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Questionari Proustiano/ RISPONDE:ALFREDO ANNICHIARICO

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

25
APR
2014
Sono trascorsi tre anni dalla pubblicazione di “Cadenza d’inganno”, una storia di sogni e sognatori, di ponti e oceani da attraversare, di venti osservati e raccolti, di attese e amori impossibili. A breve Alfredo Annichiarico tornerà nelle librerie con “La congiura del cataro”, sempre con Lupo Editore,  una nuova prova narrativa con cui l’autore riprende il protagonista di “Visita di Stato”, l’ex commissario Vinzio Ferrari e lo rimette in azione nella Roma post bellica per sciogliere i misteri di una serie di delitti che turbano la Capitale in un’afosa estate. Noi, intanto, ad Alfredo Annichiarico abbiamo proposto il consueto questionario in attesa di saperne di più sul prossimo romanzo.  
Qual è oggi la sfida  più difficile per uno scrittore?
Trovare un editore che prima di tutto comprenda quali sono i suoi progetti di scrittura e che lo supporti successivamente e in maniera adeguata nella fase distributiva dei suoi lavori.
Leggere per te…
E’ raccogliere tutte le energie positive che scaturiscono dalle pagine di un libro o di un giornale. E non fa nulla se quello che leggo non è un capolavoro: mi basta pensare che ogni parola che sto leggendo è frutto dello sforzo di un essere umano, e questo è assolutamente straordinario.
Prossima tua pubblicazione?
“La congiura del Cataro”, secondo episodio della saga di “Visita di Stato”.
Il tratto principale del tuo carattere?
Il senso del dovere, legato a una forma primitiva di istintività che a volte prende il sopravvento e crea situazioni non sempre agevoli. 
La qualità che desideri in un uomo?
La sincerità e il coraggio di esprimere le proprie opinioni anche se scomode. Purtroppo, a causa del lavoro che svolge e della posizione che occupa, spesso l’uomo scende a compromessi e i compromessi portano alla declinazione di tutta una serie di piccole bugie o grandi menzogne. Navigarci in mezzo è cosa molto complicata, ma pur sempre affascinante come scrivere, o leggere un noir.
La qualità che desideri in una donna?
La dolcezza unita al senso di accoglienza. 
Quello che apprezzi di più nei tuoi amici?
La loro pazienza nel sopportare le mie “tirate” estenuanti su lavoro, politica e società. Quando incomincio, non la smetto più e mi rendo conto che, a volte, sono insopportabile.
Il tuo principale difetto ?
Il senso malinconico delle cose che vivo, belle o brutte che siano.
La tua occupazione preferita?
Leggere, indubbiamente.
Il tuo sogno di felicità ?
Vivere in un Paese normale in cui il merito viene premiato. Un Paese in cui non devo mai chiedermi – dopo avere ascoltato le parole di un politico – “dov’è la fregatura?”.   
Quale sarebbe per te la tua più grande disgrazia?
Risvegliarmi una mattina e ritrovarmi nella situazione descritta da Bradbury nel suo “Fahrenheit 451”.
Quello che vorresti essere
Un disturbatore. Penso per esempio sempre a una situazione: sono in teatro, da spettatore, e assisto a una pièce. Dopo un po’, mi alzo dalla poltrona e, rivolto al pubblico dico “questa scena io l’avrei interpretata così”. Quindi, salgo sul palcoscenico. Forse solo per vedere le facce che fanno spettatori e attori. Pura follia, insomma. 
Il paese nel quale vorresti vivere.
La Danimarca. Ecco perché sono un fan sfegatato del telefilm “BORGEN”, ambientato e prodotto proprio lì.
Il colore preferito
Il blu. Senza ombra di dubbio.
L'uccello che preferisci
Il nibbio. Elegante e aggressivo come deve essere un rapace.
Il fiore che ami
La lavanda. Ci sono cresciuto con il suo profumo. Mi ricorda i panni stirati e sistemati da mia nonna nel comò della sua camera da letto.
Gli autori  in prosa che preferisci
In primis, Georges Simenon. Poi Tondelli, Tabucchi, il primo Baricco, Auster, McEwan, Franzen, Turgenev e Lermontov.
I poeti che preferisci
Majakovskij e Neruda.
I personaggi letterari che preferisci
Maigret su tutti. Ho scoperto poi il Tony Pagoda di Paolo Sorrentino che non mi dispiace affatto. Ma anche il GrigorjPecorin de “Un eroe del nostro tempo” di Lermontov e il DannRail di “Castelli di rabbia” di Baricco.
Le eroine letterarie che ami
Daisy del “Grande Gatsby”, Emma Bovary, Ellen Olenska de “L’età dell’innocenza” di Edith Wharton e la classica e scontatissima Jane Eyre.
I compositori che preferisci
Schubert, Mahler, Puccini e Satie tra i classici. Tra i contemporanei Nicola Piovani, Ennio Morricone, Cole Porter, Charlie Parker, Michael Nyman e DaniloRea.
I tuoi pittori preferiti
JacekYerka, Giorgio Tonelli, Marco Petrus, Paolo Guida e Antonio Caramia (tutti contemporanei).
I tuoi eroi nella vita reale
Gli operai dell’ILVA di Taranto, gli agenti di custodia delle carceri italiane, gli insegnanti, i precari dei call center, e tutti coloro che questo Stato infame ha ridotto allo stato di “invisibili”. E poi don Luigi Ciotti, grandissimo. 
Le tue eroine nella storia
Dolores Ibarruri, Anna Frank, Maria Curie, ma soprattutto le mamme italiane del dopoguerra.
I tuoi nomi preferiti
Maria e Francesco.
Quello che detesti più di tutto
L’arroganza e la boria dei potenti.
I personaggi storici che disprezzi di più 
Hitler, Mussolini e Stalin, le tre espressioni del male di un intero secolo di storia.
Il dono di natura che vorresti avere
L’impermeabilità al dolore.
Come vorresti morire
Serenamente, nel sonno. Magari dopo avere visto un bel film o avere letto le pagine di un romanzo di Simenon.
Stato attuale del tuo animo
Abbastanza malinconico e in attesa.
Le colpe che ti ispirano maggiore indulgenza
Quelle che qualcuno definisce “bugie commerciali”.
Il tuo motto
“Bussa sempre prima di entrare. Se non altro, almeno per educazione”.
 
Nato nel 1964, ispettore compagnia assicurativa. Vive a Grottaglie. Dal 1992 al 1994 corrispondente del Corriere del Giorno di Taranto. Ha pubblicato: 2007 Visita di Stato, 2009 le declinazioni affettive, 2011 Cadenza d'inganno, tutti per Lupo editore. Prossima pubblicazione "La congiura del cataro".
 


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