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Monica Priore/ Ogni volta riemergo migliore

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

17
LUG
2015

Una donna con grande coraggio, spirito di sacrificio, forza di volontà, determinazione. Questa è l‘autrice del libro autobiografico “Il mio mare ha l'acqua dolce” (Mondadori) nel quale racconta la sua storia di salute e malattia, di speranza ed emozione, di  rabbia e di riscatto

 

Monica, nuotatrice plurimedagliata, è una giovane donna pugliese che non si è lasciata abbattere dal Diabete Mellito di tipo 1, detto anche diabete giovanile, entrato nella sua vita a soli 5 anni rendendola insulino dipendente. Dopo anni di disagio e rabbia nei confronti del destino e della vita, decide di  dire addio a Monica "malata", "diversa" e  inizia a dominare la malattia invece di subirla, cercando così di  opporsi agli eventi sfavorevoli e  reagire al dolore, perché esso  ha sempre un doppio volto, può annientare  o essere un bene inestimabile perché ha il potere di far emergere qualità che non sapevamo di possedere, ci spinge a evolvere, scardina certezze, diventa motore di rinascita ed evoluzione. Monica allora  mette alla prova se stessa  avvicinandosi allo sport e scegliendo l'acqua come suo  elemento di rinascita.

Inizia così il suo volo sulle onde della vita.

Praticando il nuoto, Monica diviene consapevole di essere lei a gestire attivamente  il diabete e non a subirlo, decide quindi di  sfidare se stessa gareggiando  a livello agonistico con le atlete non affette da diabete. Entra a far parte di una squadra master della provincia di Brindisi, partecipa a diversi campionati regionali e nazionali vincendo diverse medaglie, ma  non si  limita alle competizioni standard del circuito nuoto master. Vuole dimostrare a se stessa e al mondo che anche  una  diabetica può raggiungere i propri sogni e traguardi, questo la porta a cimentarsi in imprese al limite, riuscendo a superarle  magnificamente. La  sfida che Monica  intraprende quando si immerge in mare per una grande traversata  è il fulcro del progetto che porta avanti ormai da diversi anni: promuovere l'importanza dell'attività fisica regolare e sensibilizzare l'opinione pubblica sulla problematica del diabete mellito di tipo 1, con l'obiettivo di vincere le forme di ignoranza che ruotano attorno alla malattia grazie a  formazione ed informazione, utilizzando lo sport come strumento di comunicazione.
Attualmente Monica Priore è testimonial e creatrice del progetto "Volando sulle Onde della Vita" che ha  l'intento di diffondere un messaggio di fiducia e speranza rivolto ai giovani affetti dal suo stesso problema di salute, dimostrando che si possono raggiungere obiettivi e traguardi importantissimi nonostante il diabete, basta crederci e volerlo ardentemente.

In queste settimane Monica  è alle prese con le sua nuova impresa: attraversare l’Italia a nuoto per dimostrare che lo sport può superare la malattia: un tour di 2O tappe contro il diabete. Partenza ufficiale da Gallipoli (28 giugno), e chiusura a Sorrento il (21 agosto).

 

Monica con il suo esempio di ricorda che a nessuno piace incontrare il dolore e la malattia, ma capita. Allora abbiamo due scelte: lasciarci abbattere e reagire con rabbia, peggiorando la nostra relazione con il mondo, oppure elaborare con pazienza e amore e rinascere migliori. Lei ha scelto la seconda.

 

 

A 5 anni scopri di avere il diabete mellito di tipo 1 che inevitabilmente ti cambia la vita, ma ad un certo punto decidi di reagire alla malattia invece di subirla. Qual è la molla del cambiamento?

«Il desiderio di sentirmi uguale agli altri, ai miei coetanei, grazie allo sport ho trovato una vera e propria scuola di vita. Spirito di sacrificio, sofferenza, costanza,caratteristiche che mi hanno portato a conoscere meglio me stessa, ad approfondire la mia conoscenza sul diabete per poter dare il meglio in una gara come nella vita di tutti i giorni».

