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Domenico Palattella/ Metti una sera al cinema

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

14
AGO
2015
Fino ad ora la vocazione cinematografica massafrese era stata soprattutto di tipo “visuale”: mancava una base critica. A riempire questo vuoto ci ha pensato un ragazzo di 27 anni, che rappresenta un vero e proprio “geek” della settima arte
 
Continua la vocazione cinematografica della “Tebaide d’Italia”. Massafra si attesta sempre più fra le città che possono vantare non solo una forte vocazione al mondo del cinema e dell’audiovisivo, ma pure delle professionalità ed una tradizione ormai consolidate. In primis è stata l’Associazione Culturale “Il Serraglio”, che da quasi un decennio propone ogni estate il suo famoso festival “Vicoli Corti”; poi è arrivato il “Max Fest” dell’Associazione MaxCavallo e le numerose incursioni nel cinema d’autore, nel documentario, nel cinema sperimentale e nella videoinstallazione di Massimo Indellicati e dell’Associazione “Ambiente H”.
Ma fino ad ora la vocazione cinematografica massafrese era stata soprattutto di tipo “visuale”, mancava, per così dire, una base concettuale, riflessiva, critica. A riempire questo vuoto ci ha pensato un ragazzo di 27 anni, Domenico Palattella, laureando in giurisprudenza a Bari, che rappresenta un vero e proprio “geek” della settima arte, versato e competente soprattutto della cinematografia italiana, dagli albori ad oggi.
Domenico Palattella (classe 1988), organizza, in collaborazione con l’associazione “Il Corifeo”, dal 2012 al 2014 una serie di conferenze dedicate al grande cinema italiano: Vittorio De Sica, Renato Rascel, il Neorealismo ed il tema "Il cinema degli anni '60, lo specchio perfetto della società italiana dell'epoca". È in queste conferenze che matura l’idea di scrivere un libro dedicato ad una figura immensa, ma presto dimenticata, del cinema italiano quale è stato Renato Rascel. Il progetto prende corpo in una biografia sul grande attore, "Arrivederci Rascel, vita e miracoli di un vero artista" (Photocity Edition, 2014), che ad oggi rappresenta il primo lavoro organico e di sistemazione cronologica dei tantissimi film e spettacoli che hanno visto protagonista questo mostro sacro del cinema italiano.
Nel 2012 fonda l’Associazione Culturale Cineteatrale “La Dolce Vita”, con la quale organizza l’annuale rassegna “Il Grande Cinema Italiano nel Centro Storico”, giunto alla terza edizione, che si svolge fra i mesi di luglio e settembre, nella suggestiva cornice della Piazzetta di Vico Fumarola IV a Massafra.
Per il terzo anno consecutivo, quindi, in totale autonomia creativa e finanziaria (il Patrocinio del Comune di Massafra è solo morale e l’impegno si è limitato alla fornitura delle sedie per il pubblico), Domenico Palattella, tra le mille difficoltà che solo chi organizza iniziative culturali conosce, è riuscito a mettere insieme 11 film della tradizione italiana che, dal 20 luglio 2015 e fino al 9 settembre 2015, stanno allietando e facendo sorridere, piangere e riflettere tutti quei cittadini che, appassionati o meno, per cause di forza maggiore, per la crisi o per altri motivi sono rimasti in città.
Questa antologia cinematografica, con inizio proiezioni alle ore 21:00, è divisa in 4 mini-rassegne, che sono: I Film ad Episodi, con “I Mostri” (1963 di Dino Risi) il 20 luglio, “I Complessi” (1965 di AA.VV) il 22 luglio e “Vedo Nudo” (1969 di Dino Risi) il 3 agosto; La Comicità all’Italiana, con “Totò Diabolicus” (1962 di Steno) il 6 agosto, “E Papà diventa Mamma” (1952 di e con Aldo Fabrizi) l’11 agosto e “…Continuarono a chiamarlo Trinità” (1971 di Enzo Barboni) il 12 agosto; Ricorrenze e Film d’Autore, con “La Grande Guerra” (1959 di Mario Monicelli) il 17 agosto ed  “Il Postino” (1994 di Michael Radford) il 19 agosto; Le Estati della Dolce Vita, con “Vacanze ad Ischia” (1957 di Mario Camerini) il 24 agosto e “Promesse di Marinaio” (1958 di Turi Vasile), lo storico film girato a Taranto nell’estate del 1958, il 3 settembre. Infine, mercoledì 9 settembre, avrà luogo la proiezione di un film a sorpresa, che chiuderà la rassegna.
Quindi, come si può vedere dalle date e dai titoli, si tratta di un gran bel cartellone di film, totalmente gratuiti per gli spettatori, ma meno per gli organizzatori, che, oltre alle spese di organizzazione, si sono dovuti sobbarcare le spese della SIAE, della stampa del materiale promozionale e addirittura delle spese di affissione.
Come spesso succede, le iniziative più belle e di successo partono dal basso, in regimi di autofinanziamento, senza alcuna copertura mass-mediale, senza santi in paradiso e, quasi sempre, con le istituzioni assenti o quantomeno “distratte”; basta vedere la rassegna organizzata dall’associazione La Dolce Vita: da tre anni consente ai cittadini rimasti in città, quindi per lo più anziani o famiglie in disagio economico, di usufruire, prima ancora che di un momento di cultura e di arte, di un vero e proprio “servizio” sociale, proprio lì dove la presenza delle istituzioni langue o è del tutto assente.
Proprio li, un manipolo di cittadini si organizza e si inventa una rassegna di cinema, totalmente gratuita, che raccoglie una sessantina di spettatori a proiezione, attenti, curiosi ed appassionati di quella splendida forma d’arte che è il Cinema. Persone, anzi cittadini, che altrimenti starebbero al chiuso in casa in un paese che, giustamente o meno, vista l’estate, si svuota sia di presenze, sia di iniziative e purtroppo anche di senso.
Si sente spesso parlare di marketing del territorio, marketing dell’arte e della cultura, di politiche di inclusione sociale, di cartelloni estivi che interessino sia le marine che le cittadine stesse, insomma si sente spesso e volentieri, soprattutto in un paese come l’Italia, dove si vota una volta all’anno, parlare di cultura, quella con la “C” maiuscola, ma quelle che rimangono parole al vento o, nel migliore dei casi, dichiarazioni d’intenti, in bocca ai nostri amministratori, diventano “fatti” nelle mani di tutti quegli operatori culturali come Domenico Palattella, che alle parole vuote preferiscono un’ immagine piena, una visione pura, una sequenza d’autore.
Buona visione (ed attente riflessioni) a tutti voi.
 


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