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Luciana Venuto /La pittura è donna

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

15
MAG
2015
La sua è arte con la “A” maiuscola e per fini intenditori; è arte che non si ferma alle forme ma le sostanzia con contenuti che spaziano tra il cromatismo e l’indagine psicologica e finiscono per allargarsi al sociale
 
Il fascino delle tele parla sempre più e sempre meglio il linguaggio al femminile.
Luciana Venuto, l’artista che oggi presentiamo, non è soltanto una donna ma incarna le tematiche che propone l’universo al femminile osservandole dall’esterno e dall’interno con capacità veramente straordinarie.
All’artista abbiamo rivolto alcune domande per una più accurata conoscenza professionale.
Luciana, cosa ricordi dell’esperienza scolastica al Liceo Artistico, e quanto questo ha contribuito a fare emergere le tue abilità artistiche?
«Il mio ricordo, oltre che la gratitudine, va immediatamente ai professori del Liceo grazie ai quali ho potuto imparare la tecnica del disegno ed acquisire gli strumenti per poterla rappresentare. L’insegnamento o studio della Storia dell’Arte e dell’architettura sono alla base della comprensione e del mio amore per l’arte in ogni sua forma ed espressione. L’arte antica studiata al Liceo mi ispira moltissimo e penso che essa sia la fonte d’ispirazione di tutta l’arte contemporanea». 
 
Dall’Artistico alla Laurea Specialistica in Politiche Sociali come hai cercato di conciliare l’una e l’altra vocazione professionale?
«Questi interessi, apparentemente diversi tra loro, sono secondo me assolutamente complementari. Nei miei dipinti  ad esempio trovano spazio: la mia formazione classica data dal liceo artistico, le basi teoriche acquisite all’Università di Servizio Sociale, la specializzazione in comunicazione, il confronto continuo con i colleghi di lavoro, con gli artisti ecc. Tutti questi segmenti sono diversi ma, tra loro complementari, a tal punto che qualunque sia il campo in cui agisca, essi emergono con tutta la loro evidenza, conferendo all’azione un valore aggiunto. Nelle mie opere rappresento la dissonanza della vita quotidiana: “la differenza tra ciò che appare, e  ciò che invece realmente è”. In buona sostanza affronto tematiche psicologico/sociali, utilizzando quasi esclusivamente figure femminili, attraverso la comunicazione simbolica di colori brillanti e vivaci che manifestano l’apparente spettacolarità della vita quotidiana. Una fusione tra forme e contenuto».
 
Quando hai scoperto la tua vera vocazione per l’arte pittorica?
«Mi è sempre piaciuto disegnare e colorare, come del resto a tutti i bambini. Ricordo che avevo otto anni quando mi regalarono una scatola di colori a tempera che cominciai ad usare senza alcuna guida. Da allora non mi sono più fermata».
 
Cosa rappresenta per te l’essere donna nel panorama pittorico? 
«La presenza delle donne nel mondo dell’Arte, in qualsivoglia ruolo (tranne quello di ispiratrice): artiste, fruitrici, critiche, collezioniste o intenditrici, è stata sempre molto limitata nella Storia. La scena artistica attuale è invece molto ricca della presenza di donne e delle relative proposte nei vari linguaggi: videoarte, pittura, fotografia, scultura, arte digitale, disegno, poesia, performance, installazioni, musica, letteratura.
Le donne che lavorano nel campo artistico, o in altri ambiti creativi, mostrano concretezza, determinazione e tenacia».
 
Dall’acrilico all’olio, perché questo binomio di tecnica pittorica nel tuo percorso artistico?
«Inizialmente ho utilizzato in maniera quasi esclusiva l’acrilico per la notevole intensità cromatica che solo questi colori riescono a dare. Poi la necessità di ricercare nuove modalità espressive, che peraltro sono alla base di qualsiasi professione, mi ha portato a sperimentare altri materiali ed a mescolare tecniche diverse». 
 
Qual è l’opera alla quale sei più legata?
«E’ sempre l’ultima che, di volta in volta, sto elaborando».
 
Quanto tempo dedichi alla pittura?
«Quantificarlo è un po’ complicato. Posso dire che mi piace moltissimo dipingere soprattutto di sera, quando tutto intorno è calma e silenzio. Nella tranquillità della notte riesco maggiormente ad ispirarmi ed a concentrarmi».
 
Qual è la tua esperienza espositiva che non potrai mai dimenticare?
«La mia esperienza più bella ha avuto origine nel momento in cui stavo cercando di realizzare un dipinto dal tema riguardante la violenza sulle donne. Come sempre volevo rappresentare un duplice aspetto, un argomento forte attraverso un messaggio che trasmettesse la positività e la determinazione delle donne.
Così, la mia opera dal titolo “Oltre”, veniva selezionata per partecipare ad un concorso internazionale, che si sarebbe tenuto a Roma, con altri artisti/e provenienti da diversi Stati  europei. La vittoria e la conseguente aggiudicazione del primo premio al mio lavoro, è stata un’emozione tanto forte quanto inaspettata. Penso che quel momento non potrò mai dimenticarlo».
 
I giovani sono interessati al mondo della pittura e come recepiscono il messaggio? 
«Secondo me sarebbe importante sin dalle classi primarie avviare un percorso di insegnamento adeguato all’arte e al suo significato. Il pregio di poter apprezzare le pitture originali dei più grandi artisti in musei o gallerie, e non attraverso diapositive o immagini che non rendono reali colori e dimensioni, certamente aiuterebbe a recepire l’importanza di un’opera d’arte ed a comprendere i contenuti. 
Quello che si vede in internet sono solo immagini, ma non è la stessa emozione di fruire un’opera ‘dal vivo’». 
 
Perché nelle tue opere sono rappresentate quasi esclusivamente donne?
«Le donne perché vivono le emozioni in modo tendenzialmente totalizzante senza le mediazioni che per gli uomini sono quasi scontate. I miei dipinti sono un viaggio nell’universo femminile che si snoda attraverso un doppio binario: bellezza/seduzione (ciò che appare) ed  emozione/tentazione (ciò che è).
La rappresentazione di una particolare postura, la posizione dello sguardo, le luci ed i colori utilizzati per ogni singola tela non sono mai casuali, ma scelti con cura affinché ciascuno di essi comunichi, a chi guarda, il vero contenuto dell’opera».
 
Così “mentre il tempo vola” e noi decidiamo cosa fare, si moltiplica la sua produzione artistica che deve essere vissuta senza fretta e con grande attenzione perché la Venuto è veramente artista da osservare e da elogiare per le sue qualità artistiche ed umane.
 
 
 
 


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