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Scuola/Come si cambia

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

8
FEB
2013

 

Come procede la rivoluzionaria didattica digitale che, attraverso l’uso permanente delle lavagne multimediali e dei tablet, consente di svecchiare la tradizionale lezione col gesso, la lavagna di ardesia e i libri? E con quale ricaduta sul processo di apprendimento degli alunni?
 “Il vero punto di forza è proprio questa portata rivoluzionaria della didattica” – afferma il referente del progetto, il prof. Crescenzio Marzano, docente di informatica nell’Istituto – e, come tutte le vere rivoluzioni, porta a  cambiamenti veri e radicali. A cominciare dal ruolo dell’insegnante che scende dalla cattedra e diventa primus inter pares, un coordinatore, un catalizzatore, un animatore. In altre parole è uno che insegna ai ragazzi come imparare. È colui che trasmette nuovi metodi di studio che passano attraverso le materie di sempre. Nuove logiche di accesso ai saperi, veicolate dentro gli assi disciplinari tradizionali. Parafrasando il titolo del romanzo "L'amore ai tempi del colera" di Gabriel Garcia Marquez, potremmo dire "La scuola ai tempi di Internet"... Amore-Scuola  / Colera-Internet? Un po' azzardato, forse, ma si presta a tante riflessioni...” 
E cosa ci dice degli effetti sui ragazzi?  Diventano forse più bravi se invece che un libro, tengono nelle mani un tablet? Se sanno utilizzare i nuovi media digitali, mostrano inequivocabili segni di intelligenza? 
“Evidentemente no alla prima, no alla seconda! – prosegue il prof. Marzano -. Ma  la vera rivoluzione è che questo nuovo modo di fare scuola li fa sentire protagonisti e non semplici fruitori. Non ascoltano né subiscono il flusso unidirezionale di nozioni che vanno dal docente-produttore allo studente-consumatore, come è stato per tante generazioni di ragazze e ragazzi, secondo un modello gerarchico e piramidale. Un modello che aveva senso quando i saperi erano detenuti da pochi e disseminati ad arte da quei pochi con molta parsimonia. Oggi Internet ha imposto, in modo soft ma pervasivo, un modello molto più democratico e partecipativo. Senza recinti di filo spinato intorno all'orticello delle proprie abilità e competenze. La conoscenza è come la Scuola si apre agli altri e diventa desiderosa di confronto. E' pertanto incerta ma in continua evoluzione. Meno assoluta ma più possibilista. Come è la scienza moderna. E' questo un modello che si ispira non alla voglia egoistica di nascondere, ma al desiderio altruistico di mostrare. Un modello non proprietario ma open-source. Non verticistico ma reticolare. Contraddistinto da parole come condivisione ed evoluzione. Davvero in-progress. È dunque questa la vera forza del Book in progress!” 
Opinione, questa, percepita tangibilmente nei corridoi dell’Istituto e condivisa da tutti gli altri docenti coinvolti nel progetto, sintetizzata dalle parole del prof. Gianni Desiati, uno dei tanti docenti che ha aderito con entusiasmo al progetto: “La scuola ha l’obbligo di essere al passo con i tempi. Non può ignorare come il mondo e la società cambino intorno a sé. La sfida non coinvolge solo i ragazzi ma si estende anche ai docenti che lavorano in modo diverso e spendono molto più tempo e risorse per preparare una lezione, per costruire un percorso didattico “cucito addosso” sui ragazzi. Alunni che comunque non perdono l’uso della penna –riprende il prof. Desiati- ma a questa affiancano la tastiera del tablet e contestualmente sfogliano le pagine di un e-book.”  “É più facile studiare e lo fai più volentieri” – interviene Gabriele Caramia, alunno della 1 C informatica. - Avere tutti i libri sul tablet e poter fare i compiti anche con la tastiera rende più veloce lo studio a casa.“ “E poi eseguiamo le nostre ricerche in rete in tempo reale sotto la supervisione del professore” - asserisce Chiara Pinto, alunna della stessa classe. “Da non trascurare un altro vantaggio per noi pendolari che ogni mattina viaggiamo in pullman o in treno – ci confida Franco Tagliente, alunno della 1 BT liceo – non abbiamo più il peso di tanti libri sulle spalle. Tutto il necessario è sul tablet!” 
“Questo entusiasmo che traspare dalle parole dei ragazzi è condiviso dai loro genitori che in questi mesi hanno espresso la loro soddisfazione e continuano ad elargire i loro complimenti a tutto lo staff che da un anno sta lavorando alla realizzazione di questo progetto”. E’ questo il commento compiaciuto della Dirigente, prof. ssa Anna Caroli  che continua a raccogliere consensi non solo dalle famiglie ma anche dalle istituzioni. È notizia dell’ultim’ora, infatti, l’ampliamento dell’offerta formativa con l’avviamento di un nuovo indirizzo tecnico: Chimica, Materiali e Biotecnologie, con le possibili articolazioni di Biotecnologie ambientali e Biotecnologie sanitarie. “Questo nuovo indirizzo di studio rafforzerà l’impegno che i nostri docenti profondono nella sensibilizzazione dei giovani alle politiche ambientali, al rispetto ed alla protezione dell’ambiente in rapporto ai vari sistemi energetici resi sempre più sostenibili ed eco-compatibili -conclude la dirigente -. È una responsabilità che noi tutti raccogliamo come una sfida per renderci sempre più competitivi e per consolidare la nostra realtà scolastica come polo di eccellenza nel territorio per la formazione giovanile nei settori delle nuove tecnologie informatiche, dell’impiantistica a bassa o nulla emissione inquinante,  con un occhio sempre attento alla sostenibilità ambientale. È il minimo riconoscimento che l’amministrazione regionale possa conferire al nostro lavoro ed alle nostre strutture laboratoriali all’avanguardia, da sempre il fiore all’occhiello del nostro istituto. Riconoscimento che ci gratifica come operatori nel mondo della scuola e premia le coraggiose ed azzeccate scelte compiute negli ultimi due anni.” 
 


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