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Dai monti al deserto/ Il presepe della pace e della tolleranza

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

18
DIC
2015
Anche quest'anno l'artista martinese Achille Fumarola ha creato una struttura iper-realistica, con quattro piani e una taverna sotterranea che raffigurano il paesaggio nel quale si è svolta la Natività
 
Con il Natale, torna anche quest'anno il presepe di Achille Fumarola, l'artista martinese che da quasi 50 anni si diletta a creare una vera e propria città nella sua abitazione in via Stefano Raguso. Una struttura - composta da 4 piani e una taverna sotterranea - che vede all'interno una ventina di statue in movimento, un centinaio di statue fisse, quasi 150 animali (tra pecore, mucche, maiali, galline, ecc), un ruscello che dai piani alti scende alla base ed alcune fontane.
I quattro livelli del presepe si articolano dal piano terra (la parte più ampia della struttura) al punto più alto, debitamente rappresentato da case di montagna e paesaggi tipicamente d'alta quota. Dalla parte opposta delle montagne, all'altra estremità del presepe, Achille ha inserito il deserto, facilmente riconoscibile grazie alla scenografia creata dall'artista della Valle d'Itria, con mercanti arabi, cammelli, elefanti, donne con l'hijab (il velo che nelle culture arabe copre capelli e collo), i Re Magi e l'assenza pressoché totale di abitazioni, ad esclusione di una mini-capanna di legno nascosta sotto un masso utilizzata come punto di ristoro e riscaldamento. Il passaggio dai monti al deserto avviene in maniera del tutto naturale, senza alcun tipo di forzatura paesaggistica, quasi una metafora dell'inclusione culturale necessaria al mondo contemporaneo. Anche le attività svolte dai personaggi della parte più alta della struttura sono più legate alla terra che all'artigianato, con allevatori, pastori e contadini a farla da padrona.
Il passaggio al piano immediatamente inferiore è agevolato da un paio di scale in legno create da Achille e che aprono alla parte più commerciale della struttura: un ampio e fornitissimo mercato, qualche forno per pane e focaccia ed una maglieria, senza dimenticare l'opportunità di nutrire anche lo spirito, con un gruppo di musicisti affiancati a pittori e scultori, per il giusto tributo all'estetica della civiltà di oltre due millenni fa. Nel secondo piano, invece, dominano artigianato e manualità: latterie (con mini caciocavalli creati dallo stesso Achille), panifici (anche qui le mini-rosette sono frutto dell'estro dell'artista martinese), fabbri e macellai sono i mestieri maggiormente rappresentati negli anfratti della struttura. Ma l'attenzione del secondo piano è catturata prevalentemente dalla sezione dedicata all'enogastronomia, con una cantina (fornita di un torchio creato manualmente, di alcuni contadini dediti alla pigiatura e di una fontana perfettamente funzionante, dal cui rubinetto fuoriesce magicamente del vino rosso) ed una osteria curata nei minimi dettagli, dalla pavimentazione all'arredamento, dai tavoli imbanditi agli avventori.
Attraverso un sentiero o una scala di legno si giunge al piano terra, il più ricco di personaggi ed ambientazioni, vista la presenza della capanna in cui il 25 dicembre nascerà il bambino Gesù. Davvero tanti i motivi di interesse della base della struttura, che si apre per consentire l'approdo ad una taverna sotterranea, dove si sbizzarrisce la creatività del 60enne martinese. 
La struttura, tagliata verticalmente da un ruscello e da un parallelo sentiero, è frutto di un'attività di raccolta di statue e materiali di oltre vent'anni e di una passione che si alimenta grazie ai complimenti che il nostro concittadino continua a ricevere per la propria attività. La speranza di Achille Fumarola, infatti, è che il patrimonio artistico del presepe non entri nel dimenticatoio della contemporaneità, ma continui ad ispirare le giovani generazioni con il suo messaggio di tolleranza: non a caso, sulla capanna della Natività è scritta la parola “Pace”.
 


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