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Istantanee/La Storia Sepolta

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

9
FEB
2017

Ci sono momenti della storia che restano relegati infondo alle pagine dei libri, o a volte, purtroppo, non trovano nemmeno poche righe che aiutino a sapere, a conoscere, a condividere. Un'iniziativa del Liceo classico di Martina Franca ricorda una pagina drammatica della nostra storia contemporanea

Le Foibe: “per cinquant’anni non se n’è parlato, per cinquant’anni si è raccontata un’altra storia”, così lo storico Giuseppe Parlato, docente di storia contemporanea presso l’Università Internazionale di Roma. “Il governo italiano ha la responsabilità di aver gestito nel modo peggiore la vicenda. Abbiamo perso due volte: abbiamo perso la guerra, abbiamo perso la pace!”. I giovani studenti del Tito Livio da diversi anni, grazie  all’impegno del professor Vito Fumarola e a un progetto da lui fortemente voluto, si occupano di approfondire questo particolare periodo storico, nello specifico gli eccidi che caratterizzarono il Venezia Giulia, la Dalmazia e l’Istria. “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale –Giorno del Ricordo- al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell’esodo dalle loro terre, degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra” (Legge 92/2004, art. 1).
Lunedì 6 febbraio all’Auditorium Cappelli è avvenuto lo “Scambio culturale tra il Liceo Tito Livio e la Scuola Media Superiore di Fiume per la celebrazione del “Giorno del Ricordo”.
Un susseguirsi di alte personalità sul palco: del mondo della scuola, delle istituzioni, della politica. Tutti hanno avuto parole di encomio e gratitudine per il professor Fumarola, tutti hanno ricordato che è importante non dimenticare, custodire la propria identità, aprirsi al diverso, ricordare per sapere dove andare, rispettare sempre l’altro perché “quello che è accaduto può nuovamente accadere, quello che è successo, accade ancora!”
La voce passa ai ragazzi: i veri protagonisti.
Il gemellaggio tra un Liceo italiano, il Tito Livio di Martina nello specifico, e una Scuola croata in lingua italiana, come quelladi Fiume, non conosce precedenti, e di questo ne vanno orgogliosi il Dirigente Scolastico Giovangualberto Carducci e il preside Michele Scalembra.
Gli studenti hanno riportato sul palco la realtà di quei tristi giorni, immagini d’epoca, canti, scritti, riflessioni, filmati e interviste a De Gasperi, che ebbe modo di affermare “Solo se uniti saremo forti”.
Tanti, tanti applausi per i ragazzi che hanno saputo far rivivere e rendere chiaro quello che spesso sui libri di testo rimane incomprensibile, non detto, emotivamente celato.
Ho incontrato alcuni dei ragazzi protagonisti e ci siamo intrattenuti in una interessante conversazione. Mi piace sempre constatare che questi giovani, contrariamente agli sterili luoghi comuni, sono preparati, impegnati e capacissimi di tener testa ad argomenti di un certo spessore ed esprimere un parere personale degno di nota.
Mattia Tinella, III C, ha sottolineato come questo progetto li ha resi consapevoli degli eventi storici narrati e proprio per questo sono venuti a conoscenza di vissuti e realtà taciute per ragioni politiche o per altro. Meravigliosa l’esperienza del gemellaggio: amicizia, barriere inesistenti, dialogo e confronto.
Emanuela Brandi, IV AL: “Un’ esperienza coinvolgente, interessante, siamo parte della storia, integrati nella realtà”.
Annalisa Baxha, IV AL, ha espresso tutto il suo entusiasmo per questa esperienza appena vissuta, per l’aver imparato cose che non si trovano su nessun libro, per l’amicizia nata con i ragazzi di Fiume, per le escursioni in Puglia fatte con loro che hanno cementato ancor più i rapporti.
Miriana Tagliente, IV BL, ha subito ringraziato il professor Vito Fumarola, per tutto quello che ha fatto e che continua a fare, i suoi compagni annuiscono: si deve a lui il successo dell’evento! -Affrontiamo tematiche difficili e “pesanti”, che diventano di più facile comprensione e soprattuttoportano a riflettere e conoscere meglio la realtà-.
Filomena Simona, III BL, sente che questa esperienza li porta a una crescita culturale: più informati ed emotivamente più attenti e sensibili. Ricorda l’incontro con gli esuli di Taranto, i loro volti provati, il loro vissuto, la storia nello sguardo e sulla pelle dei protagonisti.
Andrea Carrieri, IV BL, parla di  esperienza d’insegnamento, di barriere che ancora ci sono: oggi tra America ed Europa, muri mentali, che possono e devono essere distrutti.
Perché, come ebbe a dire De Gasperi “Noi italiani abbiamo ancora qualche compito nella storia del mondo”.
Ci salutiamo, auguro loro un futuro nel quale si possa realizzare tutto quello che più a loro  sta a cuore e di continuare sempre a studiare.
Sono nella scuola da più di trent’anni e sono sempre più convinta che la Buona Scuola non ha nulla a che vedere con la legge 107, la Buona Scuola è fatta da questi ragazzi, da presidi illuminati come Carducci, da docenti come Vito Fumarola.
 



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