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La scuola che ci piace/1: Netbook al posto dei libri

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

22
GIU
2012

 

La scuola che ci piace/1
 
Netbook al posto dei libri
 
Finalmente una scuola al passo con i tempi. All’ITIS “Majorana” i ragazzi studieranno con strumenti informatici, il che significa studenti più motivati, zaini meno pesanti, dialogo educativo più ricco e lezioni molto, ma molto più interessanti
 
 
Book in progress: ecco la nuova realtà didattica approdata da pochi giorni all’ITIS “Majorana”. Un progetto approvato dal MIUR che vede protagonisti numerosi prestigiosi istituti di scuole secondarie di tutta Italia. “Abbiamo appena attuato una rivoluzione nell’ambito della didattica - introduce con orgoglio la prof.ssa Anna Caroli, dirigente dell’Istituto - in pochi anni  il nostro obiettivo è quello di dire addio al materiale scolastico cartaceo, i libri di testo per intenderci, o al massimo riservare loro una funzione secondaria, sostituendoli gradualmente in tutte le classi o affiancandoli con fonti e materiali di natura digitale i cosiddetti learning objects che i nostri alunni impareranno ad utilizzare per il loro apprendimento attraverso strumentazione informatica.” Il progetto Book in progress è nato dall’idea del dirigente dell’ITIS “Majorana” di Brindisi,  prof. Salvatore Giuliano e prevede principalmente un lavoro di concerto fra docenti della stessa disciplina che lavorano per ambiti disciplinari e con spirito di iniziativa si prodigano nella realizzazione di moduli didattici creati ad hoc per i loro studenti, cuciti addosso sui loro bisogni e sulle loro reali competenze di base. La brillante idea è stata adottata subito da altri istituti scolastici (licei, tecnici e professionali) che credendo fermamente nell’alto valore innovativo del progetto hanno aderito mettendo a disposizione della rete, formatasi tra le scuole partecipanti, le competenze e le professionalità dei loro docenti per tutte le discipline fondamentali del primo biennio superiore, creando dei team di lavoro online per ambiti disciplinari che annualmente aggiorna i materiali didattici prodotti. Ogni team di docenti della stessa disciplina ha realizzato dei veri e propri sussidi didattici flessibili, adattabili a seconda delle esigenze programmatiche delle varie scuole secondarie, aggiornabili, in progress appunto, rinunciando di fatto ai diritti d’autore e facendo risparmiare alle famiglie circa 300 euro di spesa in media sui libri di testo. Chiediamo alla prof.ssa Caroli di fornirci qualche ragguaglio che faccia capire anche ai non addetti ai lavori in cosa consiste questa novità che lei stessa ha definito una rivoluzione e quali vantaggi porterà nelle famiglie dei futuri studenti al “Majorana”. «E’ tutto molto semplice - incalza la dirigente -. Il progetto partirà il prossimo anno scolastico con gli alunni delle prime classi del nostro istituto, alle cui famiglie sarà richiesto di acquistare un comune netbook o tablet come supporto tecnologico, qualora non ne fossero provvisti, investendo il denaro risparmiato dall’acquisto dei libri. Supporto che fungerà da contenitore ai contenuti disciplinari forniti in formato digitale all’interno di una comune pen drive e sotto forma di dispense cartacee per lo studio domestico distribuite dall’istituto scolastico stesso. La didattica digitale promuove la collaborazione tra discenti attraverso il cooperative learning, in altre parole gli studenti diventeranno palesemente soggetti attivi della lezione, opereranno più naturalmente per gruppi omogenei di lavoro, per non parlare della ricaduta che la tecnologia avrà sulla loro motivazione allo studio. Agli stessi docenti, poi, consentirà di ampliare e arricchire il dialogo educativo con i propri alunni, rendendo la lezione più aperta, fattuale, multi sfaccettata, costituita anche da video lezioni. L’uso regolare della lavagna interattiva multimediale agevolerà l’insegnante nel rinnovamento del proprio modo di porgere la lezione, corredando i propri interventi con filmati, immagini e con l’inserimento di animazioni in 3D, e avendo la possibilità di controllare in tempo reale l’efficacia del suo operato attraverso dei test digitali per una verifica rapida del reale apprendimento dei singoli alunni. Tutti elementi che favoriranno senza dubbio il successo scolastico e faciliteranno l’apprendimento di quelle generazioni nate con il digitale, sempre più restie a manipolare i tradizionali libri di testo, ma disinvolte nell’approccio con gli strumenti tecnologici. Peraltro ne trae vantaggio anche  la loro salute, non essendo più costretti a venire a scuola ogni mattina con grandi pesi sulle spalle, piuttosto con un netbook, o un tablet, una memory stick, una penna e qualche quaderno. Le nostre dispense resteranno a casa per l’approfondimento domestico degli argomenti disciplinari trattati la mattina.»
 
* Maria Lucchese è insegnante dell’ITIS “Majorana” di Martina Franca 



Commenti:

Giuseppe Bufano 16/FEB/2013

Complimenti Preside, finalmente il suo progetto è diventato realtà.... Auguroni...

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