CUORE DI MAMMA/LA MIA DICHIARAZIONE D´AMORE

Un diario che ha la potenza narrativa di un testo letterario. Marcella Polignano, autrice di “I primi giorni insieme”, ha scritto per Vittoria e Silvia la “dedica che ogni madre vorrebbe fare”

 

Quante persone hanno la possibilità di scrivere un’accorata dedica, una lunga ed emozionante dichiarazione d’amore ai propri figli.

Marcella Polignano, giovane scrittrice, ci è riuscita scrivendo un diario della sua gravidanza per rivivere ogni volta tutte le emozioni provate e per condividerle con chi ha vissuto o vorrebbe vivere le stesse sensazioni, la stessa gioia che la nascita di un figlio può portare in una famiglia.

“I primi giorni insieme” nasce così, senza alcuna pretesa, ma solo per “fissare con l’inchiostro” ricordi che non si vuol rischiare di perdere. Da lì alla pubblicazione, tuttavia, il passo è stato breve.

 

Marcella, hai iniziato a scrivere in un momento molto particolare della tua vita.

«Uno tra i più speciali per una donna. Ho sempre avuto la passione per la scrittura, ma la gravidanza ha rappresentato per me un motivo di forte ispirazione. Dopo il primo trimestre mi sono resa conto di quante cose stavano avvenendo dentro di me e non volevo perderne il ricordo. Così ho iniziato a mettere tutto su carta, a scrivere una sorta di diario in cui lasciavo trapelare le mie emozioni e parlavo di come affrontavo ogni giornata. Fortunatamente, avendo avuto una gravidanza molto felice e tranquilla ho potuto dedicarmi alla stesura del libro».

 

Dunque il tuo romanzo è del tutto autobiografico.

«Assolutamente. Parlo in prima persona di tutto ciò che ho vissuto in quei mesi, citando anche le persone che mi sono state vicine. La cosa bella è che ogni volta che lo rileggo provo le stesse identiche emozioni».

 

Il libro si intitola “I primi giorni insieme” ed erroneamente si potrebbe pensare ai primi giorni di vita del bambino, dopo la nascita.

«E invece i primi giorni insieme sono proprio quelli della gravidanza. È in quel momento che nasce tutto, che il bimbo prende forma e inizia indissolubilmente a far parte della tua vita. Il rapporto tra madre e figlio non si instaura solo al momento della nascita, bensì molto prima ed è qualcosa di speciale, intimo e meraviglioso. Non si tratta solo di un rapporto fisiologico, ma anche umorale: tutte le emozioni e gli stati d’animo provati dalla madre vengono trasmessi al figlio. C’è una strettissima connessione».

 

È stato scritto durante la tua prima gravidanza, ma tu hai due figlie.

«Esatto, e mi preme specificare che, pur avendolo scritto durante l’attesa di Vittoria, cinque anni fa, il romanzo è dedicato anche alla piccola Silvia».

 

Ciò che era nato come un semplice diario scritto per non dimenticare, è diventato poi un vero e proprio romanzo.

«Inizialmente, infatti, era nato per “uso interno”, per me e mio marito, per rivivere insieme quelle emozioni. Poi, però, di recente ho ripreso in mano il testo, l’ho letto e riletto per capire se poteva magari interessare a qualcuno. Ho limato e tagliato alcuni passaggi tenendo conto di un ipotetico pubblico di lettori. E così, solo dopo l’okay di mio marito, ho proceduto con la pubblicazione».

 

…che è avvenuta su Amazon.it.

«Avevo pensato a una pubblicazione cartacea, ma le possibilità di lettura che ti dà Amazon sono potenzialmente infinite. Ti permette di arrivare a un numero più ampio di lettori e di essere letta, appunto, anche da persone che non si conoscono affatto. Inoltre, sei costantemente aggiornato sull’andamento delle vendite e cosa più importante hai carta bianca sulla creazione della copertina – per la quale ho utilizzato l’immagine di un quadro di Neil Branda che io e Davide, mio marito, avevamo acquistato in luna di miele».

 

Un romanzo autentico e toccante che si rivolge a tutti i futuri genitori per condividere, perché no, l’esperienza della gravidanza. Hai già in mente il prossimo?

«In realtà sì, sono già all’opera. Il secondo romanzo parlerà di un bambino e vorrei dare al testo la forma di una fiaba. Mentre il primo l’ho scritto di getto, questo è più meditato… e speriamo che mi dia le stesse soddisfazioni!».