 

Con caparbietà entri a far parte di una squadra master della provincia di Brindisi, partecipando ai campionati regionali della Puglia, nei 400 metri stile libero. Nel corso degli anni riesci a vincere circa 40 medaglie affrontando imprese sportive che a causa della tua malattia sembravano impossibili. Parlaci di questi inizi e di come lo sport ti ha aiutato a superare il senso di "inferiorità e di diversità” e a diventare la donna combattiva che sei oggi.

«Lo sport è stato fondamentale per me, perché solo quando ero in acqua riuscivo ad abbandonare il concetto della Monica "malata", "diversa", lì mi sentivo più forte, mi sentivo in pace con me stessa e con il mondo che mi circondava, che non sempre era benevolo nei miei confronti. Troppi NO mi sono stati detti, giustificati dal fatto che ero diabetica e non potevo fare questo o quello, ma lo sport mi ha tirata fuori da un tunnel di negatività, mi ha dato la forza di reagire e di essere quella che sono oggi. Ovvero una persona che nonostante i momenti di difficoltà impartiti dalla malattia, ha voglia di vivere, di mettersi in gioco e di gioire alla vita».

 

 

Decidi di dare inizio alla tua avventura sportiva e al tuo progetto “ Volando sulle Onde della Vita", una sfida contro i limiti del diabete, ma anche contro la mancanza di informazione su questa malattia. ll progetto nasce da una metafora, l’onda vista come una difficoltà della vita che può essere superata grazie alle ali che ogni essere umano ha dentro di sé. Tu hai spiccato il volo già nel 2007, risultando la prima diabetica in Europa ad aver percorso lo stretto di Messina. Come hai vissuto questo primo grande successo?

«Con molta inconsapevolezza, non mi sembrava di aver fatto una grande cosa, quella era la traversata che doveva sancire la mia rinascita da una situazione che reputavo disagiante, mi sono resa conto più tardi che la mia impresa era l'impresa di tutti i diabetici che desideravano un riscatto».

 

“ Volando sulle Onde della Vita" è un tour in 20 tappe realizzato con un camper che attraverserà tutte le regioni Italiane. Nasce dall’idea di promuovere l’importanza della pratica regolare di attività fisica e dalla voglia contrastare le forme di ignoranza legate al diabete di tipo 1. Parlaci del tour e del progetto.

«Il progetto nasce dal desiderio di vincere le forme di ignoranza che ruotano attorno a questa problematica di salute che colpisce in età infantile che ti rimane a vita, dall'ignoranza scaturiscono vere e proprie forme di discriminazione in diversi ambiti : scolastici, sportivi, lavorativi. L'essere umano ha timore di ciò che non conosce, quindi io vorrei fare formazione ed informazione in giro per l'Italia, utilizzando lo sport come strumento di comunicazione. Non ho preferenze nelle tappe, le reputo tutte importanti, i diabetici sono ovunque è per questo che ho deciso di percorrere tutta l'italia e non ho scelto solo alcune regioni».

 

 

Quali consigli  senti di dare a ragazzi diabetici che non hanno ancora trovato il coraggio di fronteggiare apertamente la malattia invece di subirla?

«Di non rinunciare ai propri sogni, il diabete è un ostacolo in più, ma se gestito correttamente non ci impedisce di raggiungere obiettivi importanti. Sicuramente la vita del ragazzo diabetico non è semplice, ed ogni tanto la pazienza si perde, ma sono del parere che nulla ci è precluso».

 

Quali sono i tuoi sogno futuri?

«Monica è una sognatrice e sono i sogni che guidano il mio cammino, il  più imminente è quello di riuscire a concludere il tour avendo dei riscontri positivi da parte dei diabetici e non, perché ricevere un sorriso da un bambino diabetico che ti dice che grazie alle mie gesta ha compreso che non deve aver paura della malattia credo che sia la medaglia più importante. In futuro chi lo sa, il mio cervello è iperattivo qualche altra idea maturerà in me».

 

 



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