MENU

Festival della Valle d´Itria/Frontiera e memoria per i 40 anni

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

18
LUG
2014
Un traguardo importante che si festeggia all’insegna del coinvolgimento della città e dei giovani, avendo come mezzo le tre C (coraggio, coerenza, costanza) e come fine la crescita collettiva
 
 
 
Un tocco sulla campana e nella sala gremita si diffondono le note dell’Inno Nazionale, ha così inizio l’incontro “Il Rotary per la musica”, il neo presidente dott. Paolo Vinci, impeccabile e perfetto nel ruolo, introduce l’argomento della serata e mirabilmente traccia alcune analogie tra il Festival della Valle d’Itria e i principi che caratterizzano il Rotary, non ultimi l’importanza di un lavoro d’insieme per poter raggiungere un risultato ottimale  e l’attenzione all’Altro.
Dopo il saluto e il tributo al Festival da parte dei presidenti dei paesi limitrofi, la parola passa al prof. Franco Punzi, presidente del Festival, che chiede di non leggere il curriculum, perché questo vorrebbe dire concentrarsi sul passato, in un momento in cui è importante guardare avanti per andare lontano.
Quest’anno il Festival compie 40 anni, una data che induce a un momento di riflessione e che ha portato ad aprire le porte ai giovani, che avranno la possibilità di assistere gratuitamente alle prove generali dell’opera “La donna serpente” e che li vedrà sicuramente interessati al concerto sinfonico “rock” per violoncello e fiati, che si terrà il 29 luglio.
L’essere proiettati verso il futuro è segno di crescita e vitalità, “dopo di noi, meglio di noi” ha affermato il professor Punzi, che pur consapevole del particolare periodo di crisi che stiamo vivendo, nutre speranze per il futuro e per i giovani, ai quali suggerisce di coltivare le tre C: “coraggio, coerenza, costanza, per poter proiettare la vita di ciascuno nel mondo”.
In occasione di questo importante compleanno più forte il connubio tra beni culturali e Festival: chiese, chiostri e masserie saranno luoghi privilegiati, location, scenografie naturali di eventi musicali.
Non poteva certo mancare a conclusione del suo intervento una citazione di Paolo Grassi, per il quale è importante, sempre, “rendere protagonisti gli spettatori”. Un lunghissimo applauso ha salutato il suo intervento e accolto le parole di Alberto Triola, direttore artistico del Festival dal 2010 e che ogni anno ha il coraggio di rischiare: “40 anni sono un’età nella quale ci si confronta con la storia, 40 anni sono un’età di matura giovinezza”.
E’ fondamentale per lui “dar credito all’intelligenza del pubblico, alla sua curiosità, alla sua voglia di emozioni e di crescita collettiva”.
La 40^ edizione del Festival è di consapevolezza e memoria, ma soprattutto di frontiera e memoria.
Memoria espressa nel Premio Celletti al primo Direttore del Festival, il maestro Alberto Zedda. Durante la serata dedicata al Premio dirigerà l’orchestra Fabio Luisi. 
“Celletti, Zedda, Luisi, si chiude così un cerchio di memoria condivisa”. La festa del Festival, prevista per il 3 agosto “sarà una giostra, una serata fantasmagorica, una cavalcata di ricordi”.
“Frontiera perché si misura con il senso del limite e della scoperta, e i giovani, per i quali quest’anno sono previste diverse iniziative, sono l’esempio concreto di ciò, pronti a guardare oltre e a spingersi più in là”.
Dalle parole si passa alle note: pianoforte e  giovani voci hanno allietato i presenti.
Un nuovo tocco di campana annuncia il termine della bellissima serata, la chiusura dell’incontro, lasciando tutti nell’attesa che si aprano custodie di strumenti, spartiti, sipari e che le note possano librarsi nell’aria di una Martina dal clima autunnale e ancora un po’ assopita.
 
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor