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Questionario proustiano: RISPONDE/ROSARIA IODICE

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

28
MAR
2014
Lo spirito di questa rubrica è indurre curiosità e, soprattutto, attivare nei confronti dei libri e delle loro storie, quella spinta che permetta all’atto del leggere di entrare in modo naturale, automatico, nella nostra vita, arricchendola di significato. Questa settimana abbiamo proposto il questionario a Rosaria Iodice, del cui romanzo d’esordio “La donna lumaca” (Lupo editore) abbiamo  già scritto in occasione della Festa della Donna, (si veda il numero del 7 marzo scorso) segnalandolo fra le letture consigliate. Portatrice di significati simbolici multipli, la lumaca evoca il procedere come iniziazione che esige tempo e si oppone al mito della velocità come espressione dell’efficienza, l’evoluzione ascensionale e il movimento universale di aspirazione verso l’alto, l’autonomia e l’umiltà. Il motto latino “Festina lente” (“affrettati lentamente”) seppur  riferito alla tartaruga, trova riscontro anche nella lumaca, la cui intelligenza intuitiva, unita alla prudenza, alla pazienza, all’economia delle forze, produce i risultati sperati. Ed è proprio quello che sta accadendo al romanzo “La donna lumaca” di Rosaria Iodice che, pubblicato nel 2012 e partito in sordina, attraverso il passaparola dei lettori sta procedendo e attraversando tutta l’Italia: da Bolzano a Bitritto, dove si sono svolte nella settimana scorsa le più recenti presentazioni. Tra una tappa e l’altra Rosaria Iodice ha trovato il tempo di rispondere al nostro questionario. Eccolo. 
Qual è oggi la sfida più difficile per una scrittrice? 
«Riuscire a  emergere tra 60.000 pubblicazioni anno con un libro  che meriti di essere apprezzato superando  il pregiudizio che talvolta anima le librerie nei confronti degli scrittori che non sono nomi o personaggi della televisione».
Prossima tua pubblicazione?
«“A un passo da te” è il romanzo che ho scritto e che sento degno erede de “La donna lumaca”.  Se merita o meno di essere  pubblicato  lo vedremo nei prossimi mesi».
Il tratto principale del tuo carattere? 
«La perseveranza».
La qualità che desideri in un uomo?
«La capacità di essere empatico».
La qualità che desideri in una donna?
«Un sano pragmatismo che la salvi dai vortici emotivi».
Quello che apprezzi di più nei tuoi amici? 
«Vedere l’amicizia come una possibilità e non come un contratto o  una costrizione».
Il tuo principale difetto ? 
«L’insofferenza verso coloro che fanno del lamento uno stile di vita».
La tua occupazione preferita? 
«Verificare se la legge d’attrazione è vera».
Il tuo sogno di felicità ? 
«Licenziarmi  e vivere  in campagna, rispettando i miei tempi interiori e svegliandomi con il gallo piuttosto che con lo smartphone».
Quale sarebbe per te la tua più grande disgrazia?
«Cadere nella disperazione».
Quello che vorresti essere? 
«Una scrittrice felice».
Il paese nel quale vorresti vivere?
«In un paese dove la parola “valori” ha ancora il senso che gli attribuisco io».
Il colore preferito?
«Arancio»
L'uccello che preferisci?
«Pettirosso».
Il fiore che ami? 
«La rosa per il suo significato esoterico».
Gli autori in prosa che preferisci?
«Marquez, Allende, Pirandello, Coelho, Mazzucco».
I poeti che preferisci?
«La poesia non è nelle mie corde, ma Alda Merini fa eccezione e così tra gli emergenti Carlotta Lezzi della mia stessa casa editrice». 
I personaggi letterari che preferisci?
«Uno su tutti. Don Abbondio perché, in certi casi, uno il coraggio proprio non se lo può dare».
Le eroine letterarie che ami?
«Moll Flanders e Madame Bovary, perché vivere per l’amore è follemente eroico». 
I compositori che preferisci?
«Brian Eno, Vivaldi, Sakamoto». 
I tuoi pittori preferiti?
«Marc Chagall, Frida Khalo».
I tuoi eroi nella vita reale?
«Falcone,  Borsellino, Giuseppe Moscati, Daisaku Ikeda».
Le tue eroine nella storia
«Anna Frank, Eleonora Pimentel Fonseca,  Evita Peron».
I tuoi nomi preferiti?
«Selvaggia, Viola».
Quello che detesti più di tutto?
«Le strategie dettate dall’ipocrisia».
I personaggi storici che disprezzi di più?
«I dittatori di ogni epoca e i dispensatori di verità assolute». 
Il dono di natura che vorresti avere? 
«La possibilità di volare».
Come vorresti morire?
«Abbracciata alla persona che amo».
Stato attuale del tuo animo? 
«Molto zen».
Le colpe che ti ispirano maggiore indulgenza? 
«L’incapacità di  accettare i propri limiti».
Il tuo motto?
«Niente nella vita accade per caso».
 
 
Chi è chi
Rosaria Iodice, classe 65, è nata a Napoli ma vive da 15 anni a Bari.  Funzionaria nella pubblica amministrazione per dovere, scrittrice per piacere. Per passione si occupa da molti anni dell’organizzazione di eventi culturali. Ha iniziato a scrivere per passione sin da bambina quando preferiva i libri ai giocattoli, la macchina da scrivere alla televisione. Il suo esordio nel mondo letterario è del 2003 con la partecipazione all’antologia “Principesse Azzurre” Mondadori, curata da Delia Vaccarello, che riuniva autrici esordienti e autrici affermate come Barbara Alberti. Nel 2010 e nel 2011 partecipa al concorso internazionale Città di Barletta rispettivamente con il racconto “L’equilibrista” e “Accadde nel borgo di Bacco”, classificandosi quinta e decima e ottenendo la pubblicazione degli stessi. Nel 2012 pubblica il suo primo romanzo “La donna lumaca” Lupo editore. A distanza di un anno e mezzo dalla pubblicazione del libro continuano le presentazioni in tutta Italia.  
 


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