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Premio Michele Frascaro/ Il Salento non dimentica

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

23
OTT
2015
La Puglia celebra il giornalismo di qualità. Il 24 ottobre verranno resi noti i nomi dei giornalisti che si sono aggiudicati l’importante riconoscimento, dedicato a un professionista scomparso troppo presto
 
La morte di una persona cara ti strappa la pancia. Non ho figli, ma credo che una sensazione simile la provino le donne che partoriscono con taglio cesareo. Confesso che sono ancora un po’ inca*****a con il caso, per essersi preso Michele Frascaro, giornalista, capo, nonché fratello maggiore putativo, cinque anni fa. La crudeltà degli eventi, in questo caso, fu esponenziale, e non ci risparmiò niente, decidendo di palesarsi una domenica pomeriggio. La stessa che, secondo il calendario, segna l’inizio della primavera.
La sua scomparsa però, proprio come un taglio cesareo, ha preparato la strada a qualcosa – almeno un paio, in realtà – di meraviglioso. La prima si chiama Gloria e ha gli occhi che ridono, proprio come  i suoi. L’altra è il Premio Michele Frascaro per il giornalismo d’inchiesta e la contro-informazione, che, giunto quest’anno alla seconda edizione, il 24 ottobre vedrà la premiazione delle due migliori inchieste (edita e inedita) dedicate alla Puglia. Queste sono state selezionate tra le oltre trenta presentate da giovani reporter sparsi su tutto il territorio nazionale. 
Continuità. Custodia della memoria. Da coltivare e far attecchire, come un seme. È questo lo spirito che anima il progetto. Non è un caso, quindi, che la giuria del Premio sia composta da alcuni tra soci e collaboratori stretti di Michele. Basti pensare al sociologo Stefano Cristante, Valentina D’Amico, Danilo Lupo e Matteo Serra. A tenere vivo il lavoro svolto da Frascaro, anche l’archivio online che porta il suo nome, e che raccoglie i suoi lavori, esempio e sintesi della deontologia che lo animava e dava forma alle sue scelte editoriali.
Lo scorso anno il Premio fu vinto da Emiliano Carico, con Marracash, che ricostruiva l’odissea dei migranti nel capoluogo salentino, ripercorrendo la storia del noto transessuale leccese. Un giornalismo il suo, dissonante ma schietto, che ha mostrato alla comunità cioè che non voleva vedere. Aspettiamo ora di conoscere i nomi dei vincitori di quest’anno … e di trovarci faccia a faccia con un altro “lato oscuro” della nostra terra.
 


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