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Libriamoci/La sfida di carta

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

16
MAG
2014
L'editoria pugliese torna  a prendere parte attiva al grande appuntamento torinese. Lo stand dedicato agli incontri che la Regione Puglia ha promosso e organizzato, insieme a Pugliapromozione e in collaborazione con l’A.P.E. – l’Associazione Pugliese Editori,  ha offerto al mercato nazionale il proprio ricco e variegato tessuto editoriale delineato dalle pubblicazioni più rappresentative del nostro territorio.
Il  calendario è stato denso di appuntamenti importanti: cinque incontri istituzionali, tra i quali hanno spiccato in modo significativo il grande omaggio a Vittorio Bodini, nell'anno del centenario: “Vittorio Bodini e gli anni einaudiani”, e inoltre hanno fatto capolino più di venti presentazioni dedicate ad altrettante novità editoriali.
Il motivo conduttore di quest’anno è stato il Bene, un tema di altissimo valore da declinare nei suoi significati etici, storici, filosofici e letterari. E la Puglia anche quest’anno ha scelto di investire sulla cultura, di sconfiggere il “male” puntando sul “bene”, sfida che non può che essere affidata alla cultura di qualità, alla condivisione della conoscenza, alla sensibilità che imprime un segno positivo, al talento e alla disponibilità di chi vede la crisi  come motivo in più di cambiamento e di innovazione vera e profonda. Innovazione  che parte dai  valori pregnanti e dalla sensibilità culturale.
Di fronte a una crisi generale che è anzitutto accecante imbarbarimento culturale e morale, diventa urgente la necessità di affidare alla cultura il suo più grande senso e valore: questo è l’impegno di una regione che vanta un ricco e variegato tessuto editoriale e che ha fatto dell’intervento culturale un percorso privilegiato per lo sviluppo del proprio territorio.
Nonostante la crisi che infuria, nonostante l’editoria non versi in ottime acque e il numero dei  lettori sia in notevole diminuzione, gli addetti ai lavori pugliesi non cedono.
 
 
Gino Dato
Alfabetizziamo cuore e menti
Anche quest'anno tra le varie case editrici al Salone Internazionale del Libro di Torino, Progedit  era presente con i suoi libri e i suoi autori. Abbiamo incontrato l’editore di Progedit, Gino Dato.
«Il salone del libro di Torino – ha commentato Dato - è un appuntamento memorabile, un cantiere culturale aperto e denso di eventi, idee, percorsi di progettazione; è una vetrina che offre visibilità  tanto ai piccoli editori quanto ai  grandi marchi e all’intera  editoria locale che può farsi conoscere oltre i confini del proprio territorio e soprattutto, questa grande manifestazione è  un segnale che ci indica come  il libro sia considerato ancora un investimento importante, un bene inamovibile nella sua eternità, un patrimonio che deve contagiare tutti, non solo nei giorni del salone ma per i restanti 365 giorni dell’anno. Io partecipo emotivamente a questa partenza,  ogni volta che mi accingo a partire mi trascorrono nel cuore e nella mente le partenze degli anni  precedenti, a partire da quando, ormai  27 anni fa, sul finire del 1980 partecipai per la prima volta nella veste di visitatore personale, chiedendo  timidamente a Vito Laterza la possibilità di prendere dei giorni di ferie per andare al Salone del libro, evento per me denso di significato e di  fermento culturale e sociale, negli anni successivi ho continuato a prendere parte al salone nella veste di redattore di una importante casa editrice fino ad arrivare al ‘97/98 quando ho iniziato ad andare al salone come editore. Il vero problema è che il salone del libro dovrebbe essere presente e fortemente cercato e  voluto in ogni città, e chi ama i libri dovrebbe contagiare come un virus chi prova disamore nei confronti di questo bene eterno. Trionfo e miserie del salone del libro – ha concluso Dato - è che la grande kermesse  vive e si manifesta  in un Paese che continua ad arretrare e che vede come dato preoccupante il calo della lettura, quindi occorre alfabetizzare menti e cuori al piacere della lettura, partendo proprio dai più piccoli, perché un bambino che legge sarà un adulto che non smetterà di leggere con passione».
 


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