisa Di Mitri /Totalmente artista

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

10
GEN
2014
Lei è una danzatrice, attrice e pittrice “di eventi”. Ora presenta una mostra al Castello Aragonese e racconta una grande verità: «Il talento non basta, ci vuole anche tecnica» 
 
Artista palermitana versatile e poliedrica, Marisa Di Mitri sin da bambina crea con spiccata fantasia piccole opere d’arte, danza pittura e manualità in tutte le sue forme e manifestazioni. Costumista, pittrice, scultrice, danzatrice, attrice e regista: non vi è forma d’arte che non affascina la sua persona. Dotata di spiccate doti  artistiche e di una sensibilità nel cogliere e donare emozioni, si esprime sempre con grande passione ed entusiasmo, sperimentando sempre nuove forme espressive; su un palco trova la sua massima espressione, il pubblico la sua fonte da cui attingere per meglio esprimersi e donarsi, in uno scambio energetico ed emozionale, la tela il suo strumento per rappresentare sinergie e emozioni. «Le emozioni nascono e si dissolvono in un istante; spesso si manifestano nei momenti più significativi della nostra vita. Perché disperdere queste sensazioni? Meglio rappresentarle», dice l’artista, che ricordiamo per l’evento “Danziamo Insieme” per l’Associazione “Serena Assistenza” e che adesso ci parla del suo essere pittrice e delle sue ispirazioni. 
Perché ti definisci pittrice “di eventi”?
«Mi è stata data questa definizione perché da alcuni anni dipingo durante eventi, concerti, pièce teatrali, presentazione di libri, banchetti di nozze, ecc.».
Come mai questo titolo alla tua mostra? Essenza e apparenza sono due concetti contrastanti…
«La mia meta è proprio il contrasto, inteso come fusione di opposti, spero di riuscirci».
A chi ti sei ispirata in questa mostra?
«L’ispirazione mi arriva centrandomi su me stessa, molti dei miei quadri rappresentano parti di me, invisibili, sono tasselli della mio essere più profondo, l’”essenza” appunto».
Cosa senti quando dipingi? In che dimensione o tempo ti percepisci?
«Di solito mi isolo, anche se mi trovo in compagnia di centinaia di persone, così come mi succede quando dipingo un evento. In questo caso incamero l’energia e le emozioni dei presenti che poi trasferisco sulla tela. In ogni caso mi trovo in uno spazio temporale diverso dal reale che per me risulta solo apparente».
Qual è il tuo soggetto preferito?
«Non ho soggetti preferiti, ho sperimentato un po’ tutto, dall’olio a tecniche miste, dal figurato alle nature morte, ultimamente preferisco dipingere astratti».
Esiste una tua musa ispiratrice nella tua arte?
«Mi lascio guidare dal mio “Sé” personale, mi guida e mi ispira per creare il meglio».
La tua associazione, Trinacria, realizza corsi di pittura?
«Ne abbiamo fatti diversi, con adulti, bambini, disabili di centri psichiatrici, tutte esperienze che arricchiscono, da entrambe le parti».
Cosa consiglieresti a chi vuole cimentarsi in questa passione e trasformarla in professione? Per te è stato così?
«Non credo di poter dare consigli, posso solo dire che per essere un’artista bisogna avere talento che, da solo, non è sufficiente. Occorre anche tecnica. Per me è stato così, gli studi artistici mi hanno permesso di realizzare un sogno, esternare la mia essenza, la mia creatività e donarla, attraverso i miei quadri, a chi vuole riceverla».
 


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