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Mostre/ Con l´occhio dell´i-Phone

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

4
DIC
2015

Il mondo visto da un cellulare: Robert Herman in mostra a Lecce. Il fotografo newyorchese debutta in Italia con trenta dei suoi scatti più recenti

 

Santa Monica, California. Un campo da gioco, probabilmente volley, in spiaggia. Il tutto affogato in un denso abbraccio di nebbia. Un paesaggio spettrale che potrebbe esplodere, rapidamente, in qualcosa d’incredibilmente caldo e vitale. A immortalare la scena, sospesa tra due opposti, il fotografo Robert Herman, che approda a Lecce con la personale intitolata The Phone Book solo exhibition. L’allestimento, ospitato dall’8 al 22 dicembre prossimi da Lo.ft  (Locali fotografici), rappresenta il suo debutto in Italia.

La bottega di un barbiere che, con i suoi colori perfettamente smaltati, sembra uscita direttamente da un film anni Cinquanta. Una bambina intrappolata da una bolla così grande, che viene spontaneo chiedersi come sia “nata”. Una donna fasciata da un vestito “fatto a mano” il cui motivo geometrico si sposa perfettamente con l’alternanza bianco/nero delle piastrelle del pavimento. Questi “flash” fotografici, realizzati con l’i-Phone,  sono solo alcuni dei lavori di Robert Herman esposti nel capoluogo salentino. 

The Phone Book solo exhibition è ispirata alla seconda raccolta di Robert Herman (The Phone Book), composta da più di 100 istantanee scattate tra il 2000 e il 2015. Napoli, Johannesburg, New York e Bilbao sono alcuni tra i luoghi “toccati” durante il suo instancabile viaggiare.

«Tra i lavori esposti ce ne sono alcuni inediti, considerati dall’autore non adatti, per ragioni editoriali, alla pubblicazione ma meritevoli di un posto all’interno della mostra. Questa scelta è stata pensata e voluta per due ragioni. La prima: “riabilitare” alcuni “scarti” offrendo al pubblico immagini di cui non avrebbe potuto altrimenti godere; la seconda, più prettamente tecnica: il processo di editing delle immagini destinate a un libro fotografico è ben diverso da quello dell’allestimento di una mostra fotografica e spesso le ‘pause’ e i ‘respiri’ impiegati nel contesto di uno spazio espositivo differiscono da quelli necessari all’interno dell’ “oggetto libro”. Infine, si è voluto riproporre al pubblico i contenuti di The Phone Book conferendo a essi un nuovo habitat».  Così ha presentato l’allestimento la curatrice Roberta Fuorvia.

The New Yorkers è invece il titolo della prima monografia dell’artista, una sintesi delle istantanee su pellicola a colori Kodachrome realizzate in 25 anni di attività (1978-2005). A fine Settanta, a Herman basta infatti una Nikon F. per raccontare una New York nascosta, sconosciuta ai più. Scatto dopo scatto, il fotografo ricostruisce la metamorfosi che ha investito quella che oggi si può considerare la “capitale globale”.

 

 

 



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