Dal canto alla recitazione, dalla pittura alla poesia, sente il richiamo dell’arte e lo asseconda. Fiduciosa nel pizzico di fortuna, consiglia a tutti di non perdere mai di vista i propri sogni
Un’artista a tutto tondo Nicla Altomare, una donna che alle soglie dei 37 anni continua a cimentarsi nelle sue passione e a stringere i denti per riuscirci.
Come è nata la tua passione per la recitazione?
«Amo da tutto ciò che mi stimoli belle emozioni, dalle storie struggenti ai cartoon, dai film storici a quelli comici. Mi viene in mente quando, a 27 anni, mi ritrovai per caso come comparsa durante le riprese di due film girati tra Taranto e provincia: è stato da quel momento in poi che un po' per gioco e un po' per necessità ho cominciato a pensare seriamente di provare a improvvisarmi in questo settore, forse incantata e attratta dalle cineprese, o dal fascino del set, dalle figure curiose del registi; da lì capii che quella magia così avvolgente avrebbe avuto un senso!»
Hai dei punti di riferimento artistici?
«Con tutta la buona volontà, non riuscirei a ispirarmi ad alcuno. Ho calcato il mio primo palcoscenico a soli cinque anni, esibendomi in un concorso canoro locale. Dai 16 in poi, ho intrapreso la vera e propria carriera artistica musicale da professionista, affiancata sempre a validi musicisti, in svariati locali, piazze, teatri, TV, di tutto il sud Italia e non. Nel 2002 rientrai nel cast televisivo di una TV tarantina, come ospite musicale fisso e nel 2007 incisi alcuni brani che proposi alla commissione di Sanremo, ma non andò a buon fine. Sino a oggi , nonostante le difficoltà, proseguo la mia attività di cantante e partecipo alla realizzazione di progetti editi e inediti come solista o corista».
Non pensi che sarebbe utile alla tua carriera andar via da Taranto?
«Sono molto legata alla mia terra, la amo da morire, amo il suo mare, la sua gente, ma spesso mi ritrovo a pensare e a rendermi conto che lo spostamento diviene necessario. Città come Roma o Milano offrono di sicuro più alternative. Poi, come per tutte le cose, basta quel pizzico di fortuna in più, che se arriva, ti permette di realizzare qualche sogno».
Come ti vedi tra qualche anno?
«Ancora non so bene cosa augurarmi di preciso, per una pigra, fatalista, scettica, sognatrice, irrequieta, incontentabile ma temeraria come me! Non so dove possa albergare il mio mondo ideale, dove poter trovare il mio equilibrio: sicuramente sarebbe bello cantare e recitare, oltre che avere qualcuno accanto con il quale condividere tutte le mie passioni».
Cosa consiglieresti a chi, giovanissimo, vuol fare l'artista?
«Non credo di poter dare grossi consigli, ognuno sceglie il suo percorso, in base alle proprie esperienze e al proprio carattere; a ogni modo consiglierei a tutti i giovani artisti di coltivare l'umiltà, la forza d'animo, la caparbietà, il buonsenso, l'onestà intellettuale, per saper affrontare con dignità tante discese e tante risalite che nella vita si presentano doverosamente. Consiglio anche di non ghettizzarsi in un solo percorso artistico, di sperimentare sempre cose nuove e non avere mai paura di sentirsi inadeguati, di non soffermarsi troppo a guardarsi indietro ma di andare sempre avanti».
Pensi che questo sia un Paese sbagliato per chi vuol vivere e guadagnare della sua passione o è il momento sbagliato?
«Non penso sia un paese sbagliato per provare a vivere di sola arte o di qualsiasi altra passione; chiaramente questo è un momento difficile, lo è per tutti in genere, non solo per l'Italia. Certo, sarebbe meraviglioso se noi italiani cominciassimo a investire e a credere nelle nostre risorse artistiche. A parte tutto, spero di continuare a credere nei miei sogni e che il mio Paese possa offrirmi, prima o poi, la possibilità di realizzarli. Ed è per questo che rivolgo un grosso augurio a tutti coloro che leggeranno questo articolo, che possano conquistare prima o poi i loro traguardi e non perdere mai la speranza!».