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Sguardo d´autore / Pino Castori, una voce, una vita

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

8
SET
2016

Per una volta il mio obiettivo si sofferma laddove qualcuno, tempo fa, catturò la gioviale espressione di un diciassettenne di Nola che proprio l’8 settembre, avrebbe compiuto 53 anni. Non potendo mettere a fuoco i suoi occhi, cercherò di ricordarlo nella maniera più limpida possibile, affinché ogni lettore possa avere una chiara immagine di lui.

La nostra amicizia nacque così come tante, su Facebook, commentando sul post di una comune amica, la nota imitatrice Gianna Martorella. Dal modo in cui si poneva riuscivo a delineare il suo carattere e la sua personalità, intuivo chiaramente che fosse una persona colta, istruita, educata, con uno spiccato senso dell’umorismo ma anche un uomo permaloso, pignolo e molto attento ai dettagli. Mi dava l’impressione di una persona distinta, rispettosa del bon ton, uno di quelli che normalmente aprono la portiera dell’automobile per far salire una signora, che non aspettano certo una particolare ricorrenza per regalarle un bouquet di fiori, insomma, un uomo d'altri tempi. In alcuni momenti le sue note spassose ed ironiche lasciavano trasparire un velo di nostalgica tristezza e percepivo che il suo desiderio di far sorridere, non era un modo per mostrarsi o per farsi notare ma più che altro, una forma per esorcizzare la paura di perdere la voglia di vivere, di divertirsi.

Dietro l’immagine di quell’uomo sicuro di sé, riuscivo ad intravedere l’animo sensibile, romantico e malinconico di un maturo adolescente innamorato della vita. Conversare con Pino era piacevole e l'entusiasmo dei suoi racconti, molto coinvolgente. A proposito della nostra adolescenza, avevamo scoperto di aver avuto la stessa passione per la radio ed il comune desiderio di entrare a far parte del mondo dello spettacolo. Premetto che sono molto orgogliosa di essere nata e cresciuta a Taranto e ritengo che il dialetto sia una preziosa risorsa culturale da tramandare ma la forte incidenza dell’inflessione dialettale rappresentava una barriera per me, che all’epoca sognavo di recitare. Affascinata dal mondo del teatro, amavo ascoltare le voci degli attori, così perfette nel timbro e nella dizione e persino gli slogan pubblicitari diventavano per me il pretesto per confrontare la diversa musicalità tra vocali chiuse e aperte, suoni dolci e duri, cercando di eliminare per quanto possibile ogni “difetto”. A proposito di slogan pubblicitari, ce n’era uno che sicuramente molti di voi ricorderanno, quello mitico che andava per la maggiore agli inizi degli anni 80: -“DAI... DAI DAI... Stappa un Crrrrrodino!” - Mi ero sempre chiesta di chi fosse la voce fuori campo di quello spot pubblicitario e guarda caso, quella voce apparteneva proprio a lui, a Pino! “Simpatia, Allegria e Fantasia” parole scandite da Pino con entusiasmo nello spot del famoso analcoolico, appartenevano all’indole più profonda della sua persona, rappresentando in maniera mai tanto così genuina, il suo particolare modo di rapportarsi al mondo con immensa gioia di vivere. Sembra impossibile che proprio lui che amava tanto la vita non sia riuscito ad aggrapparsi a lungo e saldamente ad essa. La sua debole voce era ormai il segno di un declinante stato di salute: - “Non posso andarmene proprio adesso, ho ancora tante cose da fare qui”-  mi disse. Ed ora che ha lasciato questo mondo, sono convinta che sia doveroso da parte mia omaggiare Pino Castori come artista, dal momento che il suo nome non ha avuto risonanza mediatica come avrebbe meritato e desiderato. 
 
