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Eros & co./ L'amore? È una questione di … filosofia!

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

12
FEB
2016
Il filosofo Domenico Fumarola e la consulente filosofica Marcella Picardi, conduttori del corso “Coniugazioni amorose” nella sede dell'Associazione “Creativa”, spiegano la condizione amorosa attraverso le parole dei grandi pensatori
 
In principio furono i calendarietti erotici profumati distribuiti nel circuito dei barbieri, poi il testimone passò ai giornaletti pornografici, l’unica possibilità per quelli della mia generazione di confrontarsi con l’universo femminile. Quindi l’epoca di un acronimo – V.M. 18 (vietato ai minori di 18 anni) – che sancì l’avvento del film erotico nei cinematografi poi le tette in TV per l’ora di cena su Mediaset, infine l’inarrestabile affermazione della rete con l’attuale ordalia di sesso on line. Ho attraversato il '68 della liberazione sessuale, ho visto la battaglia per il divorzio e la stagione del femminismo ed oggi, che là fuori impazza il conflitto sociale per la definizione del concetto di “famiglia”, sono assolutamente convinto che il nostro Paese abbia sprecato molte buone occasioni. Nessuna traccia di educazione sessuale, quindi anche sentimentale, nelle nostre scuole ed un esercito di incolpevoli genitori impreparati alla bisogna. Il distillato ristretto di questa storia si riassume in parole terribili che terrorizzano la cronaca: pedofilia, stalkeraggio, femminicidio. Forse è per questo che quando Domenico Fumarola e Marcella Picardi mi invitarono alle conversazioni “Coniugazioni Amorose. Dialoghi filosofici alla scoperta di Eros” risposi con una scandalosa risata: “mò scià…. questo è il paese di Maria De Filippi…. la cartina al tornasole del nostro livello collettivo…”. Poi una volta “dentro”, perché di immersione totale e coinvolgente si tratta, ho cominciato a gustarmi questa specie di talk-show in cui i protagonisti veri sono gli invitati. Quei due (Marcella e Domenico, ndr) maneggiano la filosofia e l’eros come fosse cera pongo, la scompongono e rimodellano offrendola, finalmente fruibile, per la meraviglia divertita dei partecipanti, proiettati all’interno di alcuni tra i quesiti più vertiginosi dell’Umanità, che si confrontano attrezzati della semplice esperienza personale. 
“L'Amore è il tema per eccellenza della filosofia – spiega infatti Domenico Fumarola – sin dalle speculazioni presocratiche. Il passaggio dalla filosofia greca a quella cristiana segna la trasformazione di Eros in Agape, dando una prima forma al bisogno di riconoscimento dell'essere umano, che può attuarsi in una dimensione orizzontale nella relazione con i propri simili o verticale, nell'eventuale rapporto con il divino. In questi dialoghi filosofici (che a breve prenderanno il via anche in terra jonica, in Murgia e Valle d'Itria) noi mettiamo in campo le diverse concezioni dell'Amore nella storia, dalla più spirituale a quella più carnale, in un percorso che va da Empedocle a Badiou e Nancy, per sviluppare una fenomenologia del rapporto e del discorso amoroso, tanto cara a Roland Barthes. Una fenomenologia che vuole far luce sul senso della relazione, per liberare la passione amorosa dal dominio della cronaca nera e riportarla nell'ambito ad essa più congeniale, quello della filosofia, visto che da Platone in poi il destino del filosofo è sempre stato simile alla condizione in cui si trova l'innamorato. Un passo necessario per rendere la filosofia, l'amore per la sapienza, qualcosa di realmente concreto e lontano da oziose dispute accademiche”.
“Uno dei metodi per rendere la filosofia capace di operare nella vita quotidiana di ciascuno di noi è la consulenza filosofica – stavolta è Marcella Picardi a parlare – una pratica rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di un senso, a coloro che hanno domande e problemi concreti (legati al senso delle cose, dell’agire, dell’esistenza) che derivano dallo svanire di ideali politici o religiosi, o dalla voglia di partecipare e di comprendere il mondo in cui viviamo attraverso la ricerca di un saper vivere che parte dalle piccole cose. Si tratta di una continua reinterpretazione di se stessi e del mondo, un modo per criticare i bisogni, per metterli in discussione, coltivarli e non solo soddisfarli.
Ma in tutto questo il filosofo consulente che ruolo ha? Dirige, insegna, trasmette verità assolute? “Assolutamente no. Il filosofo consulente è un ponte tra le narrazioni del consultante e le narrazioni di pensatori e filosofi che su quel tema hanno espresso le loro idee e come tali possono essere visitate come stimolo, per ripensare il proprio senso individuale all’interno di un sistema di senso più grande, per rendere la propria vita più saggia, disattivando “il pilota automatico” del sapere già disponibile, delle mappe concettuali già collaudate, guardando oltre i soliti pensieri, per ricercare al di là del nostro intimo per saperne di più – concludono i due – attraversando panorami inaspettati che solo nuove idee possono schiudere”.
Lo ammetto: è la prima volta che una cosa così utile si rivela anche divertente. 
 


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