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Incontri/Il santuario dell´arte

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

5
FEB
2016
Sperduta tra le campagne di Guagnano, in provincia di Lecce, si erge la casa-museo  di Vincent Brunetti,  resa nota  dal  film "Italian Sud Est". Un luogo consacrato all'arte, lontano dai rumori e dal caotico frastuono del mondo. Questo sontuoso eremo è  inserito in un itinerario ciclo turistico della provincia di Lecce. Qui l’artista trova ispirazione e stimolo per la sua ricerca artistica
 
 
"C'è un solo sistema per disarmare tutto un esercito:
La fede in Dio, l'Arte con i suoi colori e il sorriso dato a piene mani
 alla gente di tutto il mondo".
Vincent
 
Il suo intimo bisogno di isolamento nasce dalla volontà di espolare se stesso, capirsi, conoscersi e donare agli altri l'essenza più pura e vera di sé, lontana dal  caotico e spasmodico vivere frenetico e spersonalizzato, e del resto la sua arte  è un antitodo capace di alleviare tutto ciò.
Un incontro con Vincent non è solo un mero  incontro con un artistica eclettico e stravagante ma è l'incontro con un'anima. Il suo eremo infatti  è un punto di riferimento per  coloro che amano il bello artistico e la quiete solitaria e poetica  che permette un vero rilassameno psichico, una "catarsi collettiva" per numerosissimi amanti dell'arte, e tutto questo emerge dalle sue tele, cariche di colore della sua amata terra, il colore e la luce quasi accecante e rigenerante del suo Salento. 
Visitare la costruzione fantastica equivale ad entare in una favola in cui arte classica, astratta, Pop Art, sono armonicamente fuse dall'artista che nel suo percorso religioso e spirituale esprime la liberazione dal peso della materia.
L'eremo è ricco di opere d'arte presenti all'esterno e all'interno, quasi a fare da guardia  alla casa-museo, impedendo alla modernità di entrare a sconvolgere l'equilibrio  tanto bramato e desiderato. Qualcuno potrebbe trovarle eccessive e  ridondanti ma indiscutibilmente attraenti ed originali.Nella casa museo si può trovare "tutto il contrario di tutto": il sacro che  incontra  il profano,  ad esempio, come dimostrano le riproduzioni di opere religiose accostate alle statue pagane. Immagini che raccontano una fede molto salda e al contempo propensa  alla libertà, all'indipendenza, ai voli pindarici dal dogma imposto.
Impossibile non accorgersi delle tante decorazioni sgargianti e frasi misteriose, spesso criptiche, impresse  sulle pareti, dove trovano spazio messaggi e poesie. Una straordinaria varietà coloristica e stilistica di piastrelle, utilizzate per la pavimentazione o per la composizione di mosaici, che rappresentano un puzzle metalinguistico capace di trascinare in un magico incanto grazie a filtri cromatici favolistici insieme a dipinti raffiguranti personaggi orientali e nature morte. 
Vincent, oltre ad essere un talentuoso pittore figurista e naturalista è anche uno scultore, allievo di Manzù e Francesco Messina.Nelle sue opere emerge la ricchezza cromatica che invade la tela e si materializza in panneggi scolpiti e modellati spesso dalle mani dell'artista.Entrando nel suo ambiente di lavoro, ecco che appare  lui, intento a dipingere, trasportato dalla musica dance ad alto volume o di sottofondo. I suoi dipinti, che  ha espressamente  scelto di vendere a prezzi quasi ridicoli per raggiungere tutti i  suoi estimatori, sono per tutti i gusti: grandi composizioni con figure, cavalli, nature morte, paesaggi con orizzonti fantastici.
Impossibile visitare il Salento senza passare per "Vincentcity".
Nato a Guagnano, in provincia di Lecce nel 1950, ha vissuto a Milano per oltre vent'anni.
Colpito in tenera età dalla poliomielite che lo debilita fortemente tanto da portarlo ad una quasi totale immobilità,  riesce a recuperare le forze grazie alla  cura di Mariano Orrico, ideatore di “Lamina Bior”, secondo il quale ogni genere di malattia può essere sconfitta con il principio dell’elettricità statica. Proprio grazie a questo metodo Brunetti riesce a recuperare la sua gioia di vivere, che oggi esprime tramite la sua danza propiziatoria. Comincia  a dipingere e consegue, con il massimo dei voti, il diploma alla Scuola d'arte di Lecce.
Dopo essere stato a Torino, si trasferisce a soli venticinque anni a Milano dove riceve numerosi riconoscimenti ed entra in contatto con elementi di spicco della scena artistica milanese come Francesco Messina (sotto la cui guida frequenta l'Accademia di Brera); Giacomo Manzù che lo segue ed incoraggia nel corso della sua attività,  Arnaldo Pomodoro che lo accoglie presso la sua Bottega.
Sempre a Milano, egli collabora con l'attrice Paola Borboni ed il poeta Bruno Villar alla realizzazione di numerose attività culturali e di diversi programmi televisivi. Nella città lombarda, grazie ai  meriti artistici di pittore e scultore, gli è stato conferito nel 1970 l’Ambrogino d’Oro. 
 
 
 


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