I miei 17 anni, la radio, interi pomeriggi ad ascoltare musica. Ore ed ore di puro divertimento tra la registrazione di spot pubblicitari, scenette con imitazioni, scherzi telefonici in diretta, l'ascolto delle altre radio locali "scarse", sbellicandomi agli strafalcioni del tipo: "il campo delle fravole", oppure l'impappinamento nel programma sportivo di quello che non riusciva a dire: partita sospesa per impraticabilità di campo, che dopo un paio di tentativi sfortunati, diceva (arrendendosi) "per pioggia".
Dal 1976, a soli 13 anni rimasi folgorato da quella possibilità di comunicare con tanta gente. Ero timido e balbuziente, incredibile come la mia strada fosse in salita, invece fu il boom: la dizione corretta, il tono adeguatamente impostato la prontezza della mente e una irrefrenabile voglia di sentirmi finalmente accettato e gratificato dalla notorietà.
L'avere avuto la madre siciliana ed il padre campano ha creato un mix che mi consentiva di parlare senza inflessioni dialettali. Non mi conosceva nessuno, ma in un paio d'anni ero diventato "la voce" di radio Punto Zero. E cresceva l'ammirazione e con essa la mia autostima.
Presi l'iniziativa di propormi in Tv locali a Napoli e fu un trampolino di lancio notevole. 
Un dirigente di Teleuropa 56 - di lì a poco divenuta Rete 4 col gruppo editoriale Rizzoli - mi segnalò alla "A & B Communications" e, così mi ritrovai catapultato a Roma per "provini" di un audio da montare in video per la Crodo Lisiel. Mi pagarono a stento le spese di viaggio in treno ed il pranzo ma circa sei mesi dopo mi venne un colpo quando passarono lo spot subito dopo il TG1 delle 20,00... Ero io!!! Ed entravo nelle case di 47 milioni di Italiani... 
Era il 1982, mi diplomai con i mondiali di calcio... Ormai in sei anni non balbettavo più ed ero lanciatissimo in quel paradiso inesplorato. Registravo spot per radio e tv di Campania, Lazio, Calabria, Puglia, Abruzzo, Sardegna e Sicilia. Mi pagai l'iscrizione all'università - facoltà di Giurisprudenza - ma ben presto avrei dovuto affrontare una delle più grandi rinunce della mia vita. Andai a mie spese a Milano ed a Roma per alcuni provini (oggi vengono chiamati casting) e lì incontrai alcuni ragazzi che sarebbero diventati famosi...Giorgio Giuseppe Mastrota, Rosario Tindaro Fiorello, Carlo Conti con i capelli lunghi e riccioli direttamente da Radio ONE Firenze. E poi, "Volti nuovi per gli anni 80", e con Alfredo Papa il campionato di imitatori dove incontrai Gianna Martorella, che poi vinse.
Esistono anche le pagine dolorose, come le scelte forzate, le rinunce e le delusioni. Penso che tu, adesso abbia colto pienamente quanto dolorosa sia stata la scelta di dover abbandonare la carriera artistica, per compiacere mio padre. Un tormento che mi divorava dentro ogni volta. Ed il pensiero di aver optato per la scelta sbagliata, una grandissima rinuncia, un cassetto che ho riaperto solo dopo tanti anni grazie a Gianna e anche a te, Imma. Credo che senza il tuo affettuoso stimolo, non avrei postato i miei vecchi spot, Crodino compreso.
Anche quando le persone, a distanza di anni, ricordano con affetto la mia voce alla radio, mi danno un gran conforto. Grazie alla radio avevo vinto la mia timidezza, l'imbarazzante balbuzie e mi stavo ritagliando il mio spazio, la mia fetta di notorietà.
 
Prima di andar via Pino avrebbe voluto realizzare ancora tanti progetti, uno tra i quali portare in scena uno spettacolo teatrale. Autore molto apprezzato, oltre che imitatore,  egli ha dato voce ad uno dei più famosi spot pubblicitari degli anni ’80. Stroncato prematuramente da un terribile cancro, Pino ha vissuto consapevolmente e serenamente la sua malattia, con immensa fede fino all’ultimo respiro. Ciao Pino, amico caro, il ricordo del tuo sorriso non mi abbandonerà mai. 
Pino Castori (Nola, 8 settembre 1963 – Grosseto, 22 febbraio 2016)


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