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Da Pasqua a Pasquetta/Dal marretto alla scarcella

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

27
MAR
2015
Non solo spiritualità e processioni: ecco il menu completo per le tradizioni pasquali
Nel passato, soprattutto durante i periodi di guerra a Taranto, la Pasqua si festeggiava il Sabato Santo a mezzogiorno e il segno veniva dato dalle sirene delle navi e dalle campane che suonavano a festa.
Quando la festività è stata ripresa la Domenica di Pasqua le mamme nelle case davano il segnale battendo sul tavolo il cucchiaio delle fave per scacciare il demonio e dicevano: “Vieni fuori maligno perché Cristo è resuscitato”. Era allora che si scoprivano gli specchi coperti il Venerdì Santo e tutti in ginocchio recitavano il “Padre Nostro”.
La mattina di Pasqua si andava in Chiesa e, uscendone, si baciava il Crocifisso d’argento posto su un tavolino. Tornati a casa, i bimbi baciavano le mani dei genitori e ricevevano dei soldini. Nelle case si preparava sugo con l’agnello mentre al forno si mandava il marretto (interiori dell’agnello) con le patate. A tavola si mettevano le prime fave novelle e la ricotta primaverile, la più buona dell’anno.
Si cominciava il pranzo con le ostriche, le cozze pelose e le cozze San Giacomo. Poi il primo piatto variava secondo le possibilità delle famiglie. C’era chi preparava orecchiette e calzoni di ricotta, chi maccheroni fatti in casa con il ragù di agnello, l’agnello al forno con insalata mista. C’era anche chi mangiava “’U sciuscille” (brodo di carne con  mollica di pane impastata con l’uovo). Il dolce era composto dagli ottimi e tradizionali taralli dolci e con il pepe. Non mancava un buon bicchierino di rosolio. 
Il Lunedì, giorno di Pasquetta, si andava o a Carosino, dove ancora oggi si festeggia la patrona, la Madonna delle Grazie, o al Pizzone o al Galeso. In questa circostanza si mangiavano anche le scarcelle, le pecorelle di pasta reale e le uova di cioccolata.
La Settimana Santa a Taranto è anche occasione perché l’arte pittorica dica la sua. E’ il caso della mostra pittorica “I luoghi e i riti della Settimana Santa a Taranto”, giunta quest’anno alla XXXI edizione e che si svolge nella ex Chiesa della Madonna della Scala a cura dell’Associazione “Fratelli Rosselli” con il coordinamento artistico del pittore Nicola Giudetti, che gentilmente ci ha messo a disposizione alcune sue tele riportate in questo speciale.
A conclusione dobbiamo dire che purtroppo il progresso ha ridimensionato i nostri Riti ma non li ha distrutti, né potrà mai farlo perché Taranto e i tarantini sono molto legati alle loro tradizioni e non lo permetteranno mai.
E giunga grande, anzi grandissimo, l’augurio di Buona Pasqua ai nostri lettori!
 


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